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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Electrolux, si alzano i toni: botta e risposta tra la presidente Serracchiani e il ministro Zanonato

Electrolux, si alzano i toni: botta e risposta tra la presidente Serracchiani e il ministro Zanonato

Pordenone - La crisi della Electrolux spariglia le carte anche all'interno del Partito democratico. Dopo le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico rilasciate al quotidiano locale "Il Gazzettino", la risposta del presidente della Regione non si è fatta attendere. I due sono di area piddina opposta: renziana Debora Serracchiani, bersaniano Flavio Zanonato. E Zanonato ha replicato a stretto giro con un "tweet".

"Nella gestione della crisi Electrolux il ministro Zanonato ha dimostrato di non avere l'equilibrio necessario per ricoprire il suo delicato incarico: dovrebbe dimettersi".

Così ha affermato il 22 gennaio la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando la dichiarazione del ministro dello Sviluppo economico, secondo cui "i problemi e le difficoltà del gruppo svedese riguardano solo lo stabilimento di Porcia e non quello di Susegana".

"Come presidente di Regione devo esprimere un vivissimo rammarico per la condotta tenuta dal ministro Zanonato, che ha preferito saltare tutti i livelli di mediazione, inclusi quelli istituzionali, credendo di risolvere la crisi buttando a mare lo stabilimento di Porcia".

"Per noi è inaccettabile il metodo e soprattutto il merito - dice -. Ricordo che il 26 novembre in prefettura a Trieste, alla mia presenza, il ministro Zanonato ha assicurato ai lavoratori di Electrolux che sarebbe andato in visita a Porcia: siccome lo stanno ancora aspettando, ci vada lui ora a dirgli che solo loro devono chiudere".

Ed il vicepresidente Bolzonello, in giornata, ha rincarato la dose: "Il ministro Zanonato stavolta ha passato il segno: è inaccettabile che lavoratori e istituzioni vengano trattati con tale sciatteria da un membro del Governo".

Secondo Bolzonello "è inaccettabile che un ministro si esprima così mentre l'investigazione della proprietà sugli stabilimenti è ancora in corso, senza aver convocato i rappresentanti dei lavoratori e senza aver incontrato la proprietà. Forse Zanonato sa qualcosa in più di quel che sappiamo noi, e forse ci sono elementi che avrebbe dovuto comunicarci: in ogni caso così non si fa. Continuiamo a chiedere al presidente del Consiglio di farsi carico di questa crisi - conclude - e di gestirla come merita un caso d'interesse nazionale".

Non si è fatta attendere la replica: "La mia nota a Zaia dice il contrario di quanto ha inteso la Serracchiani. Mi concentro su Porcia, le polemiche sono dannose". Così il ministro Flavio Zanonato risponde su twitter al governatore del Friuli Venezia Giulia.

A Zaia che chiedeva un tavolo dei quattro governatori e delle assemblee dei lavoratori, il ministro ieri precisava "l'incontro chiesto dai quattro Presidenti di Regione di cui parla Zaia si è svolto il 12 novembre, mentre per quanto riguarda l'apertura di un tavolo negoziale questo non può essere chiesto da lui ma dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dalla proprietà che si incontreranno il 27 gennaio".

"Noi, dopo questo incontro - sottolineava il ministro - siamo pronti ad aprire il tavolo". "Il Governo - ha affermato il ministro Zanonato - sta elaborando una proposta di intervento sulla vertenza Electrolux che tiene conto delle proposte avanzate da Unindustria Pordenone".

Lo riferisce il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti, che lo ha incontrato oggi a Roma. "Il ministro Zanonato - ha reso noto Unindustria - ha assicurato la disponibilità a venire a presentare le proposte di intervento a Pordenone".


 

VERSO LE ELEZIONI EUROPEE – Il bilancio e la gestione dei fondi europei

Terza puntata di un viaggio in 10 tappe alla scoperta dell'Unione europea. E' un'iniziativa del Centro Europe Direct Euro PN della Provincia di Pordenone 
 
SCEGLI TU L'EUROPA - Questa è la terza di 10 puntate dedicate all'Unione europea. Un viaggio intitolato “Elezioni del Parlamento europeo 2014. Questa volta è diverso: scegli Tu l’Europa che ti piace!” Il Parlamento europeo, voce della sovranità popolare, conta infatti di più. Il Trattato di Lisbona, dal primo dicembre 2009, gli ha conferito il potere di codecisione nell'adozione delle leggi europee. Un cambiamento fondamentale se pensiamo che il 70% delle leggi italiane, che condizionano la vita di ciascuno di noi, deriva dal recepimento di norme europee. Ecco perchè è importante partecipare al voto per disegnare noi stessi l'Europa che vogliamo. L'iniziativa è realizzata dal Centro informazioni Europe Direct e Eurodesk “EuroPN” (vedi anche la pagina Facebook) del Servizio Turismo e Politiche europee della Provincia di Pordenone, con il cofinanziamento della Rappresentanza della Commissione europea e dalla Provincia di Pordenone. Cinque le tematiche in cui si articoleranno gli articoli: economia, soldi, lavoro, l’Europa nel mondo, qualità della vita.

LA TERZA PUNTATA - Nella terza puntata, il “focus” è incentrato sul bilancio e sulla gestione dei fondi europei, con un esame dettagliato dei 12 punti chiave per il settennato 2014-2020. Un'analisi utile anche per votare con maggiore consapevolezza alle elezioni di maggio 2014 per il rinnovo del Parlamento europeo.
 
