Economia
Friulovest stanzia 5 milioni di euro agevolati per cittadini e aziende colpiti dal maltempo estivo
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- Pubblicato Venerdì, 12 Agosto 2016 21:04
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Pordenone - Un aiuto concreto per non lasciare soli cittadini e imprenditori in un momento davvero difficile: Friulovest Banca Credito Cooperativo ha deciso di stanziare 5 milioni di euro per coloro che hanno patito danni nelle due violente ondate di maltempo ravvicinate che il 31 luglio e il 5 agosto hanno devastato ampie zone della provincia di Pordenone e della riva sinistra del fiume Tagliamento in quella di Udine.
Una somma che, a condizioni agevolate, famiglie e aziende potranno iniziare a richiedere fin da subito rivolgendosi alle 21 filiali della banca attive sul territorio.
Il 31 luglio nel pomeriggio la prima devastazione, con un fortunale che si è abbattuto con particolare violenza nella fascia tra Zoppola e Valvasone Arzene, non risparmiando nemmeno Pordenone e il Codroipese. Diversi gli immobili con il tetto scoperchiato o colpito dagli alberi caduti, mentre diversi ettari di vigna sono stati abbattuti e altre colture danneggiate.
Neanche il tempo di calcolare l’ammontare dei danni che nella mattina del 5 agosto una tromba d’aria, salendo dalla provincia di Treviso, ha colpito di nuovo la zona, scaricando tutta la sua potenza principalmente su San Giorgio della Richinvelda e Spilimbergo, proseguendo poi la sua corsa verso Forgaria e San Daniele.
Anche in questo caso ingenti danni sia alle abitazioni che ai campi coltivati. In tutti i comuni colpiti si sta ora procedendo alla richiesta di calamità naturale.
“I cittadini - ha commentato il presidente di Friulovest Banca Lino Mian - insieme ai vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari di Protezione civile da subito si sono rimboccati le maniche per tornare al più presto alla normalità. Un atteggiamento coraggioso, il quale testimonia ancora una volta la forza di questo territorio che abbiamo l’onore di servire e che non vogliamo lasciare solo in questo momento difficile. Ecco quindi la nostra decisione di stanziare in maniera rapida finanziamenti agevolati a tutti coloro che devono rapidamente mettere al sicuro le loro proprietà, per guardare così con più serenità al futuro”.
“Non c’è tempo da perdere - ha aggiunto il direttore generale di Friulovest Banca Severino Neri -: queste persone devono avere risposte rapide e come sempre noi le sapremo dare. Basta recarsi in una delle nostre filiali dove abbiamo già preparato i nostri collaboratori affinché forniscano tutta l’assistenza necessaria nell’avvio del prestito. Questi 5 milioni di euro a condizioni agevolate sono il primo passo da parte nostra verso un ritorno alla normalità. Siamo la banca del territorio, attenta alle esigenze della famiglie, degli imprenditori agricoli e delle aziende: non ci tiriamo indietro in questi momenti difficili”.
Terza corsia A4, firmato il contratto per il lotto Tagliamento-Gonars. Inizio lavori a settembre
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- Pubblicato Venerdì, 05 Agosto 2016 15:34
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Firmato il 5 agosto a Trieste nel Palazzo della Regione il documento di affidamento al Contraente generale del terzo lotto della terza corsia dell'Autostrada A4 Venezia-Trieste, ovvero il tratto che va dal Nuovo ponte sul fiume Tagliamento a Gonars.
Il contratto che dà il via ai lavori del lotto è stato firmato dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, quale commissario delegato per l'emergenza della mobilità sull'Autostrada A4, e da Marco De Eccher, rappresentante del Consorzio aggiudicatario dell'opera, la Tiliaventum S.c.a r.l. - costituita dalle Aziende Rizzani de Eccher e Pizzarotti&Co -, con il presidente e amministratore delegato di Autovie Venete S.p.A. Maurizio Castagna, presente l'assessore regionale alle Infrastrutture e al Territorio Mariagrazia Santoro.
"Con la revisione del piano economico-finanziario sulla terza corsia e con il duro lavoro che è stato fatto - ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia - siamo riusciti a risparmiare 500.000,00 euro, sfrondando dall'opera ciò che non era necessario". Serracchiani ha ringraziato in maniera speciale il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, "costantemente informato e attivamente partecipe di tutte le attività legate alla ricerca dei finanziamenti".
