Politica
Voto dei circoli per i candidati alla segreteria del Pd: in Friuli Venezia Giulia vince Renzi
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- Pubblicato Lunedì, 18 Novembre 2013 21:33
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Il responsabile dell’organizzazione del Pd, Davide Zoggia, ha comunicato in una videoconferenza stampa lunedì 18 novembre (qui il link su europaquotidiano) i risultati nazionali - non ufficiali - del voto per i quattro candidati alla segreteria Pdi dei circoli del partito. Nei circoli hanno votato “poco meno di 300mila persone” ha riferito Zoggia.
Matteo Renzi vince nei circoli con il 46,7%. Gianni Cuperlo è al 38,4%, Pippo Civati al 9,19% e Gianni Pittella leggermente sotto il 6%.
In Friuli Venezia Giulia è in testa Matteo Renzi con il 51,8% dei voti validi nei 154 circoli del Pd in regione. Delle 3.556 preferenze, 1.482 sono andate al sindaco di Firenze, 551 a Giuseppe Civati (15,49%), 1.148 a Gianni Cuperlo (32,28%) e 15 a Gianni Pittella (0,42%).
Gianni Cuperlo vince nella "sua" Trieste con 143 voti (44,41%). A Firenze, Renzi ha sfiorato il 60%.
Sono stati inoltre eletti 591 delegati per le convenzioni provinciali e i 17 delegati del Fvg alla convenzione nazionale del 24 novembre.
Il coraggio di amministrare: abolire le Province e ridurre il personale nei Comuni
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- Pubblicato Lunedì, 18 Novembre 2013 09:40
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Il modello attuale degli enti locali non è più sostenibile, va cambiato a monte, dall'Unione Europea a cascata, fino alle regioni e alle province, che come ha ribadito il presidente del consiglio delle autonomie locali Ettore Romoli vanno abolite. L'occasione per riparlare dei comuni, delle province e delle regioni, il giorno successivo al Cal in cui la presidente della Regione Debora Serracchiani ha parlato della necessità di una riforma, è stato il convegno organizzato dal centro culturale Enzo Piccinini dal titolo “Il coraggio di amministrare. Dal patto di stabilità alla Trise: poteri e responsabilità della pubblica amministrazione”, moderato da Giovanni Govetto, questo pomeriggio nella sala Crup di via Manin. “Comprendo la posizione del presidente Pietro Fontanini – ha detto Ettore Romoli – ma le province sono un lusso che ci siamo potuti permettere fino ad ora. Mi dispiace, ma adesso è il momento di lasciarle andare e di abolire province importanti per la regione come quella di Udine e anche quella di Gorizia. Credo che sia possibile risparmiare e allo stesso tempo ottenere gli stessi risultati di rappresentanza. I Comuni devono dimagrire, il personale va ridotto e lo stesso vale per la Regione”. Risparmiare è stata la parola chiave del convegno di ieri pomeriggio, in cui il docente di diritto amministrativo dell'Università di Udine Marcello Maria Fracanzani ha spiegato ai sindaci come districarsi dal punto di vista giuridico tra le problematiche della pubblica amministrazione, in una sorta di lezione magistrale. “L'Unione europea – ha detto il docente – è caratterizzata dalla contabilità di un'azienda, invece che da una contabilità pubblica. Vanno cambiati la redazione di bilancio e i criteri di distribuzione dei fondi dell'Unione europea e di conseguenza dello stato, delle regioni, dei comuni e così via”. Secondo il presidente dell'Anci Mario Pezzetta, bisogna modificare questo modello di sviluppo. “Non è più sostenibile – ha spiegato – meglio pensare ad ambiti, aggregazioni tra comuni, per gestire in forma associata i servizi”.
10mila in corteo a Pordenone. Serracchiani: "faremo politiche industriali con o senza il governo". Foto
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Venerdì, 15 Novembre 2013 14:30
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Pordenone - Diecimila persone, provenienti da tutta la regione - secondo fonti della Questura che parlano di "numeri eccezionali, impensati" per questa zona - venerdì 15 novembre hanno partecipato, nonostante la pioggia incessante, ad una mobilitazione che in città non si vedeva dagli anni Ottanta.
In prima fila, sotto l'ombrello, è giunto anche il Vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, accanto al vice presidente del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello.
La manifestazione è stata promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per protestare contro le chiusure delle fabbriche e fare pressione sul governo per modificare la legge di stabilità.
In prima fila, ad ascoltare gli interventi dei sindacati, in piazza XX Settembre, il presidente e il vicepresidente della Regione, Debora Serracchiani e Sergio Bolzonello, e tanti sindaci.
Folla attenta alle parole dei leader sindacali: Giovanni Fania, segretario regionale Cisl, ha affermato che "Occorre rilanciare l'industria e il manufatturiero. Serve lavoro vero per il benessere comune".
Gian Mario Petozzi (Femca-Cisl) ha aggiunto: "Non permettiamo alle multinazionali e a manager incapaci di distruggerci".
Il presidente della Regione Debora Serracchiani, nel prendere la parola, ha dichiarato che "Abbiamo bisogno di un Governo, ma se loro si sono distratti, la Regione farà comunque uno sforzo enorme". E ancora: "Faremo politiche industriali, con o senza il Governo"... "Meritiamo rispetto. Nessuno può far finta che siamo piccoli e lontani".
Anche l’Ascom-Confcommercio ha manifestato la sua solidarietà ai lavoratori, attraverso la serrata dei negozi e lo spegnimento delle luci durante la sfilata del corteo. Anche il mondo della cultura e dello spettacolo ha voluto testimoniare la sua vicinanza, con una scritta luminosa sul monitor del Teatro Verdi.
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