Segreti del Carso: a Ferragosto è andato in scena lo struccolo cotto con 580 uova. Le foto
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- Categoria: Cucina e vino
- Pubblicato Mercoledì, 17 Agosto 2016 19:43
- Scritto da Stefano Savini
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Trieste - In sole due occasioni durante l'anno c'è la possibilità di degustare un dolce famoso e tipico del Carso: lo struccolo cotto - KUHANI STRUKLJI .
A Repentabor (Monrupino, TS) nei giorni di festa a ridosso del ferragosto (14, 15 e 16) per la festa della Madonna e del patrono del comune di Monrupino (S. Rocco), si usa evocare un’antica tradizione: non si sa con certezza quando sia nata, forse risale all’epoca Austrungarica, ma si tramanda da madre a figlia per festeggiare eventi importanti dove si usava raccogliersi tutti assieme .
130 kg di noci , 40 kg di zucchero, 80 kg di farina, 580 uova, sono una parte degli ingredienti che sono stati necessari per soddisfare le circa 3000 persone che hanno fatto sosta alla rocca di Monrupino.
Il resto è top secret, gelosamente custodito nella mente degli anziani che daranno lo "scrigno" ai giovani che negli anni impareranno a fare questa specialità carsica.
Per poter offrire questa prelibatezza ci vogliono due ore di lavoro in cui fasi diverse e delicate decretano il successo finale.
La pasta sfoglia è fatta a mano e stirata con un apparecchio apposito che ne confeziona la giusta misura. Si lascia riposare. Poi la sfoglia viene riempita dei segreti di questo dolce e lasciata riposare per una seconda volta.
Il riposo varia a seconda della temperatura ambientale (in estate i tempi sono corti). Poi lo struccolo-KUHANI STRUKLJI viene avvolto in stoffe di cotone e lino che sono salvati con una cura maniacale per restare bianchi e senza cattivi odori che pregiudicherebbero la qualità di questo dolce.
A questo punto c'è la fase della cottura in acqua bollente, che è molto delicata, perché se l'acqua ha la temperatura sbagliata, il dolce si distrugge ed è immangiabile. 20 minuti su un lato e altri 20 minuti sull'altra parte e poi tolti i panni si guarnisce con burro e zucchero fusi.
A questo punto viene tagliato a porzioni doppie e pronte per essere divorate. Vicino allo strudel cotto si può degustare il Teran, un vino forte tipico della zona carsica.
Qui la galleria di foto a cura di Stefano Savini: