Economia
Ministro Delrio a Trieste per corridoio Sud Est Europa e Cina. Anche Venezia sarà più vicina
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- Pubblicato Giovedì, 19 Maggio 2016 21:10
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Trieste - Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio è intervenuto giovedì 19 maggio a Trieste alla conferenza internazionale sulla nuova Via della Seta, dal titolo "Supporting local enterprises and SMEs (Small and Medium Enterprises) along China's belt and road initiative in South Eastern Europe" (il supporto alle imprese locali e PMI all'interno della Cina nell'ambito dello sviluppo della via di trasporto Sud Est Europea) organizzata dall'Iniziativa Centro Europea (InCE) e dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS).
L'incontro, che ha fatto il punto sul consistente piano di investimenti di Pechino messo in atto al fine di rafforzare le infrastrutture logistiche per il traporto di merci e servizi dalla Cina all'Europa, ha visto la partecipazione, oltre che del ministro Delrio, di altri importanti relatori istituzionali fra i quali il sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri Vincenzo Amendola, l'ambasciatore cinese in Italia Li Ruiyu, il ministro degli Esteri di Bosnia ed Herzegovina Igor Crnadak, il presidente del Silk Road Fund Wang Yanzhi, il segretario generale dell'InCE Giovanni Caracciolo di Vietri e il commissario straordinario del Porto di Trieste Zeno D'Agostino.
Il dibattito si è incentrato sulle opportunità per le Piccole e Medie Imprese (PMI) di poter cogliere i benefici di questa nuova via di collegamento con l'Oriente. Una via di collegamento, come ha detto il ministro Delrio, di cui il sistema dei porti dell'Adriatico diventa una piattaforma strategica per quell'Europa Sudorientale che vuole incrementare i rapporti commerciali ed economici con la Cina. Una cooperazione, quella fra gli scali di Trieste, Ravenna e Venezia, che - ha affermato il ministro Delrio - deve generare un sistema coordinato e alleggerito il più possibile delle procedure burocratiche.
Dal canto suo l'ambasciatore Li Ruiyu ha sottolineato come l'iniziativa del Governo Cinese rappresenti una concreta occasione di sviluppo per le PMI di questa parte d'Europa. Al tempo stesso ha ribadito la volontà degli imprenditori italiani di aumentare la collaborazione con la Cina. A tal riguardo l'ambasciatore ha ricordato la positiva esperienza di un'iniziativa a cui hanno aderito 400 PMI dei due Paesi e come da questa sinergia siano stati portati avanti con successo il 70 per cento dei progetti di collaborazione avviati.
Il presidente del Fondo Wang Yanzhi ha affermato che gli investimenti di Pechino sulla Via della Seta rappresentano una presenza di lungo periodo, per uno sviluppo reciproco. Il ministro bosniaco Igor Crnadak ha manifestato le difficoltà del suo Paese che si ritrova con un'imprenditoria in molti casi ancora troppo piccola, ma ha anche introdotto un elemento di ottimismo per le riforme strutturali che il suo Governo sta attuando per sviluppare l'economia.
Di un corridoio di valori ha parlato invece il commissario del Porto di Trieste Zeno D'Agostino, facendo presente che la Via della Seta non può significare solo la costruzione di infrastrutture, ma deve essere un'opportunità di incontro fra la PMI italiane e quelle cinesi. In questo il Porto può svolgere un'importate funzione con i distretti industriali del proprio territorio, offrendo loro le migliori condizioni per una via d'accesso ai mercati.
A margine della conferenza, a commento della dichiarazione del ministro Delrio sullo stanziamento da parte del Governo di 200 milioni di euro per la velocizzazione della linea ferroviaria Trieste-Venezia, la presidente Serracchiani ha specificato che questa è la dimostrazione del fatto che il progetto di rafforzare il percorso esistente è un obiettivo concreto e a portata di mano.
Trenta milioni sono già stati spesi, 90 milioni sono stati stanziati per il cosiddetto nodo di Udine, e oggi sono stati allocati ulteriori 200 milioni per un progetto - complessivamente di 1 miliardo e 800 milioni di euro - che porterà, ha spiegato la presidente Serracchiani, in quattro anni a percorrere Trieste e Venezia in un'ora e ad accorciare la distanza temporale con Milano a tre ore e mezza.
Fare rete tra aziende: il gruppo Cariparma Crédit Agricole - FriulAdria presenta la piattaforma NetMatching
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- Pubblicato Lunedì, 09 Maggio 2016 22:07
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone – In occasione della manifestazione CIBUS, inaugurata il 9 maggio alle Fiere di Parma, il Gruppo Cariparma Crédit Agricole lancia la piattaforma B2B NetMatching, realizzata per favorire la creazione di una rete tra imprese, fatta di relazioni, collaborazioni e partnership con operatori e aziende straniere oltre che con altre aziende italiane di interesse.
