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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Udinese, giocare ogni partita come una finale per fuggire dal fondo della classifica

Udinese, giocare ogni partita come una finale per fuggire dal fondo della classifica

Udine - Un pareggio lo si può vedere come una vittoria mancata, oppure come un risultato utile da tenersi stretto. Come deve fare proprio l'Udinese, dopo la sfida di domenica a Bergamo finita in un pari sterile ma importante: era necessario non perdere, per continuare a far risultati in vista della salvezza. Risultato: ora i bianconeri hanno un punto in più in questa direzione.

La prestazione vista agli Atleti Azzurri d'Italia non è da buttare. Anzi, seppur molte volte la Dea si sia fatta pericolosa la davanti, la squadra si è comportata bene in fase d'impostazione. Il gol non è arrivato e le batterie di Di Natale si sono scaricate prima dei 90 minuti, ma i friulani si sono proposti spesso a ridosso dell'area avversaria, seguendo le direttive di mister Stramaccioni. 

La vera pecca è il non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica, dopo l'espulsione di Carmona. Ma l'Atalanta era comunque un avversario agguerrito, con l'acqua alla gola ai margini della zona di retrocessione. Uno spettro che tocca da vicino la squadra di Reja, ora sempre più in bilico tra inferno e ultima spiaggia di salvezza. Uno scenario su cui pesa anche il caso Parma.

Già, perché la squadra ducale rimane ancora la triste protagonista di questa stagione. Visto il suo imminente fallimento, l'idea di accorciare la Serie A già in estate a 18 squadre per evitare che si ripeta il tutto con altre società non è fantascienza. Per cui a retrocedere sarebbero più di tre squadre, senza contare il club biancoscudato. In tutto ciò rischia di sprofondare pure l'Udinese, se sarà troppo vicina al burrone: una motivazione in più per accelerare il passo e continuare a vincere.

Il campione carnico Alessandro Pittin si aggiudica il terzo posto alla Combinata nordica

Il campione carnico Alessandro Pittin si aggiudica il terzo posto alla Combinata nordica

Oslo - Alessandro Pittin nelle finali di Coppa del mondo a Oslo. Il venticinquenne campione di Cercivento, che giovedì aveva conquistato un brillante terzo posto nella Combinata nordica dal trampolino grande di Trondheim, si è ripetuto sabato 14 marzo sul trampolino HS134 di Oslo, dove si è svolta una Gundersen che prevedeva due salti e una frazione di fondo lunga 15 km. Partito dalla venticinquesima posizione, ha chiuso al terzo posto alle spalle di Akito Watabe e Rydzek.

Pittin è stato protagonista dell'ennesima grande rimonta nel segmento di fondo, arrivando terzo a dispetto di una prestazione negativa nel salto, dove aveva accumulato 3'19" di ritardo dalla vetta, scavalcando strada facendo tutti gli avversari ad eccezione di Watabe e Rydzek.

Il giapponese Akito Watabe, con questo successo, il secondo della stagione e il settimo della carriera, ha conquistato la seconda posizione nella classifica generale di Coppa del Mondo.

Per Pittin si tratta del podio numero 14 in carriera, il dodicesimo in gare individuali, che gli conferma l'undicesimo posto nella classifica finale di Coppa del mondo che vede Eric Frenzel imporsi davanti al giapponese Watabe con 777. Fabian Riessle è terzo con 724 punti.

È morto a Trieste Emilio Felluga. Fu presidente del Coni regionale dal 1991 al 2012

È morto a Trieste Emilio Felluga. Fu presidente del Coni regionale dal 1991 al 2012

Trieste - È morto il 3 marzo Emilio Felluga. Per 20 anni, dal 1991 al 2012, presidente del Coni regionale. Era nato a Isola d’Istria nel 1937. Tra gli altri suoi incarichi nell'ambito dell'associazionismo sportivo, la presidenza regionale della Federazione italiana di canottaggio dal 1973 al 1977 e del Coni provinciale di Trieste dal 1978 al 1990.

Nel suo libro “Sognavo il Tour de France (ma non avevo la bicicletta)”, edito da Luglio nel 2012, aveva raccontato le vicende di una vita dedicata allo sport dilettantistico.

"Non è scomparso solo un grande uomo di sport ma un vero e proprio galantuomo. Dalla natia Isola d'Istria era giunto via mare, esule, a Trieste, mettendosi subito al servizio del movimento sportivo, prima a livello cittadino e quindi ricoprendo per vent'anni la carica di massimo responsabile del Coni regionale: una vita dedicata ai valori dello sport, dell'organizzazione del movimento sportivo regionale, dello sport per i più giovani". Così l'assessore allo Sport Gianni Torrenti nel commentare la scomparsa del dirigente.

L'ultimo sogno di Emilio Felluga era quello di portare il contributo del Friuli Venezia Giulia alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Nel 2013 aveva ricevuto dal sindaco il sigillo della città di Trieste.

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