Politica
Il presidente egiziano Al Sisi alla famiglia Regeni: "vi prometto che faremo luce e arriveremo alla verità"
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 16 Marzo 2016 11:12
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 462
Roma - Il presidente egiziano Al Sisi risponde agli interrogativi sulla morte del ricercatore Giulio Regeni in un'ampia intervista al direttore e al vice direttore di Repubblica, Mario Calabresi e Gianluca De Feo, rilasciata nel palazzo presidenziale del Cairo ed uscita sul quotidiano nazionale il 16 marzo.
Al Sisi definisce la morte del giovane uno "shock" anche per l'Egitto e sottolinea gli "interrogativi" del caso, in primo luogo quello sulla "tempistica" della scoperta del corpo durante la visita di un ministro italiano.
Attraverso le pagine del quotidiano il presidente si è rivolto direttamente alla famiglia Regeni: "Mi rivolgo a voi come padre prima che come presidente, comprendo totalmente la pena e il dolore che state provando per la perdita di vostro figlio, sento il senso di amarezza e lo sconvolgimento che ha spezzato il vostro cuore. Lo comprendo e il mio cuore e le mie preghiere sono con voi. Vi faccio le mie più sentite condoglianze e sono solidale con la vostra grande perdita. Vi prometto che faremo luce e arriveremo alla verità, che lavoreremo con le autorità italiane per dare giustizia e punire i criminali che hanno ucciso vostro figlio".
Intanto, da quanto si apprende dalla Procura, si svolgerà a Roma, probabilmente prima di Pasqua, l'incontro tra la polizia italiana e quella egiziana al lavoro sul caso della morte di Giulio Regeni.
È uno dei risultati a cui si è giunti lunedì 14 marzo nell'incontro al Cairo tra il procuratore generale egiziano, Nabil Ahmed Sadek e il capo della procura di Roma Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco.
Inoltre, al momento, il team investigativo di Ros e Sco, inviato dalla Procura di Roma al Cairo oltre un mese fa, continuerà a restare nella capitale egiziana almeno fino a quando non sarà fissata la data dell'incontro a Roma.
Qui il link all'intervista sull'edizione online di Repubblica
Tra porto franco, marò e diritto internazionale. A Trieste spunta un candidato sindaco
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Domenica, 13 Marzo 2016 10:29
- Scritto da Roberto Calogiuri
- Visite: 1837
Trieste – Disarmati i gazebo delle primarie pd e smorzati gli echi della città metropolitana, nel Friuli Venezia Giulia si continua a parlare di autonomia e indipendenza. A far sognare i triestini non è bastato il miraggio del senatore Russo, ovvero il fotomontaggio di una sponda sabbiosa distesa sul lungomare di Barcola che è stato uno dei suoi spot pubblicitari e, forse, uno dei motivi del suo fiasco.
Evidentemente i punti caldi del momento non sono le chimere che solleticano l’ozio da spiaggia ma: ferriera, rigassificatore, salute pubblica, lavoro, pressione fiscale, immigrazione e quanto abbia a che fare con i cittadini, con i diritti e doveri, propri e delle amministrazioni da cui sono governati.
Una parte delle forze politiche guardano con preoccupazione alle UTI e auspicano un referendum per proclamare l’autonomia delle province di Trieste e del Friuli, come recentemente ha annunciato la tripletta giuliana De Gioia-Bandelli-Rovis sulla scia di quanto organizzato a Pordenone, Udine e Gorizia.
Ma a Trieste c’è qualcosa d’altro che bolle nella pentola degl indipendentisti. Anzi, che non ha mai smesso di bollire e ieri si è manifestato in un incontro-conferenza all’hotel Maria Theresia cui ha partecipato il dott. Giuseppe Paccione, esperto di diritto internazionale e autore del libro, fresco di stampa, “Un mare di abusi” (Adda Editore) in cui analizza la vicenda dei due marò Latorre e Girone.
Paccione, invitato dalla “Lista civica Vito Potenza”, ha parlato del “Porto Libero di Trieste nell'Ottica del Diritto Internazionale Generale" dimostrando che la questione dei marò e la questione del porto franco giuliano hanno in comune un fatto: entrambi sono un clamoroso esempio di mancata applicazione del diritto internazionale, una dimostrazione di palese ingiustizia.
