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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

La Bcc Pordenonese acquisisce 6 sportelli dalla Bcc del Veneziano. Videointervista

La Banca del Veneziano cede sportelli alla BCC Pordenonese. Videointervista
Pordenone – “E’ con estremo orgoglio e soddisfazione che abbiamo annunciato il raggiungimento dell’accordo con le Bcc del Veneziano. Per noi, c’era la voglia di andare ad acquisire nuove aree di mercato e con questa importante iniziativa pensiamo proprio di esserci riusciti”.
 
Così, il presidente di Bcc Pordenonese, Walter Lorenzon, presenta la cessione di sei sportelli bancari, Pramaggiore, San Stino di Livenza, Concordia Sagittaria, Caorle, Eraclea e San Donà di Piave dalla Banca del Veneziano alla Banca di Credito Cooperativo Pordenonese.
 
“Questo – aggiunge Lorenzon – ci permette di andare su aree di mercato dove è attivo l’agroalimentare, in particolare il vitivinicolo e il turismo. Si tratta di due aree che escono dal nostro core business tradizionale che è, principalmente, quello del mobile ed edilizio”.
Buone nuove anche per la Banca del Veneziano, il cui accordo frutterà due milioni e settecentomila euro.
 
L’intesa tra le due banche di credito cooperativo è stata firmata nei giorni scorsi dal presidente della Banca del Veneziano Francesco Borga e dal neo presidente della BCC Pordenonese Walter Lorenzon.
 
All’accordo manca solo il nulla osta da parte della Banca d’Italia, che ha tempo fino al prossimo 15 ottobre per esprimere eventuali obiezioni.
 
Sono interessati al nuovo corso bancario 939 soci e i proprietari di circa 5mila conti correnti.
 
Tutti avranno le stesse garanzie e le stesse opportunità già in essere con la banca venditrice.
 
Per i soci della Banca del Veneziano che non desidereranno più esserlo, il nuovo istituto liquiderà loro il valore delle quote azionarie.Qui la videointervista al presidente della BCC Pordenonese Walter Lorenzon:

 

(a cura di Maurizio Pertegato)

Fallimento Carife, perquisita anche la Banca Popolare di Cividale. 21 dirigenti indagati per illeciti

Fallimento Carife, perquisita anche la Banca Popolare di Cividale. 21 dirigenti indagati per illecit

Udine - La Procura della Repubblica di Ferrara, nel corso delle indagini sull’aumento di capitale realizzato dalla Cassa di Risparmio di Ferrara nel 2011 per 150 milioni di euro, ha disposto la perquisizione dell’Istituto di credito, di una società controllata e di quattro altre banche che avevano partecipato all’aumento di capitale, tra cui la Banca Popolare di Cividale (Ud).

Le perquisizioni sono state eseguite da militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Ferrara con l’ausilio di unità specializzate in computer forensics and data analisys dei Nuclei di Bari, Bologna, Brescia, Forlì e Udine.

Le indagini, tuttora in corso, sono state avviate nel febbraio 2015 dal Procuratore della Repubblica di Ferrara Bruno Cherchi, e hanno visto l’acquisizione da parte delle Fiamme Gialle ferraresi di una imponente mole di documenti presso l’Istituto di credito estense, sulle ipotesi di reato di falso in prospetto, aggiotaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.

La Guardia di Finanza ha sentito in proposito numerosi testimoni fra cui dirigenti e funzionari delle Autorità di vigilanza.

La dichiarazione dello stato d’insolvenza di CARIFE da parte del Tribunale di Ferrara, in connessione con le indagini sull’operazione di aumento di capitale, ha condotto gli inquirenti a rivalutare i medesimi fatti nell’ambito della disciplina fallimentare.

I fatti oggetto di contestazioni riguardano, fra l’altro, l’esistenza, seppur mediata, di una reciproca sottoscrizione di azioni tra CARIFE da un lato e gli istituti Banca Popolare di Bari, Banca Popolare di Cividale, Banca Popolare Valsabbina e Cassa di Risparmio di Cesena dall’altro; istituti di credito che sono intervenuti nell’aumento di capitale di CARIFE nella misura complessiva di oltre € 22.800.000, col risultato che la reciproca sottoscrizione ha annullato, per il medesimo importo, l’incremento di capitale.

La sottoscrizione reciproca di azioni (vietata ex art. 2632 c.c.) si verifica quando una società sottoscrive o acquista azioni appartenenti ad altra società la quale è contemporaneamente socia della prima società.

Nel caso in questione, a causa della sottoscrizione reciproca, la stessa somma, nella misura della reciprocità, ha concorso a formare il capitale sociale delle banche intervenute col risultato che al capitale così formato non è corrisposto un patrimonio effettivo.

Tale condotta, oltre a rilevare ai fini del già contestato reato di aggiotaggio, integra anche quello di formazione fittizia di capitale, richiamato dalla legge fallimentare, conducendo così all’incriminazione per bancarotta.

In conseguenza sono stati indagati i componenti pro-tempore del Consiglio di Amministrazione e del collegio sindacale di CARIFE, di una società “veicolo” utilizzata da CARIFE nella reciproca sottoscrizione di capitale oltre ai vertici pro-tempore degli istituti di credito partecipanti e ad un dirigente di una società di revisione.

A tali 21 soggetti, in relazione alle diversificate condotte e responsabilità, sono state notificate specifiche informazioni di garanzia.

Nel corso delle perquisizioni sono state notificate alle 6 persone giuridiche coinvolte avvisi inerenti la responsabilità per gli illeciti amministrativi derivanti dai reati contestati.

