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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Odissea Uccellis, i mille "viaggi" del liceo delle Scienze Umane

Odissea Uccellis, i mille

Udine - Il ricominciare della scuola é sempre un'odissea, si sa. Già settimane prima dell'arrivo dell'angusto settembre, data fatidica per gli studenti che vedono allontanarsi sempre più velocemente la loro tanto desiderata estate, ha iniziò il calvario: corse sfrenate in libreria per ordinare i pesanti tomi di studio, ricerca di agende e agendine su cui annotarsi compiti e appunti vari, rinnovo di abbonamenti per corriere o treni dal costo alquanto salato. 

All'"Educandato Uccellis" di Udine, però, questo supplizio per alunni e relativi parenti non basta. Troppo semplice, si saranno detti negli uffici della dirigenza, e quindi lo storico liceo udinese, diviso in ben tre "famiglie" (Scienze Umane, Classico Europeo e Coreutico) ha deciso di fare armi e bagagli e cambiare sede. Nota per chi non conoscesse questo plurisecolare istituto dal nome caratteristico: le sue sedi sono molteplici, sparse un po' per tutto il centro del capoluogo friulano e i suoi studenti spesso coabitano in esse con "colleghi" di altre scuole. 

Da settembre, però, anche gli allievi del Scienze Umane dovranno dividere il loro "spazio vitale" con altri. Perché la sede sarà il liceo classico Stellini, nella centralissima piazza 1° maggio, dove la Provincia ha riservato all'Uccellis le aule necessarie per le classi trasferite. E fin qui non ci sono grossi problemi, a parte l'acidia che da tempo corre tra i due istituti.

Quello che salta subito all'occhio sono i continui spostamenti dello Scienze Umane. 

Nel 2009 si trovava in via Diaz, insieme al Classico Europeo, ma questioni di spazio hanno richiesto una posizione più comoda e spaziosa. Ecco allora il trasferimento nel quartiere di Sant'Osvaldo. Le proteste furono molteplici, nonostante il posto non fosse tanto male: l'edificio era praticamente nuovo, isolato da fastidiose "convivenze" forzate e totalmente a disposizione degli alunni. 

Due anni dopo, alla fine delle vacanze di Natale, lo scenario cambiò di nuovo. L'allora preside Maria Letizia Burtulo, andata in pensione giusto pochi mesi fa, decise che lo Scienze Umane-Socio Pedagogico sarebbe trasloca in via Sella, meno di 200 metri da Piazza Garibaldi. La scelta divise l'opinione di alunni, docenti e genitori, ma volenti o dolenti, via Sella alla fine è entrata nel cuore di tutti.

Ex sede del liceo Volta, l'edificio è più simile a un condominio che a una scuola. E in effetti è giusta la prima, ma servivano lavori di restauro al piano superiore e i proprietari, secondo indiscrezioni, avrebbero concesso quello terra alla Provincia di Udine per uso scolastico. E quindi, mentre gli operai lavoravano sopra, studenti e prof facevano lezione sotto senza alcun problema. Così per un anno e mezzo, giusto il tempo che il cantiere finisse insieme all'anno scolastico 2013/14. 

La notizia che il Scienze Umane sarà ospitato dallo Stellini, curiosamente, non è arrivata ai diretti interessati tramite circolare o avviso della preside ma grazie a un articolo apparso sul "Messaggero Veneto". Il fatto che lascia interdetti tutti, come dicevamo prima, é il continuo trasloco che questo indirizzo ha compiuto in cinque anni. Una specie di pacco postale, senza meta finale, e si spera che dopo il liceo classico questi poveri cristi potranno trovare una loro sede definitiva. Anche perché all'Uccellis devono spendere una fortuna in francobolli, con questa abitudine...

