Al via la 18ª edizione di Ein Prosit. Attesi turisti da Italia, Austria e Slovenia
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- Pubblicato Giovedì, 13 Ottobre 2016 16:01
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Al via giovedì 20 ottobre la diciottesima edizione di Ein Prosit, rassegna enogastronomica del Nordest che richiama nel Tarvisiano appassionati da tutta Italia, dall’Austria e dalla Slovenia.
“Il Coraggio di cambiare” è il tema portante di quest’anno, che racconterà le ultime innovazioni del mondo enogastronomico e darà spazio a tanti giovani protagonisti di questo panorama a livello nazionale e internazionale.
Da giovedì 20 a domenica 23 ottobre a Tarvisio e Malborghetto (Ud) si svolgono quasi 100 appuntamenti tra la mostra assaggio, le degustazioni guidate, i laboratori dei sapori (a cura di Enzo Vizzari e Paolo Vizzari delle Guide dell’Espresso), le cene nelle case e nei ristoranti con grandi chef italiani e internazionali, gli incontri ravvicinati con 150 tra i più importanti produttori del panorama enogastronomico italiano e internazionale, la cena a più mani organizzata dai ristoratori del Tarvisiano e della Valcanale che giovedì 20 ottobre inaugurerà Ein Prosit 2016 e la cena evento stellata a 10 mani con Ana Roš, Emanuele Scarello, Christian e Manuel Costardi, Renato Bosco che chiuderà ufficialmente la rassegna.
#EinProsit2016 sarà l’hashtag utilizzato dai profili ufficiali di Ein Prosit per tenere sempre aggiornati i numerosi visitatori della manifestazione.
Il programma completo della diciottesima edizione e l’offerta turistica di Ein Prosit sono consultabili al sito www.einprosit.org
Foto: Fabrice Gallina
Inaugurata la rassegna Friuli Doc “Saperi di ieri, sapori di domani”. A Udine fino all’11 settembre
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- Pubblicato Giovedì, 08 Settembre 2016 23:13
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - “Saperi di ieri, sapori di domani" è il tema della 22ª edizione di Friuli Doc, vetrina delle eccellenze gastronomiche friulane, inaugurata giovedì 8 settembre alla presenza di numerose autorità e di un folto pubblico
Con oltre 100 stand, la rassegna - che sarà aperta fino all'11 settembre - si è aperta sulle note della Fanfara della Brigata Alpina Julia.
Sul palco, a tagliare il nastro accanto alla presidente, agli assessori regionali alle Risorse agricole ed al Territorio, Cristiano Shaurli e Mariagrazia Santoro, al sindaco di Udine, Furio Honsell, ed ai tanti amministratori, anche il testimonial dell'edizione 2016, lo chef, ristoratore e volto televisivo Carlo Cracco, che ha definito la kermesse "un esempio di come basti poco per fare tantissimo, perché mettere in mostra le cose più belle che abbiamo serve per l'orgoglio, per il territorio e per farle conoscere". Per Cracco, Friuli doc è una manifestazione aperta, accogliente e molto sentita.
"Qui a Friuli Doc ispira tutto - ha detto Cracco - dal mare alla montagna, dalla collina alla campagna. Il Friuli è conosciuto nel mondo per formaggi, prosciutto, vini bianchi di assoluto pregio. Ciò che serve non è tanto sapere che abbiamo buoni vini o prodotti, ma serve promuoverli, facendoli sempre meglio''.
Il sindaco nell’indirizzo di saluto ha ricordato le popolazioni terremotate dell’Italia Centrale. Riguardo alla manifestazione, Honsell ha osservato che Friuli Doc è stata in grado di rinnovarsi negli anni.
Anche Debora Serracchiani ha ricordato la raccolta fondi per i cittadini colpiti dal sisma rilevando come i borghi d'Italia, distrutti, sono una storia di comunità "che abbiamo il dovere di ricostruire com'erano e dov'erano così come ha fatto il Friuli, ci aiuterete voi a farlo e sarà il modo migliore per recuperare quelle tradizioni”.
"Friuli doc è stato uno dei primi eventi capace di mettere insieme la cultura, la storia la tradizione e l’enogastronomia - ha proseguito la presidente. - Abbiamo lavorato molto in questi 22 anni e voglio ringraziare tutti quelli che hanno creduto in questa manifestazione”.
"Prima che la cultura del cibo venisse scoperta dalla televisione - ha aggiunto Debora Serracchiani - qui già c'era una territorio che da solo ha ritrovato il gusto del buon bere e del buon mangiare ma soprattutto la storia, la tradizione e la capacità di tenere insieme questa comunità. Credo che questa sia la forza di Friuli Doc ma anche il suo futuro".
Dopo il taglio ufficiale, la presidente ha inaugurato l'area dell'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa in via Mercatovecchio.
