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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Porto di Trieste: firmato il contratto per il primo stralcio della piattaforma logistica

Porto di Trieste: firmato il contratto per il primo stralcio della piattaforma logistica

Trieste - L'Autorità Portuale di Trieste ha stipulato il 1° settembre con una rete temporanea di imprese aggiudicataria, con capogruppo la I.CO.P. di Basiliano (Ud), il contratto per la Concessione per la realizzazione e gestione di una piattaforma logistica tra lo Scalo Legnami e l'ex-Italsider - hub portuale di Trieste - primo stralcio.

L'opera, che ha un valore di 132 milioni di Euro, si estenderà per 125.000 metri quadrati. Il secondo stralcio avrà un valore di 180 milioni di Euro e si estenderà per 122.000 metri quadrati. L'intervento consisterà nell'ulteriore banchinamento delle aree e degli specchi acquei compresi tra l'opera di cui al primo stralcio e lo stabilimento della "Ferriera di Servola".

Questi lavori consentiranno un maggior numero di attracchi, l'opera permetterà un maggiore potenziamento delle attività dello stabilimento siderurgico, nonché di qualsiasi altra attività produttiva che in futuro abbia ad insediarsi nell'area, ha specificato l'Autorità Portuale.

Il piano si accompagna agli ulteriori progetti di grandi lavori che riguardano il futuro del Porto di Trieste: in particolare il nuovo terminal Ro-Ro (ex Aquila), l'allungamento e l'allargamento del Molo VII, l'allungamento del terminal Molo Bersaglieri, la piattaforma ferroviaria in Porto Nuovo e le nuove infrastrutture in Porto Vecchio.

"È un risultato enorme, che ha tanto più valore in un momento difficilissimo come questo. Da ora ci sono 90 giorni di tempo per il progetto definitivo e contiamo di consegnare i lavori entro quest'anno, prima di Natale", ha commentato la presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Marina Monassi.

Per Monassi "i lavori potrebbero finire anche prima dei tre anni previsti, così che dalla nuova banchina si possa avere una redditività. La banchina avrà 14 metri di profondità, importante è che arrivino le navi. La merce non stazionerà ma sarà montata su treni e portata fuori. Da oltre un anno è stato depositato il progetto definitivo per ottenere i fondi dal Cipe per il secondo lotto, ma correremo anche per i fondi europei, ora siamo molto molto più credibili", ha aggiunto la presidente del Porto.

Tornare ad essere centro manifatturiero: Pordenone e Udine elaborano un progetto assieme all'Ocse

Tornare ad essere centro manifatturiero: Pordenone e Udine elaborano un progetto assieme all'Ocse

Pordenone - La Camera di Commercio di Udine e la Camera di Commercio di Pordenone promuovono, con l’Assessorato alle Attività produttive della Regione, un progetto basato sulla definizione di nuovi modelli di sviluppo del settore manifatturiero, dal titolo "Nuova Manifattura", curato dall’Ocse ed ispirato alle azioni di sviluppo dei Programmi Leed (Local Economic and Employment Development - Sviluppo ed occupazione locale).

Il programma è stato presentato lunedì 1° settembre alle 12 nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Pordenone, alla presenza dei presidenti delle due Cciaa, Giovanni Pavan (Pordenone) e Giovanni Da Pozzo (Udine) e l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Sergio Bolzonello.

Con loro, il project manager di Friuli Future Forum Renato Quaglia e la professoressa Chiara Mio, docente del dipartimento di management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che coordinerà il lavoro.
 
Scopo del progetto è contribuire alla creazione di più posti di lavoro di qualità tramite l’attuazione più efficace delle politiche e delle pratiche innovative, la creazione di professionalità e competenze più forti, l'elaborazione di strategie integrate a livello locale.

Il progetto si propone di definire nuovi modelli di sviluppo per il comparto manifatturiero, settore centrale delle economie dei territori delle province di Udine e Pordenone, che ha sofferto pesantemente per la crisi. Secondo i dati delle Camere di Commercio, in Friuli Venezia Giulia, rispetto al marzo 2009, le imprese attive nel manifatturiero sono calate del 10,5%, pari ad una perdita di 1.137 imprese.

Tra le priorità di “Nuova Manifattura”, sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità durante la ripresa economica, prevenire l’esclusione dal mercato del lavoro, promuovendo le potenzialità dell’imprenditorialità, delle PMI e dell’economia sociale.

Il progetto “Nuova Manifattura” si aprirà con uno studio che analizzerà le politiche, gli scenari e i modelli possibili in cui fare o riconfigurare l'impresa nel prossimo futuro e per superare l'attuale crisi di sistema.

Il lavoro affronterà anche le interdipendenze del manifatturiero: dal tema dei distretti e delle filiere a quello dei modelli finanziari, dell’energia, delle commodities, delle materie prime (bio-nanotecnologie e nuovi materiali). E inoltre: le relazioni fra impresa e destinatari dei prodotti, i social media, le nuove tecnologie, la trasparenza e le modalità per ridefinire l’identità d’impresa e creare vantaggio competitivo.

Si analizzerà inoltre la possibilità di rivitalizzazione dei settori maturi e la creazione di nuovi comparti, la dimensione di impresa nelle dinamiche competitive, le forme di impresa oltre l’ingegneria finanziaria, la cooperazione e la partecipazione alla governance.

L’obiettivo finale riguarda il disegno di un possibile nuovo modello di manifattura per la regione, un modello capace di competere sul piano nazionale e internazionale, un piano di azione concordato con le policy regionali ed europee, con un nuovo approccio strategico.

L’impegno dell’Ocse sarà molto articolato e curerà una serie di crono-azioni, a partire da settembre, per concludersi nella primavera del 2015. I temi più rilevanti, le priorità e le aspettative emergeranno dal confronto diretto con le imprese stesse, sulla base di un’analisi dei dati e degli studi sulla situazione esistente.

Le proposte concrete di azione potranno emergere dal confronto a livello locale e internazionale, che si baserà su incontri e focus group in fase di definizione: imprese locali del manifatturiero si confronteranno tra loro e anche con realtà internazionali analoghe che però hanno già gestito con successo processi di riorganizzazione.

Il confronto coinvolgerà anche funzionari della Regione e di quelli di altri Paesi che hanno gestito analoghe riorganizzazioni, in modo che la politica e l’amministrazione possano capire come meglio impostare a livello locale i processi decisionali, dare indirizzo e favorire il cambiamento.

Il documento finale del progetto prevederà un’analisi dell'evoluzione storica e della situazione attuale di crisi del manifatturiero delle province di Udine e Pordenone.

Il risultato atteso di questa fase di analisi dovrebbe essere un documento condiviso con i principali stakeholder economici che presenti una sorta di analisi tra punti di forza, punti di debolezza, minacce e opportunità del nostro sistema economico e in particolare del comparto considerato. Da questa base, grazie al lavoro di coordinamento accademico a livello locale e al supporto degli esperti dell’Ocse, si formerà un piano di lavoro, un’agenda condivisa delle politiche e degli interventi necessari al rilancio e all'innovazione del sistema produttivo friulano.

Oltre agli imprenditori, saranno coinvolte nel progetto le categorie economiche, che permetteranno anche di valorizzare i lavori di analisi e studio già sviluppati recentemente. Saranno anche prese in considerazione le risorse comunitarie relative alla programmazione 2014-2020, così da creare allineamento di obiettivi strategici e sinergie nell'utilizzo delle risorse.

I tavoli di discussione permetteranno di definire il ruolo nazionale e internazionale delle aree industriali di Pordenone e Udine, la loro capacità di tornare ad essere centro manifatturiero sulla base delle attività economiche esistenti, un piano di azione per un nuovo approccio strategico.


 

Confronto sulla Electrolux. E intanto l'azienda collabora alla "Lavapiatti mobile" per sagre

Confronto sulla Electrolux. E intanto l'azienda collabora alla

Pordenone - "Per Electrolux serve un intervento pubblico tempestivo, autorevole e consistente". Lo ha detto il senatore Lodovico Sonego (Pd), che ha incontrato il 1° settembre i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto sulla questione dello stabilimento di Porcia dove, a partire dal 9 settembre, l'orario si ridurrà da 9 a 6 ore, con le 2 ore in meno coperte dai contratti di solidarietà, a causa di un rallentamento negli ordini.
 
Secondo Sonego, vi è "condivisione nel ritenere che il recente accordo sia un fatto positivo, che ora ci sono tre anni di tempo per costruire una strategia di radicamento di Electrolux in Italia e a Pordenone, ma nel contempo piena consapevolezza che i tre anni, proprio per quella strategia di radicamento, vanno messi a profitto subito senza perdere tempo".

Alla fine del triennio, per l'esponente Pd, bisognerà  arrivare a "prodotti di lavaggio che siano nettamente superiori a quelli della concorrenza, coinvolgendo in tale sforzo di innovazione e crescita l'intero distretto provinciale della subfornitura"

"La Regione Fvg può e deve essere il pivot di un programma di innovazione - ha aggiunto il parlamentare durante il confronto. - Il programma non riguarda solo la testa della filiera ma l'intera galassia delle imprese che in modo diretto o indiretto alimentano gli input da cui esce il prodotto finale della multinazionale di Stoccolma".

Per Sonego quindi "lo Stato deve fare la sua parte avendo come riferimento l'intero gruppo Italia, a cominciare dal decreto sulla decontribuzione. La Regione deve fare la sua parte con riguardo a Porcia e la galassia delle subfornitrici che operano nell'intero Friuli Venezia Giulia".

E intanto, a proposito di innovazione, l'azienda svedese ha iniziato una fattiva collaborazione nei programmi ambientali: la riduzione della produzione dei rifiuti durante sagre ed eventi enogastronomici è alla base del prototipo della "Lavapiatti Mobile": tre lavastoviglie industriali montate su un rimorchio furgonato.

La "Lavapiatti Mobile", presentata alla stampa il 26 agosto scorso, prima in Italia, è stata ideata e realizzata da Legambiente Basilicata in collaborazione con il Parco dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese. Proprio la Electrolux ha fornito la partnership tecnica.

Si potrà dunque dire addio a piatti, bicchieri e posate in plastica durante le manifestazioni pubbliche (sagre, feste, eventi culturali e sportivi).

La Lavapiatti Mobile è completa di stoviglie (in melammina e policarbonato, perfettamente lavabili e sanificabili in lavastoviglie) e attrezzature per un servizio efficiente di lavaggio sul posto.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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