UNO SGUARDO AL BILANCIO – A seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il bilancio è deciso insieme dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento. La Commissione presenta un progetto di bilancio al Consiglio e al Parlamento: entrambe le istituzioni lo esaminano e possono modificarlo proponendo degli emendamenti. In caso di disaccordo, viene convocato il Comitato di conciliazione per cercare un compromesso. Quando il bilancio è definitivamente approvato, viene firmato dal Presidente del Parlamento europeo. Il ruolo che il Parlamento riveste nella procedura di adozione del bilancio dell’UE è molto importante: in qualità di istituzione eletta direttamente, che rappresenta i contribuenti dell’Unione, il Parlamento esercita un ruolo democratico per garantire che la Commissione e le altre istituzioni gestiscano correttamente i fondi europei. Ogni bilancio annuale, inoltre, si inserisce in un piano di spesa a lungo termine, della durata di sette anni: il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che consente di pianificare programmi di spesa concreti. L'attuale quadro finanziario riguarda il periodo 2014-2020. La procedura di approvazione del bilancio si rinnova ogni anno, rispettando le previsioni del QFP, in una logica di creazione di valore aggiunto europeo in modo tale che la spesa generi benefici chiari e visibili a favore dell'Unione. I cittadini e tutti i soggetti coinvolti nel “sistema Europa” devono, infatti, essere consapevoli che, come ha detto il presidente della Commissione europa,  José Barroso, "un euro speso a livello europeo é sicuramente meglio di un euro speso a livello nazionale o locale".
 

UNO STRUMENTO MODERNO: I 12 PUNTI CHIAVE - Il Parlamento europeo ha detto sì lo scorso novembre al nuovo Quadro finanziario pluriennale dell'Unione per i prossimi sette anni (2014-2020). Ecco in sintesi i 12 punti salienti che illustrano i principali settori di intervento finanziario dell’UE:    1 - Il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) daranno un notevole contributo all'occupazione venendo in aiuto alle persone in cerca di lavoro, destinando almeno 70 miliardi di euro per questo obiettivo. 2 - Il nuovo programma Erasmus+  permetterà a un numero quanto mai esteso di persone di trascorrere un periodo all’estero. 3 - La cultura in Europa potrà trarre vantaggio dal nuovo programma dell'UE Europa creativa (1,5 miliardi di euro) che consentirà il rilancio del comparto. 4 - I fondi dell'UE per la ricerca e l'innovazione permetteranno di migliorare la qualità di vita dei cittadini europei. 5 - Le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia europea, rappresentando il 99% delle attività imprenditoriali europee, con il nuovo programma Cosme, potranno diventare più competitive.  6 - Gli investimenti infrastrutturali sono determinanti per la crescita e l’occupazione. Il nuovo Meccanismo per collegare l’Europa (MCE) aiuterà a costruire strade, ferrovie, reti elettriche e gasdotti. 7 - Le scarse risorse pubbliche rendono quanto mai necessario mobilitare altre fonti di finanziamento ed è questo l’obiettivo di strumenti finanziari quali prestiti, garanzie e partecipazioni. 8 – L’Europa sarà trasformata in un’area dall’economia pulita e a basse emissioni di carbonio, con almeno il 20% dell’intero bilancio destinato ai progetti e alle politiche sul clima. 9 - La politica agricola comune (Pac) riformata è la risposta decisa dell’UE alla  sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici, la crescita sostenibile e la creazione di posti nelle zone rurali. 10 - Sono previste regole di finanziamento molto più semplici e comprensibili per i beneficiari. 11 - Un’Europa più aperta e sicura, con la garanzia che le attività dell’UE in ambito economico, culturale e sociale possano svolgersi in un clima stabile e sereno. 12 – L’Unione è un attore mondiale responsabile, tenuto a onorare i propri impegni con il resto del mondo. Le relazioni con i vicini a est e a sud e con i partner strategici continueranno ad avere la massima priorità.

Province, nuove norme e declassamento ad enti di secondo grado in vista dell'abolizione

Province, nuove norme e declassamento ad enti di secondo grado in vista dell'abolizione

Trieste - La V Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato il 21 gennaio il disegno di legge che contiene nuove disposizioni per le elezioni provinciali.

Il provvedimento fa seguito alla proposta di legge nazionale che modifica lo Statuto speciale della Regione cancellando le Province, che era stata approvata dalla stessa Commissione la scorsa settimana.

Esso prevede in questa fase intermedia il declassamento delle Province a enti di secondo grado, e quindi ne disciplina le nuove modalità di elezione.

L'assessore Paolo Panontin ha presentato diversi emendamenti che modificano in modo significativo il testo base. Si prevede un unico collegio provinciale e di conseguenza si introduce l'Ufficio elettorale provinciale.

Viene adottato il voto ponderale su fasce di comuni determinate dalla popolazione residente. Si garantisce maggior rappresentatività territoriale dei sindaci e si prevede, tra gli organi della Provincia, l'assemblea dei sindaci.

Altre modifiche riguardano l'introduzione di liste concorrenti dei candidati in un unico collegio corrispondente al territorio della provincia. Ultime due novità di rilievo sono il voto ponderato e l'indice di ponderazione, nonché la specifica che gli incarichi di consigliere provinciale e di membro dell'assemblea dei sindaci saranno esercitati a titolo gratuito.

Il disegno di legge è stato votato da Pd, Cittadini e Sel. Contrari Pdl e Gruppo misto/Forza Italia.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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