L’e-commerce per aprire nuovi mercati, un progetto di FriulAdria Crédit Agricole

L’e-commerce per aprire nuovi mercati, un progetto di FriulAdria Crédit Agricole

Udine - A fronte di un fatturato complessivo di 28.8 miliardi nel 2015 il mercato e-commerce italiano presenta ancora ampi margini di crescita: in Europa infatti siamo soltanto settimi dietro a Inghilterra, Germania, Francia, Russia, Spagna e Olanda.

Il recente report realizzato da InfoCamere per UnionCamere ha ben fotografato lo stato dell’e-commerce in Veneto e Friuli Venezia Giulia: considerando come target maggiormente interessato alle vendite on line quello delle imprese con fatturato compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro, attualmente in Veneto sono attive 1.081 imprese che vendono online (a fronte di 27.000 piccole imprese e 4.200 medie imprese), 256 invece quelle friulane (a fronte di 3.200 piccole imprese, 800 medie imprese).

Numeri alla mano dunque la possibilità concreta di crescere è enorme, soprattutto se si considera il valore aggiunto delle eccellenze prodotte nel nostro territorio. Le recenti indagini realizzate da Fondazione Comunica, inoltre, hanno evidenziato come le aziende a Nordest abbiano ben compreso i vantaggi e le potenzialità dell’e-commerce, ma che spesso ai nostri imprenditori manchino gli strumenti e le conoscenze per iniziare l’avventura delle vendite online.

Proprio per questo motivo FriulAdria Crédit Agricole, Fondazione Comunica e ZeppelinAction hanno deciso di lanciare “Soluzione E-Commerce Nordest”, uno strumento innovativo per permettere alle PMI del nostro territorio di intraprendere un percorso semplice e “chiavi in mano” per avviare un’attività di e-commerce.

“Vogliamo aiutare le imprese del Nord Est a trasformare il ritardo accumulato nell’e-commerce in un’opportunità di crescita – ha dichiarato il responsabile Retail di FriulAdria Crédit Agricole Davide Goldoni – Il momento è propizio per accelerare su questo fronte. A livello comunitario è stato varato il mercato unico digitale e sono state stanziate ingenti risorse per favorire tale processo. La nostra banca intende proporsi sul territorio come un partner capace di accompagnare le aziende nel futuro, sostenendone i progetti di sviluppo più innovativi”.

Per la prima volta dunque viene offerto alle PMI un servizio che comprende i tre aspetti fondamentali dell’e-commerce: quello finanziario, quello tecnologico e di webmarketing e quello formativo. Una sorta di canale preferenziale per far entrare nei mercati internazionali le eccellenze del nostro territorio con un semplice click.

Soluzione E-Commerce Nordest si basa dunque su tre pilastri evidenziati anche nel sito dedicato www.ecommercenordest.it: quello finanziario, quello tecnologico e quello legato alla formazione. Ed è qui che entrano in gioco i tre partner protagonisti di questa operazione: FriulAdria Crédit Agricole seguirà infatti l’aspetto legato al credito con una serie di soluzioni ad hoc per le imprese che vogliano iniziare questa avventura online, perché le PMI hanno bisogno di essere sostenute in questo loro sforzo di crescita con strumenti finanziari vantaggiosi.

Fondazione Comunica invece curerà ogni aspetto legato alla formazione, perché un sito internet, da solo, oggi non è più sufficiente: è importante conoscere bene le dinamiche e le strategie che stanno alla base della comunicazione online.

“È una grande sfida quella che viene lanciata oggi per la crescita delle imprese venete e friulane – sottolinea Gianni Potti Presidente di Fondazione Comunica - Una spinta concreta, utile e ben studiata per aprire nuovi mercati e cercare nuove opportunità per le nostre PMI. Una proposta fatta su misura del nostro tessuto imprenditoriale grazie alla partnership con FriulAdria, banca del territorio e decisamente innovativa e digitale.

Infine l’aspetto tecnologico e di web marketing, quello curato da ZeppelinAction, per realizzare siti di e-commerce responsive e multi-canale a servizio della singola PMI, oltre ad elaborare una digital strategy cucita su misura per ogni azienda, così come per accompagnare ogni realtà di e-commerce nei vari mercati internazionali con i più adeguati strumenti di web marketing.

In un mondo che è sempre più affamato di prodotti Made in Italy (vale la pena ricordare che Made in Italy è l’espressione in assoluto più ricercata su Amazon) “Soluzione E-Commerce Nordest” offre alle PMI del territorio un’opportunità per aprirsi ai mercati internazionali affidandosi a tre realtà consolidate nei rispettivi campi e fortemente radicate nel territorio.

Per le piccole e medie imprese venete e friulane i vantaggi sono molteplici: al di là dell’aumento della base clienti, della fidelizzazione e dell’operazione di branding, avviare oggi un’attività di e-commerce significa arrivare preparati al 2020, anno entro il quale la Commissione Europea si è posta l’obiettivo di portare almeno un terzo delle PMI a vendere online stanziando  parte dei fondi di finanziamento del programma DigitalGrowth2014-2020.

Il Mercato Unico Digitale (o Digital Single Market), varato dalla UE, in un contesto open con lotta al blocco geografico dei Paesi e alle pratiche anti-concorrenziali, è la vera sfida del futuro. Ecco perché le nostre PMI è fondamentale arrivare preparate quando si inizierà la partita, altrimenti il rischio è quello di essere tagliate fuori.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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