Politica
Primarie del Partito Democratico, vince Matteo Renzi. In Friuli Venezia Giulia totalizza il 66,5%
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- Pubblicato Domenica, 08 Dicembre 2013 23:32
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Matteo Renzi, secondo i dati ormai (alle 23 dell'8 dicembre) da considerarsi pressoché definitivi, è il nuovo segretario del Pd, avendo vinto con quasi il 70% di voti le primarie per la guida dei democratici.
Un successo che ha i contorni netti e che vede a grande distanza gli sfidanti, Gianni Cuperlo e poi Pippo Civati. A 6203 sezioni scrutinate su 8476, secondo i dati ufficiali del Pd, Renzi è al 68%. Cuperlo è al 17,9% e Civati al 14,1%.
In Friuli Venezia Giulia, a quota 150 seggi scrutinati su 172, i risultati sono: Matteo Renzi 66,5%, Gianni Cuperlo 17,3%, Pippo Civati 16,2%
"Non so quanto sarà alla chiusura, ma il dato si avvicinerà allo stesso numero di votanti del 2009". Guglielmo Epifani, a chiusura delle primarie, ha così commentato i dati di affluenza. Il segretario uscente fa riferimento alle primarie tra Bersani e Franceschini, quando si registrarono 3milioni e 100mila votanti.
Matteo Renzi, nel suo discorso di ringraziamento all'ObiHall di Firenze Sud, ha detto: "tocca a noi. Tocca ad una nuova generazione. E questa volta il cambiamento sarà vero". "Il bipolarismo è salvo alla faccia dei teorici dell’inciucio".
"Non è la fine della sinistra, è la fine di un gruppo dirigente della sinistra" ha affermato Renzi riguardo agli equilibri interni del PD. "Stiamo cambiando i giocatori, noi non stiamo andando dall'altra parte del campo"
Gli avversari Cuperlo e Civati si sono congratulati con Renzi ed hanno assicurato la loro lealtà al neosegretario. Il presidente del Consiglio Gianni Letta da parte sua ha affermato: "Lavoreremo insieme in modo fruttuoso".
Partito democratico, la grande sfida delle primarie. Attesa in Fvg
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- Pubblicato Sabato, 07 Dicembre 2013 11:12
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Fvg - Tutto è pronto in casa Pd per le attese primarie, in programma domenica 8 dicembre.
Sono 172 i seggi allestiti dal Partito democratico in Friuli Venezia Giulia per questo appuntamento, che consentirà di scegliere il segretario nazionale del partito.
Le urne saranno aperte dalle 8 alle 20 e in tarda serata sono previsti i dati quasi definitivi, che dovrebbero essere, comunque, sufficienti a capire chi l'avrà spuntata in regione tra il favorito Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati.
Saranno 17 i seggi allestiti in provincia di Trieste, 22 a Gorizia, 98 a Udine e 35 a Pordenone. Potranno votare, muniti di documento di identità e tessera elettorale, tutti coloro che sottoscriveranno il documento di adesione alle linee politiche del Pd.
Sarà richiesto il pagamento di 2 euro per i non iscritti. Potranno votare anche gli immigrati in possesso del permesso di soggiorno, i giovani tra i 16 e i 18 anni, gli studenti e i lavoratori fuori sede.
Queste ultime due categorie devono assolutamente registrarsi online al sito www.primariepd2013.it.
Con la preferenza a uno dei tre candidati, l'elettore sostiene automaticamente la lista di candidati all'assemblea nazionale collegata a ciascun aspirante segretario.
Il Friuli Venezia Giulia ha diritto a 20 componenti l'assemblea, in modo proporzionale rispetto ai voti ricevuti dai candidati.
Referendum di fusione dei tre comuni, la Regione prende atto del risultato controverso
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 03 Dicembre 2013 18:35
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - La Regione incassa il risultato negativo del referendum sulla fusione di Arzene, San Martino al Tagliamento e Valvasone, dovuto alla prevalenza dei "no" a San Martino al Tagliamento.
Questo il commento dell'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin rilasciato ieri all'Agenzia Regione Cronache: "Prendiamo atto della preferenza espressa dai cittadini di Valvasone e Arzene per la costituzione di un nuovo e più grande Comune, anche se il risultato complessivo del referendum ha fatto emergere la volontà dei cittadini di San Martino di continuare a mantenere autonomo il loro Comune".
"Rispettiamo l'esito differenziato della consultazione popolare, che ha visto comunque la partecipazione del 48 per cento dei residenti e una maggioranza complessiva dei "sì" alla fusione che ha sfiorato il 67 per cento", ha sottolineato Panontin.
"Abbiamo avviato un processo di razionalizzazione degli Enti locali che prevede un percorso di condivisione popolare e che evidentemente richiede regole e meccanismi che si affinano nella pratica concreta", ha concluso l'assessore.
Dichiarazioni sibilline, che non escludono la possibilità che il legislatore regionale si attribuisca l'autonomia nella decisione di accorpare comunque i tre enti, magari lasciando passare qualche tempo. Forte del fatto che - San Martino a parte - i cittadini favorevoli siano stati comunque la maggioranza.
Il referendum infatti in questo caso ha un valore puramente consultivo e non vincolante per l'amministrazione regionale, che ha piena competenza in materia.
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