La piattaforma è disponibile anche per tutte le aziende clienti di FriulAdria in Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Internazionalizzare, ampliare la distribuzione, costituire una rete di imprese, innovare processi, prodotti o macchinari, conoscere nuovi acquirenti, incontrare potenziali investitori, saranno solo alcune delle operazioni che "Net Matching" renderà facilmente realizzabili.
Il nuovo servizio, ideato per favorire le occasioni di relazione delle imprese italiane, permetterà lo sviluppo di relazioni, collaborazioni e partnership con operatori e aziende straniere oltre che con altre aziende italiane di interesse.
Su Net Matching le aziende potranno registrarsi fornendo in maniera molto intuitiva alcuni dati basilari e inserire le caratteristiche ideali dei propri partner, oltre alle date disponibili per un incontro sul calendario virtuale. La piattaforma, sulla base di criteri predefiniti (es. fatturato, area geografica e paese, prodotti e servizi, fattori di competitività), permetterà di definire la compatibilità fra le diverse esigenze degli operatori e, a stretto giro, proporrà i partner più adatti con cui sarà possibile entrare in contatto anche mediante un incontro “one-to-one” organizzato dalla piattaforma stessa e, a richiesta, supportati anche dalla presenza di un gestore della banca.
Inoltre, le imprese registrate potranno beneficiare anche di una vasta biblioteca di pubblicazioni e rapporti dettagliati su temi chiave per l’internazionalizzazione e di un test sulla propensione dell’azienda a espandersi all’estero.
L’iniziativa è nata per sostenere le aziende nel loro percorso di crescita e di sviluppo internazionale sia dei clienti business, che della rete internazionale del Gruppo, nonché di qualsiasi altra azienda interessata a un processo di internazionalizzazione.
L’obiettivo di Net Matching è quello di accelerare le occasioni commerciali grazie ad un modello di successo per favorire relazioni e network b2b a livello mondiale e di sviluppare il Made in Italy nelle filiere di eccellenza e le buone pratiche aziendali anche in campo internazionale.
L’agroalimentare rappresenta di certo la prima eccellenza del Made in Italy. Per questo, non a caso, i primi incontri avverranno proprio a CIBUS, tra possibili partner impegnati nella crescita del comparto agroalimentare.
Del resto, la “partnership con aziende estere in loco di natura distributiva o commerciale” e la “partecipazione ad eventi promozionali e fieristici” rappresentano le principali azioni che le imprese intendono attuare per accedere ai nuovi mercati o per consolidare la propria presenza all’estero.
Ad attestarlo è un'indagine che l’Osservatorio sulle Filiere Agroalimentari Nomisma - Gruppo Cariparma Crédit Agricole ha condotto su un campione di 1200 imprese agroalimentari per indagare criticità e direttrici di crescita del fenomeno export.
Secondo lo studio, la ricerca di partner e la partecipazione agli eventi fieristici rappresentano azioni dichiarate strategiche “a livello trasversale”, cioè ritenute tali dalle imprese di tutte le dimensioni economiche.
L’individuazione di partnership sembra avere un peso maggiore nelle aziende più grandi (con fatturato superiore ai 40 milioni di euro) e diventa molto importante nel comparto lattiero-caseario anche se la necessità di trovare nuovi sbocchi di mercato risulta oggi una priorità per tutte le imprese.
Annunciati 90 esuberi allo stabilimento di motoristica navale Wartsila di Trieste
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- Pubblicato Venerdì, 06 Maggio 2016 22:28
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - È stata confermata la notizia che l'azienda multinazionale finlandese Wartsila, attiva nelle costruzioni di motori navali, ha deciso che ci saranno 90 esuberi nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra (Ts), nel reparto di ricerca e sviluppo e nel settore "Propultion".
Si trattava fino a ieri di settori strategici dello stabilimento: la circostanza preoccupa per il futuro dell'insediamento triestino.
La decisione è stata resa nota venerdì 6 maggio durante l'incontro tra il vertice finlandese della Wartsila a Bagnoli e la delegazione sindacale.
Erano presenti il vicepresidente di Wartsila Ilari Kallio, responsabile del settore ricerca e sviluppo a livello mondiale, i coordinatori nazionali di Fim, Fiom e Uilm ed una rappresentanza dei lavoratori del comparto.
Lo scorso 26 aprile alla Wartsila si era svolto uno sciopero di otto ore per protestare contro il taglio di 550 posti a livello mondiale. Giovedì 12 maggio è previsto un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico.
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