"La terza corsia - ha rilevato ancora la presidente della Regione - non si regge sull'aumento dei pedaggi ma sul finanziamento pubblico del Governo, sull'intervento di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sulla bancabilità dell'opera".
I pedaggi, che nella previsione iniziale sarebbero dovuti raddoppiare, non potranno lievitare, infatti, più dell'1,5 per cento all'anno. Accanto all'impegno a regime, per il terzo lotto, di 300 occupati diretti e di altre 200 persone nell'indotto, si profilano altri benefici.
"Il Contraente generale - così Serracchiani - può subappaltare a piccole e medie imprese fino un massimo del 30 per cento dell'importo complessivo e con un tetto per il ribasso non superiore al 20 per cento".
"Questo - ha aggiunto - ci dà garanzie di controllo e di monitoraggio della congruità dell'attività tra gli appaltatori e subappaltatori e ci dà la possibilità di creare economia e lavoro alle nostre piccole e medie imprese, cosa che originariamente non era".
Infine, la presidente ha segnalato l'importanza del nuovo codice degli appalti, "che ha portato a un'accelerazione dell'opera e contribuito a comporla nel suo insieme".
I lavori per il terzo lotto partiranno a settembre, per evitare di interferire con il traffico estivo dei vacanzieri.
Il tratto interessa undici comuni, nove in Friuli Venezia Giulia e due in Veneto, e si sviluppa complessivamente per 26 chilometri, attraverso 8 cavalcavia, 11 sottovia, 3 ponti a più campate (Tagliamento, Stella e Cormor), 4 ponti monocampata e 40 attraversamenti idraulici.
L'importo complessivo dell'intervento è pari a circa 442 milioni di euro, di cui circa 300 milioni in appalto, circa 100 milioni a disposizione della Stazione appaltante (26 dei quali per espropri), e 42 milioni per spese generali.
L'opera sarà realizzata in 1.430 giorni ma Marco De Eccher, per il Consorzio Tiliaventum, ha indicato "l'obiettivo di ridurre drasticamente i tempi di consegna".
Tra gli altri grandi numeri del terzo lotto figurano i 2 milioni di metri cubi di scavi previsti e il superamento di ben 156 interferenze dovute a infrastrutture presenti sul tracciato.
Oltre al grande impegno ingegneristico, che ha il suo apice nei 1.500 metri del ponte sul Tagliamento, "la terza corsia - come ha sottolineato l'assessore Santoro - ha dovuto superare grandi complicazioni burocratiche" e ha avuto il merito "di diventare da opera regionale a opera di interesse nazionale: questo passaggio concettuale di toglierla da una sorta di isolamento locale credo che abbia dato una spinta ancora più importante alla sua realizzazione".
Castagna ha rimarcato l'importanza della concessione in house fino al 2038, sancita dal Protocollo d'intesa del 14 gennaio con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, secondo il presidente di Autovie Venete, ha contribuito ad acquisire quella "credibilità che ci permette non solo di firmare questo contratto e a breve il primo stralcio del quarto lotto, ma di poter anche, tra la fine dell'anno e l'inizio del 2017, appaltare il tratto che va dal ponte sul Tagliamento a Portogruaro", nel quale consiste la parte della terza corsia dell'A4 Venezia-Trieste "che riteniamo essere la più critica, perché non ha alternativa di traffico".
Arrestato l'ex amministratore delegato di Veneto Banca Vincenzo Consoli
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- Pubblicato Martedì, 02 Agosto 2016 11:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Nelle prime ore di martedì 2 agosto i militari della Guardia di Finanza, in forza al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Roma.
Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca s.p.a., per i reati di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle Autorità pubbliche di vigilanza ed aggiotaggio.
Nel corso della medesima operazione le Fiamme Gialle hanno eseguito un sequestro che il pubblico ministero aveva disposto in via urgente sino alla concorrenza teorica di 45,425 milioni di euro.
Allo stesso Consoli è stato sequestrato un immobile il cui valore è stimato in 1,8 milioni di euro, nonché liquidità e titoli. Sono state altresì eseguite perquisizioni domiciliari nei riguardi di 14 indagati.
