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Prosecco: è boom di vendite, aumento della superficie vitata. Produttori incontrano ministro Martina a Trieste
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 03 Maggio 2016 11:20
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il ministro delle Risorse agricole Maurizio Martina ha incontrato lunedì 2 maggio i produttori vitivinicoli del Carso triestino, che hanno presentato la bozza di proposta utile per la formulazione in sede ministeriale del “Protocollo del Prosecco”.
L'applicazione del precedente protocollo sul Prosecco Doc, a sei anni dalla firma, appare infatti carente ai produttori locali, in un contesto che vede una crescita a due cifre del vino spumante (+ 18,9% nel 2015).
All'incontro, svoltosi in Municipio, erano stati invitati l’Assessore Regionale alle Risorse Agricole e Forestali, i Parlamentari regionali, i Sindaci della provincia di Trieste, i presidenti delle locali Associazioni agricole di categoria.
"Un protocollo non lo si nega a nessuno, salvo poi lasciarlo lì e deresponsabilizzare gli operatori. Io invece propongo un piano di lavoro in alcuni punti stringenti, con obiettivi seri e più precisi - ha detto il ministro. -
Non discuto il perché fu fatto quel protocollo, ma dico soltanto che nel 2016 ci sono nuovi strumenti di finanziamento per aree preziose come il Carso, e non serve una 'fotocopia' di quello che è stato".
Il ministro ha in particolare indicato la via dei fondi comunitari dell'Organizzazione Comune di Mercato del Vino (OCM Vino), la regolamentazione unica dell’Unione Europea che stabilisce le norme del settore sia in termini di produzione che di contributi a fondo perduto per le aziende.
Tra i progetti finanziabili, ha rimarcato il ministro, può esserci una sperimentazione tra FVG e Slovenia, e interregionale, tra FVG e Veneto "con stanziamenti - ha ricordato - che andranno ad aggiungersi alle quote regionali già disponibili".
Il tutto in un mercato che fa registrare un'espansione senza precedenti, tanto che proprio pochi giorni fa l'assemblea dei soci del Consorzio del Prosecco Doc, riunitasi a Treviso, ha approvato un aumento di 3mila ettari della superficie vitata destinata a Prosecco Doc. Il tetto è stato innalzato da 20.250 (attualmente 16.500 al Veneto e 3.750 al FVG) a 23.250 ettari complessivi.
I tremila ettari in più di vigneto entro il 2017 verranno ripartiti proporzionalmente tra Veneto e Friuli Venezia Giulia per un incremento della produzione, considerando anche il recupero dei 2000 ettari mancanti che non hanno ancora raggiunto il potenziale massimo, di circa 500.000 ettolitri, pronti a invadere il mercato nazionale ed estero, dove la domanda di Prosecco Doc si mantiene forte e in crescita.
"Un risultato particolarmente apprezzabile e per nulla scontato fino a poco fa, ma non ci si è arrivati senza impegno - spiega il presidente Zanette - Nei mesi scorsi abbiamo convocato riunioni, tavoli e conferenze con le istituzioni e tutti gli attori della filiera per condividere i ragionamenti sui temi all'esame sui quali urgeva trovare le migliori soluzioni possibili".
"Di questi 3000 ettari - prosegue Zanette - metà verranno riservati ai produttori storici utilizzando un algoritmo applicato a partire dal basso. Gli altri 1500 ettari verranno distribuiti con criteri di assegnazione che favoriranno i giovani e privilegeranno le produzioni Biologiche. Ciò a conferma della direzione intrapresa dal Consorzio a favore della sostenibilità ambientale".
Le indagini di mercato commissionate dal Consorzio al Cirve e a Nomisma rivelano che fino al 2021 il mondo degli spumanti in genere, a livello globale, dovrebbe confermare un trend positivo di crescita che oscilla tra il 5 e il 7 %.
Anche se il Prosecco in questi ultimi anni sta viaggiando a tassi di oltre il doppio (+ 18,9% nel 2015) si è deciso di adottare con criterio prudenziale il + 5% annuo per i prossimi tre anni. "Ciò dovrebbe comportare nel prossimo triennio - conclude Zanette - un aumento della produzione pari al 15%. Auspichiamo che tale provvedimento, garantendo ai buyer la necessaria stabilità di mercato, favorisca gli scambi, soprattutto quelli internazionali".