Scuola, ritorna la questione dei contributi delle famiglie: attenzione, non sono obbligatori

Scuola, ritorna la questione dei contributi delle famiglie: attenzione, non sono obbligatori

Udine - Un articolo pubblicato sul Messaggero Veneto del 15 agosto scorso ha fatto tornare di attualità il tema dei contributi che alcune scuole chiedono alle famiglie all'atto dell'iscrizione o all'inizio dell'anno. Secondo quanto riportato dal quotidiano, il dirigente scolastico dell'Isis della Bassa Friulana definisce "obbligatori" tali contributi.

Non si è fatta attendere la replica delle Associazioni di genitori e famiglie, che hanno invece sottolineato il fatto che fino alla classe terza superiore non sono dovute tasse di iscrizione e frequenza scolastica. Non è in vigore nessuna legge che obbliga i genitori al versamento di qualunque tassa o contributo a favore delle scuole pubbliche per i primi tre anni.

Marco Dal Prà, coordinatore dell'Associazione nazionale famiglie numerose per la Provincia di Venezia, ha così replicato al quotidiano friulano: "Le leggi richiamate dall'istituto, risalenti al governo Mussolini del 1924, sono di fatto soppresse dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005, che esenta da qualunque tassa di iscrizione e frequenza fino alla classe terza superiore".

I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto e sono volontari. Il comma 622 della legge 296/2006 (finanziaria 2007), intervenendo nuovamente sul tema dell’obbligo di istruzione, della durata di dieci anni e del suo innalzamento, ha tra l’altro stabilito che “resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226”.

"Anche in presenza dell'autonomia scolastica, quindi, le indicazioni del Consiglio di Istituto sull'importo da versare all'atto dell'iscrizione, restano sempre e soltanto un suggerimento" ricorda Dal Prà.

Non esistono quindi per le scuole pubbliche dello Stato Italiano contributi o tasse obbligatorie di alcun genere, così come non esiste nessuna legge che impone sanzioni in caso di mancato versamento. Le tasse scolastiche si pagano invece all'Erario a partire dal quarto anno, nella misura di 6,04 euro (tassa di iscrizione) e 15,13 euro (tassa di frequenza).

Il Ministero dell'Istruzione con una circolare del 2012 ha precisato che le scuole non possono infliggere sanzioni disciplinari agli alunni per i quali i genitori non abbiano versato i contributi volontari.

Le uniche somme che uno studente potrebbe essere tenuto a pagare alla propria scuola sono i rimborsi delle spese sostenute dalla stessa per conto delle famiglie: libretto delle giustificazioni, stampa delle pagelle, eventuale polizza assicurativa ecc.. Si tratta sempre tuttavia di contributi per i quali il mancato pagamento non è sanzionabile.

Friuli Venezia Giulia ancora senza direttore dell'ufficio scolastico regionale

Friuli Venezia Giulia ancora senza direttore dell'ufficio scolastico regionale

Trieste - Ad un mese dall'inizio dell'anno scolastico risulta ancora vacante la carica di direttore dell’Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia, nonostante l’appello dei sindacati affinché il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MiUR) dia velocemente delega di firma per il corretto avvio dell’anno scolastico e delle sue molteplici procedure.

Il nuovo responsabile dell’Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia deve essere infatti nominato a seguito della riorganizzazione del MiUR che è partita il 29 luglio 2014.

Preoccupata anche l’assessore all’Istruzione del Friuli  – Venezia Giulia Loredana Panariti, che ha inviato una richiesta di incontro urgente al MiUR.

Occorre infatti risolvere urgenti questioni che riguardano gli Istituti scolastici della regione.

In particolare, trattandosi di atti che comportano l'assunzione di spesa, Panariti intende ribadire al Miur la richiesta di attivare al più presto la procedura per individuare il funzionario dell'Ufficio scolastico regionale autorizzato alla firma dei trasferimenti dei dirigenti scolastici e alla delega per l'attivazione delle procedure necessarie per il regolare avvio dell'anno scolastico.

Nella missiva inviata al ministero, l'assessore sottolinea la preoccupazione per l'elevato numero di scuole in reggenza, in quanto prive di dirigente scolastico, nonché la mancanza del dirigente scolastico per il presidio dei nuovi Cpia (Centri provinciali per l'istruzione degli adulti).

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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