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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

BCC Pordenonese prima nella classifica Iccrea Banche Maxi. Videointervista al presidente Lorenzon

BCC Pordenonese prima nella classifica Iccrea Banche Maxi. Videointervista al presidente Lorenzon

Azzano Decimo (Pn) - Sono stati resi noti i risultati di Ins.Co.Re., il contest commerciale tra associate organizzato dal Gruppo Bancario Iccrea (realtà che supporta a livello centrale le Banche di credito cooperativo) nei tre settori dell’offerta (Institutional, Corporate, Retail).

La Banca di Credito Cooperativo Pordenonese ha ottenuto la prima posizione a livello nazionale nella categoria “Banche Maxi”.

Secondo classificato è il Credito Cooperativo di Carugate e Inzago, terza la CRA di Cantù.

Si tratta di un importante riconoscimento, che contribuisce a sottolineare il forte impegno della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese a promuovere lo sviluppo del territorio.

Il risultato è frutto dell'impegno dei collaboratori della banca, che hanno saputo individuare soluzioni appropriate, venendo incontro ai bisogni dei soci e dei clienti con l'approccio e l'attenzione che distingue il Credito Cooperativo.

La cerimonia di premiazione è avvenuta nella prestigiosa cornice dei saloni di Palazzo Brancaccio a Roma. Erano presenti, nell’occasione, i vertici delle società di tutto il gruppo bancario Iccrea e il consiglio d'amministrazione di Iccrea Holding. L’evento è stato presentato dalla ex Miss Italia Cristina Chiabotto.

Soddisfazione è stata espressa dal nuovo presidente della BCC Pordenonese, Walter Lorenzon, il quale ha sottolineato il valore aggiunto del sistema di cooperazione di credito a supporto del territorio, specie nell’ambito del sostegno all’associazionismo.

“Mi piace definire l’istituto come un’azienda familiare che ha 10mila soci – ha affermato il presidente. - La volontà di questa banca è quella di mettere a disposizione le risorse per realizzare i sogni dei dei nostri soci, dei nostri clienti, dei territori. Senza dimenticare l’aspetto sociale”.

“La banca deve muoversi in tempi non banali – ha osservato Lorenzon. – Non ha più senso parlare di crisi del sistema bancario, occorre invece porsi nella prospettiva del cambiamento”.

“In una fase di perdita di punti di riferimento, con l’abolizione delle province e l’accorpamento delle Camere di Commercio, l’opportunità per la BCC è quella di diventare punto di riferimento anche per nuovi metodi e idee di business” ha concluso.

Di seguito la videointervista di Maurizio Pertegato al presidente Walter Lorenzon:

Crisi Aeroporto di Ronchi: aumento dei diritti e taglio nei costi. Ne fanno le spese i dipendenti

Crisi Aeroporto di Ronchi: aumento dei diritti e taglio nei costi. Ne fanno le spese i dipendenti

Gorizia - L'Autorità di regolazione dei trasporti (ART) ha dato parere positivo alla proposta di revisione dei diritti aeroportuali per lo scalo di Ronchi dei Legionari.

La proposta era stata presentata a seguito della consultazione dalla società Aeroporto Friuli Venezia Giulia, affidataria in concessione della gestione dell'aeroporto civile "Pietro Savorgnan di Brazzà" di Trieste - Ronchi dei Legionari. L'Authority ha deliberato la conformità al modello tariffario di riferimento.

L'Autorità, nel deliberare tale conformità, ha prescritto alla società di gestione di apportare alcuni correttivi alla revisione dei diritti, sui quali l'ART eserciterà i propri poteri di vigilanza.

Con questa di Trieste, sono già 11 le revisioni dei diritti aeroportuali concluse in Italia: Pisa, Firenze, Bologna, Olbia, Napoli, Trieste.

Le compagnie pagheranno fra il 9 e il 10% in più per i servizi aeroportuali a seconda della destinazione e del tipo di vettore utilizzato. Per l'utenza, la revisione si dovrebbe tradurre in una maggiorazione sul biglietto di circa un euro.

Lo scalo di Ronchi nel periodo 2011-2015 ha visto una costante perdita di fatturato dovuto a una continua riduzione dei passeggeri e alla rigidità dei costi fissi. I due fattori congiunti hanno avuto l'effetto di erodere il flusso di cassa operativo, che passa dai 2,1 milioni di euro del 2011 ai 720mila euro del 2015. Il patrimonio netto si è ridotto del 52%, perciò oggi la società ha un valore pari a zero.

Il Piano industriale 2016-2020 della società di Ronchi dei Legionari, il cui azionista di maggioranza è la Regione Friuli Venezia Giulia, prevede un taglio di costi del quale faranno le spese i dipendenti, come denunciano le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo ed Elena Bianchi .

“I dipendenti dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari non possono pagare i danni causati da amministratori incapaci. I contratti di solidarietà, proposti dall’attuale gestione, rappresentano il primo passo di un ricatto occupazionale al quale i lavoratori non potranno sottrarsi pur di mantenere il loro posto. Non possiamo dimenticare che, negli ultimi 15 anni, sono state le amministrazioni di centrosinistra e di centrodestra a scegliere i vertici della struttura aeroportuale. Bisogna chiedere subito un’azione di responsabilità nei confronti delle passate gestioni”.

