Economia
Commercio e turismo in crisi profonda. Nei primi 6 mesi 2014 in FVG hanno chiuso più di 400 aziende
- Dettagli
- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Lunedì, 04 Agosto 2014 17:41
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 827
Trieste - In Friuli Venezia Giulia nel Commercio al dettaglio si sono perse nei primi sei mesi 246 aziende, per effetto delle 160 aperture e delle 406 chiusure, con una media giornaliera di due chiusure e una nuova apertura, contro l'1,9 di un anno fa.
Il dato emerge dai dati dell'Osservatorio di Confesercenti relativo alla prima metà dell'anno, resi noti in un comunicato diffuso il 4 agosto. Pesanti le perdite nel settore turistico con -18 imprese di ricezione turistica e -71 nella ristorazione. Il servizio bar vede -78 ditte.
A livello nazionale, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, il saldo tra aperture e chiusure d’impresa nei settori del commercio al dettaglio e del turismo è stato negativo per 20.244 unità: un bilancio peggiore per 6.431 attività in meno rispetto a quello registrato nell’"anno nero" del commercio del 2013 (-13.813).
Il saldo di negozi è negativo in tutte le regioni, ma è la Sicilia (-1.708) ad avere il peggior rapporto tra aperture e chiusure. Nei primi sei mesi dell’anno, nella regione si sono registrate in media 5 aperture e 15 chiusure al giorno, per un rapporto di 1 a 3. Tra le grandi città, è Roma (-815) il centro urbano che vede scomparire più negozi.
Bilancio nazionale negativo anche per le attività del turismo e i pubblici esercizi: complessivamente il settore perde 5.406 unità, con un aggravio rispetto al 2013, quando il saldo tra aperture e chiusure era stato negativo per 3.780 imprese. Saldi negativi tra aperture e chiusure di attività in tutte le tipologie che compongono il comparto: nell’alloggio e ricezione turistica (-579), nel servizio bar (-1.640) e nella ristorazione (-2.343).
"Altro che allarme rosso - commenta Confesercenti.- Questo scenario non solo riaccende i rischi di deflazione, ma può avere conseguenze nefaste anche a monte della filiera commerciale aggravando lo stato già critico delle imprese che lavorano per il mercato interno".
“Dopo la crisi del 2013 - prosegue la nota dell'Associazione di categoria - tutti speravamo in un rallentamento della caduta. Invece il 2014 sembra essersi avviato verso un peggioramento. Le chiusure continuano, e si registra un’allarmante diminuzione di nuove aperture rispetto al 2013: siamo sempre stato un popolo ad alto tasso di imprenditorialità, ma adesso sembra aver preso piede un diffuso clima di sfiducia, causato dalla stretta del credito – ottenere un prestito per avviare un’impresa è sempre più difficile – e da un mercato che sta cannibalizzando le imprese più piccole. Che sono schiacciate da oneri troppo alti e una domanda interna ancora debole, che non dà segni di ripresa. Chiediamo al governo di estendere gli strumenti messi a disposizione da Garanzia Giovani per favorire l’autoimprenditorialità attraverso un’adeguata formazione, ma anche di prevedere un regime fiscale ad hoc per le start up di impresa”.
Il 5 agosto alle 11.30, presso la sede di Ascom-Confcommercio di piazzale Mutilati 5, è prevista la presentazione dei dati sul commercio della provincia di Pordenone. In questa occasione sarà presentato il “Diario Economico Pordenone” con i principali indicatori congiunturali a giugno 2014. Interverranno il presidente provinciale Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, e il direttore Massimo Giordano.