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In vista del centenario della Grande Guerra: l'Isonzo proposto come patrimonio dell'umanità Unesco
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- Pubblicato Sabato, 09 Novembre 2013 23:23
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Gorizia - "Poiché le guerre nascono nell'animo degli uomini è nell'animo degli uomini che devono essere elevate le difese della pace": questo è il motto della Federazione Italiana Club e Centri Unesco.
Èd è proprio con questo spirito che il Club Unesco di Gorizia, l'8 novembre, ha presentato al sindaco Ettore Romoli il progetto che prevede, proprio nell'anno in cui si celebra il Centenario della I Guerra mondiale, la candidatura del fiume Isonzo come patrimonio dell'umanità in quanto "sito naturale transfrontaliero".
Il presidente del club Unesco del capoluogo isontino, Georg Meyer, ha trovato la piena disponibilità di Romoli, che si è detto entusiasta della proposta: "come amministrazione comunale - ha detto il sindaco - faremo tutto il possibile per supportare il difficile iter che, ce lo auguriamo, porterà all’inclusione del nostro fiume nella lista Unesco. Siamo convinti che l’Isonzo abbia tutti i requisiti per ottenere questo riconoscimento".
Attualmente l'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (49) inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità. L'Isonzo sarebbe il cinquantesimo.
Nel 2012 in Friuli Venezia Giulia gli incidenti stradali sono stati 3459. 84 i morti
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- Pubblicato Venerdì, 08 Novembre 2013 17:43
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Roma - Nel 2012 gli incidenti stradali con lesioni a persone rilevati complessivamente in Italia sono stati 186.726 e hanno causato il decesso di 3.653 persone, mentre altre 264.716 sono rimaste ferite. A rilevarlo è il rapporto Aci-Istat 2013, uscito il 6 novembre scorso.
Ogni giorno, durante il 2012, si sono verificati in media 512 incidenti stradali, che hanno comportato lesioni alle persone e, in particolare, la morte di 10 individui e il ferimento di altri 725. Rispetto al 2011, si riscontra una diminuzione del numero di incidenti (-9,2%), dei feriti (-9,3%) e dei morti (-5,4%).
A partire dal 2011 è stata inaugurata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea la nuova decade di iniziative per la Sicurezza Stradale 2011-2020. L’obiettivo fissato per il 2020 consiste nel dimezzamento dei morti sulle strade in Europa e nel mondo.
Continua il trend discendente del numero dei morti, già registrato nella precedente decade. Tra il 2001 e il 2012, gli incidenti stradali con lesioni a persone sono passati, infatti, da 263.100 a 186.726, con un calo complessivo del 29%; i morti sono passati da 7.096 a 3.653 (-48,5%) e i feriti da 373.286 a 264.716 (-29,1%).
In Friuli Venezia Giulia gli incidenti totali sono stati 3459, di cui 76 mortali. I feriti sono stati 4597, i morti 84. La provincia con il più alto numero di incidenti è Udine, con 1299 incidenti, di cui 36 mortali. I morti sono stati 41 ed i feriti 1793. Segue Trieste, con 907 incidenti, 10 morti e 1127 feriti; Pordenone con 852 incidenti, di cui 21 mortali, 23 morti e 1116 feriti. Infine Gorizia, con 401 incidenti, di cui 10 mortali e 1793 feriti.
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 44,0% dei casi.
Il comportamento scorretto del pedone pesa per il 3,5% sul totale delle cause di incidente. Con riferimento alla categoria della strada, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche (19,0%), mentre sulle strade extraurbane è la guida distratta o l’andamento indeciso (pari al 19,2%), seguita dalla guida con velocità troppo elevata (pari al 16,6%)
Il picco di incidenti si verifica tra le 18 e le 19, gli incidenti più gravi tra le 3 e le 6 del mattino. La distribuzione di incidenti stradali con lesioni a persone, morti e feriti durante l’arco della giornata vede un primo picco tra le 8 e le 9 del mattino, fascia oraria nella quale si effettuano gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola.
Il numero degli incidenti rimane, comunque, elevato anche durante la mattinata; un secondo picco si osserva alle 13 in corrispondenza dei tragitti scuola-casa e in relazione alla mobilità di alcune categorie di lavoratori che usufruiscono dell’orario non continuato.
La punta massima di incidentalità si registra, però, tra le 18 e le 19, ora di punta, per l’aumento del traffico legato agli spostamenti dal luogo di lavoro verso l’abitazione.
L’indice di mortalità si mantiene superiore alla media giornaliera (1,96 decessi ogni 100 incidenti) per tutto l’arco di tempo che va dalle 21 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo intorno alle 3, alle 5 e alle 6 del mattino (circa 4,6 decessi ogni 100 incidenti).
"Spese pazze" del 2011: 20 ex consiglieri regionali a processo per danno alle casse dell'ente
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- Pubblicato Giovedì, 07 Novembre 2013 17:25
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Udine - Chiusa l'inchiesta della Corte dei conti sui rimborsi ai Gruppi consiliari per le spese di rappresentanza effettuate nel 2011, le cosiddette "spese pazze"
Il procuratore regionale Maurizio Zappatori ha comunicato il 7 novembre che sono 20 gli allora consiglieri regionali che saranno processati con procedimento civile. Si tratta degli ex capigruppo di Pdl, Pd, Lega, Udc, Sinistra l’Arcobaleno e Misto, di 12 attuali o ex rappresentanti del Pdl e degli ex esponenti di Fli e di Un’Altra Regione.
I consiglieri chiesero ed ottennero rimborsi, tra l'altro, per viaggi all'estero, pernottamenti in prestigiosi hotel, cene in ristoranti rinomati, oltre ad altre spese di difficile compatibilità con la rappresentanza politica: abbigliamento, gomme per auto, omaggi floreali. Le loro spiegazioni non hanno convinto gli inquirenti. Ora dovranno risponderne in tribunale.
14 dei restanti 39 consiglieri - compreso l'ex presidente Renzo Tondo - hanno ottenuto l'archiviazione. Le loro spiegazioni sono state ritenute esaurienti ed i rimborsi dichiarati legittimi.
Altri 16 consiglieri hanno rimborsato alla Regione tutte le somme contestate dalla magistratura contabile, così da chiudere la loro posizione. Sono stati restituiti circa 100 mila euro.
In tutta Italia i consiglieri regionali ancora indagati sono 279: 56 in Piemonte, 62 in Lombardia, 20 in Friuli Venezia Giulia, 9 in Emilia Romagna, 2 in Liguria, 10 nel Lazio, 53 in Campania, 4 in Basilicata, 10 in Calabria e 53 in Sardegna, dove si rimborsavano perfino pecore.
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