Si tratta, come ha spiegato il direttore di Ersa, Paolo Stefanelli, di uno spazio dedicato alle realtà associative dell'agroalimentare regionale, ai prodotti agroalimentari tradizionali, all'agricoltura biologica e al marchio di qualità regionale Agricoltura, Qualità, Ambiente (AQUA).
Debora Serracchiani, sottolineando il grande impegno della Regione per valorizzare l'agricoltura locale, si è soffermata sull'importanza del marchio Aqua, ovvero la qualità agroalimentare garantita dalla Regione.
L’assessore Shaurli ha sottolineato "l'impegno a far conoscere sempre di più la qualità dei nostri prodotti" e ha evidenziato l'ottenimento della doc Friuli, la nuova ed importantissima etichetta del comparto enologico regionale.
Nello spazio Ersa sono 40 i soggetti, fra aziende e consorzi, che partecipano all'esposizione collettiva con le eccellenze del settore enologico ed agroalimentare regionale suddivisi in 13 aree tematiche situate in due diversi luoghi: via Mercatovecchio, interamente gestita dall'Ersa, e Piazza Matteotti, dove l'Agenzia regionale è presente in collaborazione con il Comune di Udine.
Diversi i focus dedicati a specifici prodotti: dalla birra artigianale alla Ribolla gialla (ferma e spumantizzata) che sta acquisendo sempre maggiore successo presso gli amanti del vino.
Non manca, poi, lo spazio riservato alle istituzioni per fornire informazioni al pubblico e distribuire materiale divulgativo, l'area bimbi, dedicata ai più piccoli dove sono in programma ben 22 attività, per giocare e imparare divertendosi con l'agricoltura ed, infine la saletta per le degustazioni, dove sono in programma ben 20 degustazioni guidate, svolte in collaborazione con l'Onav (organizzazione nazionale assaggiatori vini), l'Anag (associazione nazionale assaggiatori grappe), l'Unione cuochi FVG, Lady Chef, oltre che con i produttori presenti in via Mercatovecchio.
Riferendosi alle tante attività organizzate per i bambini, Debora Serracchiani ha sottolineato l'importanza di abituare i più piccoli a mangiare bene, a sapere quello che è contenuto nel cibo ad avere la tracciabilità dei prodotti, tutti elementi che rappresentano importanti strumenti per tramandare la cultura del cibo alle nuove generazioni.
Segreti del Carso: a Ferragosto è andato in scena lo struccolo cotto con 580 uova. Le foto
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- Pubblicato Mercoledì, 17 Agosto 2016 19:43
- Scritto da Stefano Savini
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Trieste - In sole due occasioni durante l'anno c'è la possibilità di degustare un dolce famoso e tipico del Carso: lo struccolo cotto - KUHANI STRUKLJI .
A Repentabor (Monrupino, TS) nei giorni di festa a ridosso del ferragosto (14, 15 e 16) per la festa della Madonna e del patrono del comune di Monrupino (S. Rocco), si usa evocare un’antica tradizione: non si sa con certezza quando sia nata, forse risale all’epoca Austrungarica, ma si tramanda da madre a figlia per festeggiare eventi importanti dove si usava raccogliersi tutti assieme .
130 kg di noci , 40 kg di zucchero, 80 kg di farina, 580 uova, sono una parte degli ingredienti che sono stati necessari per soddisfare le circa 3000 persone che hanno fatto sosta alla rocca di Monrupino.
Il resto è top secret, gelosamente custodito nella mente degli anziani che daranno lo "scrigno" ai giovani che negli anni impareranno a fare questa specialità carsica.
Per poter offrire questa prelibatezza ci vogliono due ore di lavoro in cui fasi diverse e delicate decretano il successo finale.
La pasta sfoglia è fatta a mano e stirata con un apparecchio apposito che ne confeziona la giusta misura. Si lascia riposare. Poi la sfoglia viene riempita dei segreti di questo dolce e lasciata riposare per una seconda volta.
Il riposo varia a seconda della temperatura ambientale (in estate i tempi sono corti). Poi lo struccolo-KUHANI STRUKLJI viene avvolto in stoffe di cotone e lino che sono salvati con una cura maniacale per restare bianchi e senza cattivi odori che pregiudicherebbero la qualità di questo dolce.
A questo punto c'è la fase della cottura in acqua bollente, che è molto delicata, perché se l'acqua ha la temperatura sbagliata, il dolce si distrugge ed è immangiabile. 20 minuti su un lato e altri 20 minuti sull'altra parte e poi tolti i panni si guarnisce con burro e zucchero fusi.
A questo punto viene tagliato a porzioni doppie e pronte per essere divorate. Vicino allo strudel cotto si può degustare il Teran, un vino forte tipico della zona carsica.
Qui la galleria di foto a cura di Stefano Savini:
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