• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Ven11222024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Governo italiano deciso a fare piena luce sulla morte di Giulio Regeni: "il caso non è chiuso"

Governo italiano deciso a fare piena luce sulla morte di Giulio Regeni:

Roma - Sulla vicenda della banda di rapinatori eliminata dalla polizia egiziana e ritenuta da fonti governative responsabile della morte del ricercatore, le autorità italiane sollevano dei dubbi. Il governo italiano "è determinato a fare piena, totale luce, senza ombre o aloni sulla morte del giovane ricercatore".

"Il caso non è affatto chiuso. Non c'è alcun elemento certo che confermi che siano stati loro" hanno fatto sapere gli investigatori italiani impegnati nell'inchiesta sulla morte di Giulio Regeni riguardo alla spiegazione fornita dall'Egitto, ricordando che nonostante siano passati due mesi dalla scomparsa del ricercatore, le autorità italiane sono ancora in attesa di ricevere dal Cairo alcuni documenti e atti dell'inchiesta egiziana, ritenuti fondamentali.

Sono almeno tre le incongruenze nella ricostruzione del Cairo, secondo inquirenti ed investigatori. Il primo dubbio è legato proprio al ritrovamento dei documenti di Regeni: non è credibile, sottolineano fonti qualificate, che una banda di sequestratori e rapinatori abbia conservato per mesi passaporto e telefoni, con il rischio concreto di essere scoperti. Chiunque se ne sarebbe liberato all'istante. Il sospetto, dunque, è che quei documenti siano stati conservati da qualcun altro per poi farli saltare fuori al momento opportuno.

Un altro punto che lascia molti dubbi è legato alle sevizie riscontrate sul corpo di Giulio e confermate anche dall'autopsia egiziana consegnata agli inquirenti italiani, difficilmente riconducibili ad una semplice rapina.  

Così come non è credibile, secondo le autorità italiane, la vicenda del conflitto a fuoco in cui sono morti tutti coloro che in qualche modo avrebbero potuto fornire informazioni utili.

Allo stato, inoltre, non c'è una sola prova accettabile dal punto di vista processuale che consenta a investigatori ed inquirenti italiani di avere elementi che riconducano l'omicidio del ricercatore ai rapinatori uccisi giovedì 24 marzo.

"Dobbiamo continuare a scavare seguendo le nostre piste per trovare prove certe e fugare i dubbi" dicono le fonti italiane, sottolineando che ad oggi l'Egitto non ha ancora risposto a due richieste ritenute fondamentali: la consegna di tutte le immagini delle telecamere della zona dove abitava Giulio e delle due stazioni della metropolitana che avrebbe dovuto utilizzare la sera della scomparsa - che gli egiziani dicono essere state cancellate o non utili ma che gli investigatori vogliono comunque visionare - e la consegna dei tabulati con l'elenco dei telefoni che il 25 gennaio hanno agganciato la cella che copre la zona dove abitava il ricercatore e di quelli contenenti i cellulari che il 3 febbraio hanno impegnato la cella dove è stato ritrovato il corpo di Giulio Regeni.

Bandiere a mezz'asta in FVG per gli attentati a Bruxelles. Un'italiana tra le vittime, identificati i kamikaze

Bandiere a mezz'asta in FVG per gli attentati a Bruxelles. Un'italiana tra le vittime, identificati

Trieste - A seguito dei due attacchi terroristici che hanno colpito il 22 marzo l’aeroporto e la metropolitana di Bruxelles causando 30 morti e 230 feriti, l’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, su indicazione della presidente Debora Serracchiani, ha invitato tutte le Amministrazioni comunali a esporre le bandiere a mezz’asta nella giornata di mercoledì 23 marzo.

“Per il Friuli Venezia Giulia – così la presidente Serracchiani e l’assessore Panontin – il dolore per le vittime degli attentati di Bruxelles manifestato dai vessilli istituzionali a mezz’asta si unirà alla testimonianza del cordoglio per la scomparsa di Elisa Valent”, la 25enne friulana morta nell’incidente stradale avvenuto in Catalogna in cui hanno perso la vita tredici studentesse del progetto Erasmus.

Manifestazioni di solidarietà per le vittime degli attentati in Belgio si tengono in vari luoghi del Friuli Venezia Giulia nel pomeriggio del 23 marzo.

Intanto da fonti belghe si apprende che un uomo coinvolto nei fatti sarebbe stato arrestato ad Anderlecht. Lo riferisce in esclusiva il sito del quotidiano belga Derniere Heure.

La procura al momento non ha confermato l'arresto, riferisce il sito. E intanto sono stati identificati i kamikaze dell'aeroporto: sono i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui che si sono fatti saltare in aria ieri. L'identificazione dei due è stata resa nota dalla polizia.

La Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un'italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. L'ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento. "Il presidente del Consiglio ci ha informato che c'è una verifica in corso su una possibile vittima italiana", ha detto Maurizio Lupi all'uscita da Palazzo Chigi.

E ha aggiunto che la vittima sarebbe "una donna che era dispersa": "è in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell'esplosione ha reso le vittime irriconoscibili", ha riferito.

A Trieste il sindaco Roberto Cosolini e i Capigruppo di tutte le forze politiche presenti nel Consiglio Comunale invitano tutti i cittadini mercoledì 23 marzo, alle ore 19, in piazza dell'Unità, sotto il Municipio, per esprimere la propria partecipazione, cordoglio e unanime condanna per le stragi che si sono susseguite in questi giorni, ultima – dopo quella di Istanbul - quella che ha colpito oggi Bruxelles, cuore dell'Europa.

Sarà – hanno ribadito Sindaco e Capigruppo – una dimostrazione di impegno civile per difendere le nostre libertà dal terrorismo.

In tal senso il Sindaco aveva invitato i rappresentanti di tutte le componenti consiliari a promuovere una testimonianza unitaria della nostra comunità di fronte a questi nuovi barbari attacchi alla vita e ai valori civili. Invito che i Capigruppo hanno immediatamente accolto, sottolineando che si tratterà di una manifestazione al di sopra delle parti, priva di simboli politici, e a cui tutti sono invitati a partecipare.

A Udine una manifestazione di solidarietà si svolge il 23 marzo, alle 18 in piazza Libertà. Il sindaco Furio Honsell ha espresso il suo cordoglio con una nota in cui afferma: “A nome mio personale e di tutta la città di Udine esprimo profondo sgomento e orrore di fronte alla barbarie di un attentato che colpisce simbolicamente non soltanto la città di Bruxelles, ma il cuore stesso dell'Unione Europea”.

“In questi momenti – prosegue Honsell – bisogna riaffermare i valori unitari e civili dell'Europa, ma anche la ferma condanna nei confronti di chi usa la violenza. Per questo è giusto riaffermare l'impegno a contrastare con fermezza e punire chi compie questi crimini contro l'umanità”.

Tre italiani feriti lievemente negli attentati a Bruxelles. Incolume il personale locale della Regione

Tre italiani feriti lievemente negli attentati a Bruxelles. Incolume il personale locale della Regio

Trieste - Negli attentati avvenuti la mattina del 22 marzo a Bruxelles non ci sarebbero vittime di nazionalità italiana, ma solo tre feriti e nessuno di loro "secondo le nostre informazioni, è nell'elenco dei feriti gravi", ha detto l'ambasciatore italiano a Bruxelles, Vincenzo Grassi.

Due delle esplosioni si sono verificate all'aeroporto nell'area delle partenze verso gli Stati Uniti, uccidendo 14 persone. Una terza bomba, inesplosa, è stata fatta brillare.

Di almeno 20 morti e 106 feriti è il bilancio degli attacchi alla stazione Maalbeek della metropolitana.

Il personale dell'Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles non ha subito conseguenze a causa dell'accaduto: lo rende noto la Regione in un comunicato.

La stazione della metropolitana di Maelbeek (usualmente consigliata come stazione di arrivo per il Parlamento Europeo) si trova a poche centinaia di metri dall'Ufficio del Friuli Venezia Giulia di rue du Commerce.

L'attività dell'Ufficio prosegue in forma ridotta sia in considerazione del blocco del trasporto ferroviario, di bus, tram e metropolitana che degli inviti delle Autorità belghe, dell'Unità di crisi della Farnesina e della stessa Commissione Europea a evitare qualsiasi tipo di spostamento e a non uscire dalle abitazioni.

"Sono momenti terribili e i sentimenti si sovrappongono e confondono, ma non bisogna perdere la lucidità". Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando gli attacchi terroristici.

La governatrice ha espresso "dolore straziante per queste altre vittime innocenti colpite da assassini vigliacchi, sollievo al pensiero che, al momento, non risultano vittime italiane, vicinanza ai nostri corregionali che a Bruxelles si sono trovati a un passo dall'orrore, rimanendo fortunatamente incolumi".

Per Debora Serracchiani è "da condividere pienamente il monito del Capo dello Stato: l'Europa non può più permettersi di rispondere in modo frammentario a un attacco che viene sferrato, proprio nel cuore delle istituzioni europee, con premeditazione e chiara volontà distruttiva. Solo un'Europa unita avrà la forza di prevenire e reagire in modo efficace".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.