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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Crisi Aeroporto di Ronchi: aumento dei diritti e taglio nei costi. Ne fanno le spese i dipendenti

Crisi Aeroporto di Ronchi: aumento dei diritti e taglio nei costi. Ne fanno le spese i dipendenti

Gorizia - L'Autorità di regolazione dei trasporti (ART) ha dato parere positivo alla proposta di revisione dei diritti aeroportuali per lo scalo di Ronchi dei Legionari.

La proposta era stata presentata a seguito della consultazione dalla società Aeroporto Friuli Venezia Giulia, affidataria in concessione della gestione dell'aeroporto civile "Pietro Savorgnan di Brazzà" di Trieste - Ronchi dei Legionari. L'Authority ha deliberato la conformità al modello tariffario di riferimento.

L'Autorità, nel deliberare tale conformità, ha prescritto alla società di gestione di apportare alcuni correttivi alla revisione dei diritti, sui quali l'ART eserciterà i propri poteri di vigilanza.

Con questa di Trieste, sono già 11 le revisioni dei diritti aeroportuali concluse in Italia: Pisa, Firenze, Bologna, Olbia, Napoli, Trieste.

Le compagnie pagheranno fra il 9 e il 10% in più per i servizi aeroportuali a seconda della destinazione e del tipo di vettore utilizzato. Per l'utenza, la revisione si dovrebbe tradurre in una maggiorazione sul biglietto di circa un euro.

Lo scalo di Ronchi nel periodo 2011-2015 ha visto una costante perdita di fatturato dovuto a una continua riduzione dei passeggeri e alla rigidità dei costi fissi. I due fattori congiunti hanno avuto l'effetto di erodere il flusso di cassa operativo, che passa dai 2,1 milioni di euro del 2011 ai 720mila euro del 2015. Il patrimonio netto si è ridotto del 52%, perciò oggi la società ha un valore pari a zero.

Il Piano industriale 2016-2020 della società di Ronchi dei Legionari, il cui azionista di maggioranza è la Regione Friuli Venezia Giulia, prevede un taglio di costi del quale faranno le spese i dipendenti, come denunciano le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo ed Elena Bianchi .

“I dipendenti dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari non possono pagare i danni causati da amministratori incapaci. I contratti di solidarietà, proposti dall’attuale gestione, rappresentano il primo passo di un ricatto occupazionale al quale i lavoratori non potranno sottrarsi pur di mantenere il loro posto. Non possiamo dimenticare che, negli ultimi 15 anni, sono state le amministrazioni di centrosinistra e di centrodestra a scegliere i vertici della struttura aeroportuale. Bisogna chiedere subito un’azione di responsabilità nei confronti delle passate gestioni”.

Le esponenti del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale contestano duramente il piano, presentato nei giorni scorsi dal nuovo direttore Consalvo, soprattutto nella parte in cui vengono proposti i contratti di solidarietà per abbattere i costi fissi del personale.

“Il nuovo Piano industriale rappresenta indubbiamente una svolta dopo anni di pessimi risultati economici – spiegano Dal Zovo e Bianchi in un comunicato stampa -. È giusto mettere in sicurezza l’azienda che gestisce l’aeroporto perché, come tutte le attività imprenditoriali, deve essere efficiente e non andare continuamente in perdita. Se da una parte il direttore Consalvo fa bene, quindi, a puntare su una nuova politica commerciale, dall’altra la ristrutturazione non può andare però a penalizzare unicamente gli stipendi e le condizioni lavorative dei dipendenti dello scalo”.

“Non deve essere una buona parte dei turnisti -  gli amministrativi e i dirigenti al momento sono stati risparmiati - a pagare per i gravi errori commessi nel passato. E soprattutto non possono essere utilizzati dei “trucchetti” come i contratti di solidarietà. Accettando questa imposizione, i lavoratori dell’aeroporto, per mantenere il posto di lavoro, nel prossimo futuro saranno infatti costretti ad accettare qualsiasi contratto che verrà loro proposto. È bene sottolineare, invece, che esistono già delle forme contrattuali che garantiscono la flessibilità, senza dovere per forza utilizzare i contratti di solidarietà”.

“Per risollevare le sorti dello scalo aeroportuale bisogna mettere mano a un piano di razionalizzazione che coinvolga l’intera struttura. Il personale – aggiungono - deve essere collocato nei posti giusti in base alle effettive necessità operative, ma al tempo stesso deve essere retribuito e tutelato dalla forme contrattuali già in vigore nel nostro ordinamento. I contratti di solidarietà finiscono per spingere sempre più in basso i livelli del mercato del lavoro. Si tratta di una politica occupazionale non degna di un Paese civile e i lavoratori non devono più essere costretti a raccogliere le briciole per colpa di altri”.

“Bisogna individuare - concludono Dal Zovo e Bianchi - tutte le cause del dissesto economico-finanziario in cui versa l’aeroporto di Ronchi. Cosa aspettano la Regione e il cda di Aeroporto Fvg a far valere l’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori e revisori dello scalo aeroportuale?”.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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