L'arbitro di Serie A Giacomelli ospite della Sezione Aia di Udine per raccontare la sua esperienza
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- Categoria: Sport
- Pubblicato Mercoledì, 20 Maggio 2015 13:11
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - Un triestino applaudito e accolto con tutti gli onori a Udine: è uno spettacolo a cui non si assiste molto spesso, ma che lunedì 18 alle 20, presso la Sezione Aia "G. Nais" (al terzo piano dello Stadio Friuli), i numerosi arbitri udinesi presenti hanno riservato a Piero Giacomelli (a destra nella foto di Simone Milillo), loro collega in Serie A. Un'occasione unica per i giovani e meno per confrontarsi e ascoltare uno dei direttori di gara del massimo campionato.
Introdotto dal Presidente sezionale, Mirko Zannier, l'ospite ha subito ringraziato per l'invito ricevuto, scusandosi per la disdetta di settimana scorsa (era infatti già atteso per venerdì 15, ma la designazione di Sampdoria-Lazio come secondo assistente ha fatto slittare tutto). Inoltre, ha fatto notare, scherzando, che la stessa sera alla sua Sezione di Trieste c'era l'ultima riunione, ma lui ha preferito rimaner fedele all'impegno preso con quella udinese.
Sempre con il sorriso sulle labbra ma determinato al tempo stesso, ha voluto fin da subito raccontare ai presenti aneddoti e curiosità legati alla sua esperienza, ormai di ben tre anni nella massima serie. A partire dalla stima per alcuni calciatori di grande esperienza che in campo si comportano veramente bene. Questi, ha spiegato, possiedono "la serenità di chi ha vinto tutto".
Rapiti dalle storie sui campi, e fuori, della Serie A, i sezionali hanno avuto l'opportunità di far domande all'ospite, e la curiosità si è rivolta anche a com'è arbitrare con un collega come Nicola Rizzoli. Giacomelli ha raccontato che è uno che chiede silenzio ai propri collaboratori, molto concentrato, e la stima che giocatori e dirigenti provano per lui è evidente. Ciò non toglie che venga anch'esso criticato pesantemente dalla stampa quando succedono episodi "da moviola" in campo.
Dopo spiegazioni di natura tecnica e storie personali ("Ho trascorso 5 anni in Seconda Categoria" ha rivelato, facendo ben sperare per il futuro ai giovani arbitri che non riescono a fare ancora il salto di categoria), la serata si è conclusa con l'applauso sentito e caloroso di tutti i presenti. Che da quel lunedì, adesso, avranno una marcia in più per arbitrare, puntando a obiettivi sempre più alti. Sognando, un giorno, di riportare in alto il nome della regione nel panorama italiano di questa bellissima palestra di vita.