I prosciutti di Norcia IGP “ospiti” dei colleghi di San Daniele per il tempo utile alla stagionatura
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- Pubblicato Giovedì, 17 Novembre 2016 16:00
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San Daniele del Friuli (Ud) - Dal Friuli viene una nuova iniziativa di solidarietà per le zone terremotate del Centro Italia. I produttori del comparto agroalimentare friulano si sono mobilitati per dare una mano ai colleghi colpiti dal terremoto.
Il Consorzio del prosciutto di San Daniele ha comunicato la disponibilità dei produttori associati ad accogliere nei saloni di stagionatura del prosciutto di San Daniele Dop i prosciutti di Norcia Igp provenienti dalle aziende colpite dal sisma.
Dopo la deroga temporanea di 12 mesi accordata dal ministero delle Politiche agricole per poter continuare la lavorazione del prosciutto di Norcia Igp anche fuori dall'areale di produzione, laddove i salumifici siano stati resi inagibili dal terremoto, il consorzio del San Daniele si è offerto per dare un supporto concreto ai colleghi umbri.
Il Prosciutto di Norcia è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta, e per questo la stagionatura delle cosce deve avvenire esclusivamente nella zona prevista dal disciplinare di produzione, comprendente i comuni di Norcia, Preci, Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, a un'altitudine superiore ai 500 metri sul mare.
Per garantire la continuità di una fase delicata del ciclo produttivo come la stagionatura, i produttori del prosciutto di San Daniele, a seconda delle possibilità di capienza dei propri stabilimenti, sono disponibili ad ospitare uno stock di prosciutti di Norcia Igp, stimato in circa 60.000 cosce, attualmente ubicati nei prosciuttifici umbri lesionati dalle scosse di terremoto, per il tempo necessario alla loro maturazione e marchiatura.
Il cuore grande del Friuli, che conosce sulla propria pelle le tragiche conseguenze di un terremoto, risponde a un richiesta di sostegno tra persone, artigiani, aziende, tutti accomunati dalla realizzazione di un prodotto eccellente e riconoscibile, bandiera del made in Italy nel mondo.
La chef Sara Papa ha presentato a Pordenone il suo libro “Il pane della vita”. Videointervista
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- Pubblicato Martedì, 15 Novembre 2016 23:26
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Sara Papa è una cuoca specializzata nell’arte della panificazione. È nata a San Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia, ed è lì che con la sua mamma è nato il suo amore per la cucina.
La chef è nota al pubblico televisivo e non solo: ha iniziato con la “La Prova del Cuoco” nel 2009, ha continuato su Alice TV realizzando un centinaio di puntate con il programma “Pane amore e fantasia”, con cui ha portato al successo l'arte della panificazione in Italia e sugli schermi.
Da 2 anni collabora con Rai 3 al programma Geo e spesso è ospite in vari programmi Rai e Radio Rai, TV 2000.
Collabora con varie riviste mensili ed ha scritto 5 libri best seller. L’ultimo “Il pane della vita. Ricette con ingredienti di qualità e dall'alto valore nutritivo per scoprire il gusto di ciò che fa bene” è uscito il 13 ottobre ed è stato presentato nei giorni scorsi a Pordenone presso “Cucina33” di Pordenone, fornitissimo shop di articoli da cucina e sede di corsi ed eventi culturali.
La passione più grande di Sara Papa è quella per la sana alimentazione, specie nel campo dei prodotti da forno. Promuove il ritorno all’uso del lievito madre e delle farine integrali macinate a pietra, e spiega i guai derivanti per l’utilizzo e il consumo delle farine bianche raffinate.
Nella videointervista condotta da Paola Dalle Molle Sara Papa parla dell’arte del pane e dei suoi benefici, con un occhio alla qualità delle materie prime.
Al Frantoio Oleario Parovel lezioni sull’olio extravergine
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- Categoria: Cucina e vino
- Pubblicato Sabato, 12 Novembre 2016 15:11
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Triste - La campagna olearia volge al termine in tutta Italia e anche a Trieste. Tra tutte le varietà che crescono nella zona Leccino, Maurino, Leccio del Corno, Pendolino alcune sono autoctone del territorio: Buga, Carbona o Cernica in lingua slovena, Bianchera o Belica in lingua slovena.
Di queste ultime tre la regina assoluta è la Bianchera. Si tratta di una pianta che sale in altezza e che sviluppa una folta chioma dalle foglie elicoidali, stratagemma che nei millenni la pianta ha adottato per sfuggire ai refoli più forti di Bora. Pensate che di tutte le varietà italiane è tra le più produttive con i suoi 20 l di olio prodotti su 100 kg di olive e anche in quanto a carica polifenolica non ha niente da invidiare alla meridionale Coratina, tra le più apprezzate per qualità organolettiche in tutta la penisola. Insomma, a Trieste abbiamo gemme nascoste che danno però tesori accessibili a tutti.
Il Frantoio Oleario Parovel ad esempio apre al pubblico sia per far vedere la lavorazione delle olive e quindi la spremitura, sia per far imparare pregi e difetti dell’olio extravergine di oliva attraverso apposite degustazioni guidate. Le ultime due date utili sono domenica 13 novembre e sabato 19 novembre. Tutte le informazioni su “Olio Nuovo in Frantoio” le trovate sul sito www.parovel.com
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