Le esponenti del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale contestano duramente il piano, presentato nei giorni scorsi dal nuovo direttore Consalvo, soprattutto nella parte in cui vengono proposti i contratti di solidarietà per abbattere i costi fissi del personale.

“Il nuovo Piano industriale rappresenta indubbiamente una svolta dopo anni di pessimi risultati economici – spiegano Dal Zovo e Bianchi in un comunicato stampa -. È giusto mettere in sicurezza l’azienda che gestisce l’aeroporto perché, come tutte le attività imprenditoriali, deve essere efficiente e non andare continuamente in perdita. Se da una parte il direttore Consalvo fa bene, quindi, a puntare su una nuova politica commerciale, dall’altra la ristrutturazione non può andare però a penalizzare unicamente gli stipendi e le condizioni lavorative dei dipendenti dello scalo”.

“Non deve essere una buona parte dei turnisti -  gli amministrativi e i dirigenti al momento sono stati risparmiati - a pagare per i gravi errori commessi nel passato. E soprattutto non possono essere utilizzati dei “trucchetti” come i contratti di solidarietà. Accettando questa imposizione, i lavoratori dell’aeroporto, per mantenere il posto di lavoro, nel prossimo futuro saranno infatti costretti ad accettare qualsiasi contratto che verrà loro proposto. È bene sottolineare, invece, che esistono già delle forme contrattuali che garantiscono la flessibilità, senza dovere per forza utilizzare i contratti di solidarietà”.

“Per risollevare le sorti dello scalo aeroportuale bisogna mettere mano a un piano di razionalizzazione che coinvolga l’intera struttura. Il personale – aggiungono - deve essere collocato nei posti giusti in base alle effettive necessità operative, ma al tempo stesso deve essere retribuito e tutelato dalla forme contrattuali già in vigore nel nostro ordinamento. I contratti di solidarietà finiscono per spingere sempre più in basso i livelli del mercato del lavoro. Si tratta di una politica occupazionale non degna di un Paese civile e i lavoratori non devono più essere costretti a raccogliere le briciole per colpa di altri”.

“Bisogna individuare - concludono Dal Zovo e Bianchi - tutte le cause del dissesto economico-finanziario in cui versa l’aeroporto di Ronchi. Cosa aspettano la Regione e il cda di Aeroporto Fvg a far valere l’azione di responsabilità nei confronti dei precedenti amministratori e revisori dello scalo aeroportuale?”.

Finanziamenti agevolati alle imprese del terziario: firmata convenzione tra Fidimprese e Friualdria

Finanziamenti agevolati alle imprese del terziario: firmata convenzione tra Fidimprese e Friualdria

Pordenone - Nella sede provinciale dell’Ascom-Confcommercio imprese per l’Italia è stato siglato il 17 giugno un nuovo accordo convenzionale a supporto delle imprese associate del Terziario che operano sul territorio della Destra Tagliamento.

Promotori della sottoscrizione Fidimpresa & Turismo Veneto, consorzio più importante del Veneto con forte operatività anche nel pordenonese guidato dal presidente Massimo Zanon, e Friuladria Crédit Agricole, rappresentata da Massimo Ritella responsabile della direzione territoriale e da Davide Goldoni responsabile retail FriulAdria.

Più in particolare l’accordo prevede finanziamenti per investimenti e liquidità per un importo massimo di 500mila euro a tasso agevolato con garanzia consortile a prima richiesta fino all’80 per cento. È prevista, altresì, una linea di finanziamento ad hoc per le aziende start up, attraverso un iter deliberativo più snello e veloce che utilizza il lavoro preliminare svolto professionalmente dai funzionari della struttura associativa Ascom-Confcommercio e di quella di Fidimpresa Veneto. Le richieste di finanziamento saranno evase dall’istituto di credito nel giro di dieci giorni, tempo utile per esaminare l’istruttoria.

Per Massimo Zanon oggi “gli scenari sono completamente cambiati per questo ben venga l’accordo sottoscritto con Friuladria”.

Dal canto suo Alberto Marchiori, presidente provinciale di Ascom-Confcommercio, ha auspicato “che i bandi europei possano fare sinergia con il Terfidi per poter utilizzare al meglio i fondi europei”; mentre per il delegato Ascom al credito, Fabio Pillon, "è importante creare una cultura del credito sul territorio”.

Infine Davide Goldoni di Friuladria ha posto l’accento sulla necessità di rapportarsi con le associazioni di categoria più rappresentative del territorio, rispondendo in tempi veloci alle esigenze del cliente sull’importante fronte del credito”.

Le aziende del Terziario interessate al finanziamento possono rivolgersi all’Ascom-Confcommercio: 0434 549411/14 (responsabile Luca Rigo).

 

Nella foto un momento della firma della convenzione.

 

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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