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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

VERSO LE ELEZIONI EUROPEE – Il bilancio e la gestione dei fondi europei

Terza puntata di un viaggio in 10 tappe alla scoperta dell'Unione europea. E' un'iniziativa del Centro Europe Direct Euro PN della Provincia di Pordenone 
 
SCEGLI TU L'EUROPA - Questa è la terza di 10 puntate dedicate all'Unione europea. Un viaggio intitolato “Elezioni del Parlamento europeo 2014. Questa volta è diverso: scegli Tu l’Europa che ti piace!” Il Parlamento europeo, voce della sovranità popolare, conta infatti di più. Il Trattato di Lisbona, dal primo dicembre 2009, gli ha conferito il potere di codecisione nell'adozione delle leggi europee. Un cambiamento fondamentale se pensiamo che il 70% delle leggi italiane, che condizionano la vita di ciascuno di noi, deriva dal recepimento di norme europee. Ecco perchè è importante partecipare al voto per disegnare noi stessi l'Europa che vogliamo. L'iniziativa è realizzata dal Centro informazioni Europe Direct e Eurodesk “EuroPN” (vedi anche la pagina Facebook) del Servizio Turismo e Politiche europee della Provincia di Pordenone, con il cofinanziamento della Rappresentanza della Commissione europea e dalla Provincia di Pordenone. Cinque le tematiche in cui si articoleranno gli articoli: economia, soldi, lavoro, l’Europa nel mondo, qualità della vita.

LA TERZA PUNTATA - Nella terza puntata, il “focus” è incentrato sul bilancio e sulla gestione dei fondi europei, con un esame dettagliato dei 12 punti chiave per il settennato 2014-2020. Un'analisi utile anche per votare con maggiore consapevolezza alle elezioni di maggio 2014 per il rinnovo del Parlamento europeo.
 
UNO SGUARDO AL BILANCIO – A seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il bilancio è deciso insieme dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento. La Commissione presenta un progetto di bilancio al Consiglio e al Parlamento: entrambe le istituzioni lo esaminano e possono modificarlo proponendo degli emendamenti. In caso di disaccordo, viene convocato il Comitato di conciliazione per cercare un compromesso. Quando il bilancio è definitivamente approvato, viene firmato dal Presidente del Parlamento europeo. Il ruolo che il Parlamento riveste nella procedura di adozione del bilancio dell’UE è molto importante: in qualità di istituzione eletta direttamente, che rappresenta i contribuenti dell’Unione, il Parlamento esercita un ruolo democratico per garantire che la Commissione e le altre istituzioni gestiscano correttamente i fondi europei. Ogni bilancio annuale, inoltre, si inserisce in un piano di spesa a lungo termine, della durata di sette anni: il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che consente di pianificare programmi di spesa concreti. L'attuale quadro finanziario riguarda il periodo 2014-2020. La procedura di approvazione del bilancio si rinnova ogni anno, rispettando le previsioni del QFP, in una logica di creazione di valore aggiunto europeo in modo tale che la spesa generi benefici chiari e visibili a favore dell'Unione. I cittadini e tutti i soggetti coinvolti nel “sistema Europa” devono, infatti, essere consapevoli che, come ha detto il presidente della Commissione europa,  José Barroso, "un euro speso a livello europeo é sicuramente meglio di un euro speso a livello nazionale o locale".
 

UNO STRUMENTO MODERNO: I 12 PUNTI CHIAVE - Il Parlamento europeo ha detto sì lo scorso novembre al nuovo Quadro finanziario pluriennale dell'Unione per i prossimi sette anni (2014-2020). Ecco in sintesi i 12 punti salienti che illustrano i principali settori di intervento finanziario dell’UE:    1 - Il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) daranno un notevole contributo all'occupazione venendo in aiuto alle persone in cerca di lavoro, destinando almeno 70 miliardi di euro per questo obiettivo. 2 - Il nuovo programma Erasmus+  permetterà a un numero quanto mai esteso di persone di trascorrere un periodo all’estero. 3 - La cultura in Europa potrà trarre vantaggio dal nuovo programma dell'UE Europa creativa (1,5 miliardi di euro) che consentirà il rilancio del comparto. 4 - I fondi dell'UE per la ricerca e l'innovazione permetteranno di migliorare la qualità di vita dei cittadini europei. 5 - Le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia europea, rappresentando il 99% delle attività imprenditoriali europee, con il nuovo programma Cosme, potranno diventare più competitive.  6 - Gli investimenti infrastrutturali sono determinanti per la crescita e l’occupazione. Il nuovo Meccanismo per collegare l’Europa (MCE) aiuterà a costruire strade, ferrovie, reti elettriche e gasdotti. 7 - Le scarse risorse pubbliche rendono quanto mai necessario mobilitare altre fonti di finanziamento ed è questo l’obiettivo di strumenti finanziari quali prestiti, garanzie e partecipazioni. 8 – L’Europa sarà trasformata in un’area dall’economia pulita e a basse emissioni di carbonio, con almeno il 20% dell’intero bilancio destinato ai progetti e alle politiche sul clima. 9 - La politica agricola comune (Pac) riformata è la risposta decisa dell’UE alla  sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici, la crescita sostenibile e la creazione di posti nelle zone rurali. 10 - Sono previste regole di finanziamento molto più semplici e comprensibili per i beneficiari. 11 - Un’Europa più aperta e sicura, con la garanzia che le attività dell’UE in ambito economico, culturale e sociale possano svolgersi in un clima stabile e sereno. 12 – L’Unione è un attore mondiale responsabile, tenuto a onorare i propri impegni con il resto del mondo. Le relazioni con i vicini a est e a sud e con i partner strategici continueranno ad avere la massima priorità.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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