Politica
Protesta ad oltranza "Fermiamo l'Italia" in varie zone del Friuli Venezia Giulia. Rallentamenti in A4
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- Pubblicato Giovedì, 12 Dicembre 2013 14:45
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Pordenone - Continua in tutt'Italia anche il 12 dicembre la protesta iniziata lunedì 9 ed ormai nota con la definizione "dei Forconi". In regione, i manifestanti sulla Pontebbana si danno il cambio giorno e notte tenendo vivo il presidio di Orcenico; una delle cose più simpatiche è che molti automobilisti si fermano regalando borse della spesa e, alla richiesta di viveri, sono arrivate damigiane di vino, bottiglie di prosecco, di bianco, di grappa.
Il giorno 11, Trecento persone, secondo i dati della Questura, hanno manifestato a Udine. Il corteo si è snodato per le vie del centro, partendo da piazzale Osoppo e arrivando davanti al Municipio. I manifestanti hanno scandito slogan contro il governo e la classe politica. La manifestazione, definita "ordinata", non ha causato alcun incidente.
A Pordenone, studenti hanno manifestato in piazza Cavour la mattina del 12. Anche a Trieste e Monfalcone a varie riprese si sono radunati cittadini manifestando il malcontento per la disoccupazione e le tasse.
Anche l'autostrada A4 il 12 è rimasta coinvolta dalla protesta, nel tratto compreso fra l’area di Servizio di Gonars Nord e Portogruaro in direzione Venezia. Quattro autovetture, alle 10 e 30 circa, sono entrate in autostrada disponendosi in alternanza sulla corsia di marcia e quella di sorpasso a velocità ridotta.
Contraddistinte dalla bandiera italiana le autovetture ad andatura lenta hanno rapidamente rallentato la circolazione e anche se non si può parlare di coda vera e propria, ma di code a tratti, sicuramente il disagio è stato notevole per chi transitava in autostrada.
Le auto sono sempre state seguite dalle pattuglie della Polstrada e dai mezzi di Autovie Venete. La situazione è segnalata dai pannelli a messaggio variabile per informare gli utenti dei rallentamenti in direzione Venezia.
La presidente del Friuli Venezia Giulia e componente della segreteria del Pd ha commentato la manifestazione la mattina del 12 dicembre dai microfoni della trasmissione "La telefonata di Belpietro", in onda su Canale 5.
"Taglieremo un miliardo di spese inutili per la politica: questa è la risposta del Pd ai forconi - ha detto Debora Serracchiani. - Queste proteste di piazza hanno una regia politica poi certo ci sono molti cittadini esasperati dalla crisi".
(foto tratta dalla pagina Facebook del Coordinamento 9 dicembre di Pordenone)
Finanziaria regionale, opposizione all'attacco. Replica: poche risorse, investimenti dopo l'estate
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- Pubblicato Mercoledì, 11 Dicembre 2013 23:50
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - È proseguita per tutta la giornata di mercoledì 11 dicembre in Consiglio regionale la discussione e la votazione della Legge finanziaria, la cui approvazione è prevista per venerdì 13 dicembre.
Se per la maggioranza si tratta di un provvedimento “equilibrato e ragionevole” che parte dalla premessa che ci sono 220 milioni di euro di entrate in meno, e anche tagli alle possibilità di spesa, dovuti al patto di stabilità, per l'opposizione si tratta di un provvedimento che metterà ulteriormente in difficoltà famiglie e fasce deboli della popolazione regionale.
L'assessore alle Finanze Peroni ha rimarcato che le risorse ad oggi disponibili sono pari a 3 miliardi e 200 milioni di euro. Anche se il bilancio complessivo sarà ben più consistente, posti i limiti imposti dalla Corte dei Conti e dal Patto di stabilità, non è possibile inserire nella manovra quelle risorse che potranno essere disponibili solo più avanti.
La fase delle variazioni di bilancio, in estate, diventa così essenziale per l'attuazione complessiva della manovra finanziaria.
Alla luce di questa situazione, l'Esecutivo regionale ha deciso di impostare la manovra quasi totalmente sulla spesa corrente, rinviando all'assestamento estivo la parte degli investimenti.
Dure le reazioni dell'opposizione. Per Paride Cargnelutti (Pdl), vice presidente del Consiglio regionale, si tratta di una legge che "rischia di cancellare le famiglie. Le promesse del PD - commenta Cargnelutti - si sono frantumate alla prova dei fatti rappresentati dalla manovra economica. Oltre all'annientamento del bonus bebé, che speriamo di ripristinare, sono stati azzerati il sostegno alle famiglie numerose, il contributo alle gestanti in difficoltà e annullato il finanziamento dei progetti dell'associazionismo familiare. Le famiglie sono la spina dorsale del nostro sistema sociale”.
Ulteriori critiche vengono dal Movimento 5 Stelle: "In questo modo la nostra regione resterà ferma, bloccata, per troppo tempo – ha detto la capogruppo Elena Bianchi. — Nessun investimento, nessuna opera, tutto rimarrà immobile e rimarranno ferme le aziende, i lavoratori, l'economia. E questo per almeno altri 6 mesi, perché solo un intervento forte dal parte dell'esecutivo Serracchiani potrà farci ottenere da parte del Governo nazionale spazi finanziari adeguati alle necessità della nostra Regione. Se il nostro governo regionale dovesse fallire e le nostre ipotesi di spesa così prudenziali dovessero avverarsi? Rimarremo allora fermi per tutto il 2014 e la nostra economia dovrà aspettare che la presidente Serracchiani batta di nuovo i pugni sul tavolo nella speranza di essere ascoltata a Roma?"