L’attività di polizia giudiziaria deriva da un’articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Roma e delegata al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia, grazie alla quale è stata fatta luce su numerose condotte di ostacolo perpetrate in danno di Bankitalia e Consob.
In particolare sono contestate una serie di operazioni (c.d. “baciate”) in virtù delle quali era la stessa banca a finanziare importanti clienti perché gli stessi acquistassero azioni del medesimo istituto di credito.
Il significato economico reale di queste operazioni – celate sotto una veste apparentemente lineare – è chiaro: il cliente “finanziato” deteneva titoli di Veneto Banca per conto della Banca.
A volte ciò sarebbe avvenuto anche mediante l’“arruolamento” di compiacenti investitori, disponibili ad intestarsi temporaneamente ingenti quote di obbligazioni subordinate, sollevando la banca dall’onere di detrarne il controvalore dal patrimonio di vigilanza, come invece prescritto dalla Banca d’Italia.
Anche in tali casi si trattava, in pratica, di veri e propri “parcheggi” temporanei di titoli che, in realtà, rientravano nella proprietà dell’emittente, la Veneto Banca.
Tutto questo è stato accompagnato dalla concessione di finanziamenti a soggetti in difficoltà economiche, in stato di decozione o comunque non in grado di restituire le somme ricevute, senza un’adeguata verifica della capacità di rimborso da parte dei richiedenti, all’insegna di un diffuso e sostanziale disinteresse del merito creditizio.
L’effetto era di offrire, all’esterno, l’immagine di una solidità patrimoniale dell’istituto ben maggiore di quella effettiva, idonea ad ingannare la platea dei risparmiatori e gli altri azionisti, rafforzando così – secondo la ricostruzione, in modo fraudolento – l’immagine della banca e la fiducia nel management.
Inoltre, secondo gli elementi acquisiti, mediante queste operazioni i vertici di Veneto Banca potevano falsamente rappresentare agli organi di vigilanza (Banca d’Italia e CONSOB) una consistenza patrimoniale superiore al reale, così da rientrare nei parametri di sicurezza che la legge esige per gli istituti bancari. Infine, la creazione di questa situazione di patrimonio “virtuale” avrebbe consentito di fissare il sovrapprezzo delle azioni su valori assai elevati rispetto allo stato dell’azienda.
Secondo il grave quadro indiziario emerso, tali condotte hanno determinato l’“annacquamento” del patrimonio di vigilanza della banca, che, secondo le regole della Banca d’Italia avrebbe dovuto essere rettificato in modo da evidenziare il suo valore reale, indicando il vero ammontare dei prestiti ancora effettivamente riscuotibili.
Invece, nelle segnalazioni periodiche alla Banca d’Italia, Veneto Banca ha continuato ad indicare un valore del patrimonio di vigilanza sovrastimato rispetto a quello effettivo, mascherandone la reale consistenza.
Grazie alle ispezioni di Banca d’Italia e di CONSOB, che hanno portato alla luce l’effettiva situazione dell’istituto, e alle indagini contestualmente condotte dalla Guardia di Finanza, si è quindi potuta ricostruire l’effettiva situazione patrimoniale di Veneto Banca ed individuare le ipotesi di responsabilità che sono alla base dei provvedimenti eseguiti.
Questi gli altri indagati: Flavio Trinca, ex direttore; Stefano Bertolo, responsabile Direzione centrale amministrazione dal 2008 al 2014 e poi dirigente; Flavio Marcolin, responsabile degli affari societari e legali dal marzo 2014; Francesco Favotto, presidente del Cda dall'aprile 2014 all'ottobre 2015; Mosé Fagiani, responsabile commerciale dal 2010 al dicembre 2014; Massimo Lembo, capo della Direzione Compliance; Pietro D'Aguì, ex direttore di Banca Intermobiliare; Gianclaudio Giovannone, titolare della Mava SS; Diego Xausa, presidente di Magazzini generali-merci e derrate Spa; Marco Pezzetta, ex amministratore della banca, dal 13 novembre scorso commissario del Consorzio Aussa Corno; Michele Stiz, Martino Mazzoccato e Roberto D'Imperio, del collegio sindacale di Veneto Banca; Renato Merlo, responsabile Banche estere e Partecipazioni.
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