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Prosegue la protesta "Fermiamo l'Italia". Ancora il blocco sulla Pontebbana ad Orcenico
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 10 Dicembre 2013 11:33
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Prosegue anche il 10 dicembre la protesta detta "dei forconi", che in realtà raccoglie il forte malcontento di categorie economiche particolarmente colpite dalla crisi: piccoli autotrasportatori, commercianti oberati da Imu, Tares e altri balzelli, coltivatori diretti.
In mattinata si è riattivato il presidio ad Orcenico, sulla Pontebbana, luogo simbolo della crisi nella nostra Regione (nella foto, tratta dalla pagina Facebook del Coordinamento 9 dicembre di Pordenone). Nel corso del blocco, un insegnante delle superiori ha fatto scendere dal bus i suoi studenti per ascoltare le ragioni dei manifestanti.
I manifestanti hanno ricevuto la solidarietà di una piccola delegazione di lavoratori dell'Ideal Standard, del vicino stabilimento in crisi. Un altro gruppo di attivisti ha invece raggiunto Porcia per portare sostegno alle proteste davanti ai cancelli di Electrolux da parte delle maestranze.
La manifestazione continua a svolgersi in modo molto civile: i gruppi occupano la carreggiata per un paio di minuti, per ognuna delle direzioni di marcia, creando limitati disagi al traffico.
Anche in altre città del Friuli Venezia Giulia si sono radunati del manifestanti. Le foto sulla pagina Facebook dedicata.
I disordini più gravi si registrano a Torino: ma, come segnala il sindacato Siulp della Polizia, si è trattato dei "soliti delinquenti professionisti del disordine che hanno dato sfogo alla loro indole criminale e violenta".
E proprio le forze dell'ordine, come scrive in una nota Felice Romano, segretario generale del Siulp, hanno mostrato che "Togliersi il casco in segno di manifesta solidarietà e totale condivisione delle ragioni a base della protesta odierna di tutti i cittadini che hanno voluto gridare basta allo sfruttamento e al soffocamento dei lavoratori e delle famiglie italiane, è un atto che per quanto simbolico dimostra però che la misura è colma e che i palazzi, gli apparati, e la stessa politica ormai sono lontani dai problemi reali dei cittadini e troppo indaffarati ai giochi di potere per la propria sopravvivenza e conservazione della casta".
"Ecco perché il governo in primis e il ministro Alfano a seguire, bene farebbero ad ascoltare il sindacato e prima ancora i cittadini di questo Paese", ha aggiunto Romano, avvertendo che bisogna invertire la "tendenza a chiedere sempre e maggiori sacrifici in cambio di nulla e ricordando "il passaggio biblico nel quale si afferma: "terribile sarà l'ira degli onesti"".
In generale infatti si è finora trattato di una protesta pacifica, con blocchi stradali rivolti per lo più a rallentare il traffico.
"Il dialogo, se non è basato su un approccio duro o se è un approccio che ha portato addirittura ad atti di violenza che sono sempre da eliminare da questa discussione, può aiutare a trovare le misure più efficaci" ha commentato il ministro del lavoro Enrico Giovannini da Bruxelles, dove si svolgeva il Consiglio Ue affari sociali.
"Tutto il governo dal suo insediamento è stato molto aperto al dialogo con le parti sociali a tutti i livelli - ha aggiunto - speriamo che questo possa continuare".
Foto e notizie in diretta sulla pagina Facebook del Coordinamento 9 dicembre di Pordenone.