Peroni ha replicato che “La finanziaria è un atto politico in cui temi importanti come sanità e politiche sociali, scuola, ricerca scientifica, università sono forti segnali di contenuto. Ma certe situazioni hanno imposto scelte anche all'interno di queste priorità. Forse a qualcuno sarà sfuggito - ha evidenziato l'assessore - che per la cultura viene dato un segnale non da poco, che prelude a un sistema di valutazione della qualità”.
“La scelta di differire gli investimenti non è, come qualcuno dell'opposizione ha detto, una scelta dissennata, è una nostra scelta ponderata” ha concluso Peroni.
Subito dopo, Bolzonello ha fatto un richiamo puntuale ai capitoli relativi agli investimenti in diversi settori che non vengono bloccati, ma che invece vengono già finanziati e che sono quindi pronti a partire o a ripartire.
Per Bolzonello “La finanziaria è il frutto di un lavoro fatto assieme da Giunta e maggioranza e ha un pregio, mette dei paletti rispetto a diverse cose come, ad esempio, le poste puntuali. Un nuovo modo di agire trasparente, chiaro ed è quindi ingeneroso dire che la manovra non guarda ai problemi concreti”.
“Siamo consapevoli delle risorse a disposizione - ha sottolineato il vicepresidente dell'Esecutivo - da qui a luglio ci sarà da lavorare sull'assestamento in modo molto trasparente e diciamo fin d'ora che non ci saranno soldi per tutti, perché saranno quelli dell'avanzo di amministrazione. Saremo tutti impegnati a capire dove andare a intervenire ulteriormente, pensando alle azioni che dovranno essere messe in campo”.
Bolzonello ha concluso con una precisazione sulle polemiche di questi giorni rispetto al nuovo ospedale di Pordenone: “anche se la scelta fatta da questa Giunta forse non è la migliore, non ho nessuna intenzione di veder fallire ancora una volta la costruzione del nuovo ospedale. Finalmente, dopo dieci anni, i lavori partiranno, l'opera sarà realizzata e questa è l'unica cosa che conta per i nostri cittadini”.
In discussione in Consiglio regionale la legge finanziaria 2014. Metà delle risorse alla sanità
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- Pubblicato Martedì, 10 Dicembre 2013 15:38
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il Consiglio regionale ha avviato il 10 dicembre l'esame dei documenti di bilancio che, oltre alla finanziaria 2014, comprendono il bilancio di previsione per il triennio 2014-2016 e annuale 2014, e la relazione politico programmatica riferita allo stesso triennio.
Di seguito le voci più rilevanti della manovra, così come indicate dal comunicato diramato dal Consiglio regionale.
La sanità occupa ben più del 50% delle risorse disponibili, 2 miliardi e 85 milioni (nel 2013 erano 2 miliardi e 175 milioni) di cui 30 milioni per investimenti, ossia per l'ammodernamento delle apparecchiature.
Le politiche sociali ricevono: il fondo sociale 70,8 milioni, il contrasto alla povertà 11,5, anziani e disabili (rette case di riposo) 44, i centri diurni 0,7, il fondo per l'autonomia possibile 32,3, i centri socio-riabilitativi 30,6, le politiche per la famiglia 4, la carta famiglia 9, il sostegno alla natalità 0,8, gli acquisti delle famiglie in difficoltà 2,85.
Le autonomie locali riceveranno 366,8 milioni. L'ambiente avrà 2,7 milioni per la prevenzione dei rischi al suolo, 4,7 la Protezione civile per interventi calamitosi straordinari, 21,6 per l'Arpa e 1,5 gli enti parco.
Capitolo mobilità e trasporti: 130 milioni per la messa in sicurezza del TPL, 39,3 per i contratti di servizio su rotaia, 3 per i collegamenti ferroviari con Roma e Milano, 3,5 per la Udine-Cividale, 9 a FVG Strade, 7,5 per la manutenzione della rete viaria, 2 alla Motorizzazione civile.
La casa avrà 11,4 milioni sul fondo per l'edilizia sociale e 5,4 sul fondo per l'edilizia residenziale; al sistema universitario 2,5; 7 a Turismo FVG, 2,7 a Promotur e 3,95 per il le iniziative di incremento del turismo; 3 milioni alle opere di bonifica in agricoltura.
Lavoro e formazione: 10 milioni per il sostegno dell'occupazione, 3,5 per i contratti di solidarietà, 2 per la disoccupazione, 16,6 per il piano formazione professionale.
Istruzione; 2,5 milioni alle scuole materne, 2,5 ai servizi scolastici, 1 per trasporto e libri di testo, 3,4 per il diritto allo studio universitario e 1,5 per le borse di studio. Quest'ultima posta, ha sottolineato Peroni, è significativa perché, dopo anni di riduzioni, rimane invariata. Ciò consentirà ai nostri atenei di conservare una buona attrattività, considerato che la popolazione universitaria è di 35.000 studenti, un terzo dei quali da fuori regione.
Infine, 26 milioni andranno alla cultura e 2,2 all'immigrazione.
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