I punti dolenti sono sempre gli stessi: il trattato di pace di Parigi del ’47, la legge 3054/52 tuttora in vigore, la ratifica parlamentare, gli articoli 10 e 11 della Costituzione italiana e la convenzione di Vienna secondo la quale il diritto internazionale “dovrebbe” prevalere su quello nazionale e garantire la piena autonomia del Territorio Libero di Trieste con tutti i suoi corollari fiscali
Quanto Paccione ha aggiunto è la certezza di vivere in una fase di clamorosa ingiustizia, un momento in cui – per dirla con le sue parole – “il diritto internazionale è schiaffeggiato”, disatteso e non garantito da nessun organo sovranazionale che abbia l’autorità – e, si dovrebbe aggiungere, la volontà - di imporlo. Per cui l’esperto internazionalista, che si è professato apartitico e cattolico, ha segnalato il rischio di un regresso non solo politico ma anche etico che starebbe ai cittadini evitare.
Al riguardo, anche Vito Potenza, che si propone come candidato sindaco per il TLT-STO, ha precisato che il proprio impegno sarà teso verso quattro direzioni: economia, stato sociale, fiscalità e salute, passando dal porto libero al sostegno per i meno abbienti e gli anziani, dalle defiscalizzazioni dellepensioni al lavoro giovanile alla chiusura della ferriera e, per quest’ultima, garantendo il ricollocamento dei suoi lavoratori. Ha ricordato anche il lavoro svolto presso gli organi dell’ONU preposti alle questioni di autodeterminazione.
Ma quello che ancora brucia sono i 56 triestini identificati e indagati per aver manifestato a favore del TLT, fatto che rappresenta, secondo Paccione, una palese infrazione alla libertà di espressione e il rischio di un’involuzione democratica. Al riguardo ha ricordato come l'Italia sia spesso sanzionata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.
E, a proposito di UE, non sono mancate le critiche alla politica europea anche a proposito della recente questione dell'olio tunisino.
In una sala gremita, non è mancato l’endorsement di Gianluca Busato, l’indipendentista veneto animatore di plebiscito.eu, e di Claudio Boaro del Fronte Friulano che hanno partecipato personalmente la loro vicinanza, non solo fisica, al programma di Vito potenza.
Assenti, viceversa, in maniera altrettanto significativa, altri invitati alla conferenza come il sindaco uscente Roberto Cosolini, il senatore Francesco Russo e l’ex senatore Giulio Camber. Stefano Visintin, presidente dell'Associazione degli Spedizionieridel Porto di Trieste, ha fatto pervenire un messaggio di saluto e di buon auspicio affinché Trieste possa diventare un polo di attività effettive e non solo di pure potenzialità economiche.
L'incontro, piuttosto che moderato, è stato animato da Massimo Martire di Canale Italia.
[Roberto Calogiuri]
(In apertura un momento della conferenza)
Europarlamento unanime "condanna con forza la tortura e l'assassinio del cittadino europeo Giulio Regeni"
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 10 Marzo 2016 22:53
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 506
Il Parlamento europeo ha approvato il 10 marzo, praticamente all'unanimità (588 sì, 10 no, 59 astenuti), una risoluzione presentata da tutti i gruppi (tranne lo Efn di Le Pen e Salvini) che "condanna con forza la tortura e l'assassinio del cittadino europeo Giulio Regeni" in Egitto.
L'assemblea chiede al Cairo di "fornire alle autorità italiane tutti i documenti e le informazioni necessarie" per l'inchiesta e sottolinea con "grave preoccupazione" che il caso Regeni "non è un incidente isolato".
Con la risoluzione adottata a Strasburgo, gli eurodeputati "chiedono alle autorità egiziane di fornire alle autorità italiane tutti i documenti e le informazioni necessarie per consentire un'inchiesta congiunta rapida, trasparente e imparziale sul caso Regeni".
Intanto il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ha reso noto che gli inquirenti italiani che indagano sull'omicidio di Giulio Regeni sono stati invitati al Cairo al fine di essere informati "degli ultimi sviluppi investigativi relativi alla morte" del ricercatore universitario. Pignatone ha precisato che l'incontro "sarà organizzato a breve".
Altri articoli...
- Il 15 aprile termine ultimo per il passaggio dalle Province alle Unioni Territoriali Intercomunali
- Console USA in FVG: si rafforzerà la presenza di militari americani nella base aeronautica di Aviano
- Primarie del PD a Trieste, il sindaco Roberto Cosolini batte il senatore Russo col 65% dei voti
- "A Nova Gorica non ci sono profughi": la gestione dei richiedenti asilo oltreconfine
- Non si ferma l'emergenza migranti: continua il flusso di profughi a Tarvisio, incidenti in Grecia e Francia
- A Pordenone gli autori del reportage “Prigionieri 2014, fuga dall’Isis”. Videointervista
- Da Province a Unioni territoriali: il Consiglio regionale approva la riforma
- Morte di Giulio Regeni, il ministro Gentiloni: no verità di comodo. Campagna di Amnesty