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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Tornare ad essere centro manifatturiero: Pordenone e Udine elaborano un progetto assieme all'Ocse

Tornare ad essere centro manifatturiero: Pordenone e Udine elaborano un progetto assieme all'Ocse

Pordenone - La Camera di Commercio di Udine e la Camera di Commercio di Pordenone promuovono, con l’Assessorato alle Attività produttive della Regione, un progetto basato sulla definizione di nuovi modelli di sviluppo del settore manifatturiero, dal titolo "Nuova Manifattura", curato dall’Ocse ed ispirato alle azioni di sviluppo dei Programmi Leed (Local Economic and Employment Development - Sviluppo ed occupazione locale).

Il programma è stato presentato lunedì 1° settembre alle 12 nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Pordenone, alla presenza dei presidenti delle due Cciaa, Giovanni Pavan (Pordenone) e Giovanni Da Pozzo (Udine) e l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Sergio Bolzonello.

Con loro, il project manager di Friuli Future Forum Renato Quaglia e la professoressa Chiara Mio, docente del dipartimento di management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che coordinerà il lavoro.
 
Scopo del progetto è contribuire alla creazione di più posti di lavoro di qualità tramite l’attuazione più efficace delle politiche e delle pratiche innovative, la creazione di professionalità e competenze più forti, l'elaborazione di strategie integrate a livello locale.

Il progetto si propone di definire nuovi modelli di sviluppo per il comparto manifatturiero, settore centrale delle economie dei territori delle province di Udine e Pordenone, che ha sofferto pesantemente per la crisi. Secondo i dati delle Camere di Commercio, in Friuli Venezia Giulia, rispetto al marzo 2009, le imprese attive nel manifatturiero sono calate del 10,5%, pari ad una perdita di 1.137 imprese.

Tra le priorità di “Nuova Manifattura”, sostenere la creazione di posti di lavoro di qualità durante la ripresa economica, prevenire l’esclusione dal mercato del lavoro, promuovendo le potenzialità dell’imprenditorialità, delle PMI e dell’economia sociale.

Il progetto “Nuova Manifattura” si aprirà con uno studio che analizzerà le politiche, gli scenari e i modelli possibili in cui fare o riconfigurare l'impresa nel prossimo futuro e per superare l'attuale crisi di sistema.

Il lavoro affronterà anche le interdipendenze del manifatturiero: dal tema dei distretti e delle filiere a quello dei modelli finanziari, dell’energia, delle commodities, delle materie prime (bio-nanotecnologie e nuovi materiali). E inoltre: le relazioni fra impresa e destinatari dei prodotti, i social media, le nuove tecnologie, la trasparenza e le modalità per ridefinire l’identità d’impresa e creare vantaggio competitivo.

Si analizzerà inoltre la possibilità di rivitalizzazione dei settori maturi e la creazione di nuovi comparti, la dimensione di impresa nelle dinamiche competitive, le forme di impresa oltre l’ingegneria finanziaria, la cooperazione e la partecipazione alla governance.

L’obiettivo finale riguarda il disegno di un possibile nuovo modello di manifattura per la regione, un modello capace di competere sul piano nazionale e internazionale, un piano di azione concordato con le policy regionali ed europee, con un nuovo approccio strategico.

L’impegno dell’Ocse sarà molto articolato e curerà una serie di crono-azioni, a partire da settembre, per concludersi nella primavera del 2015. I temi più rilevanti, le priorità e le aspettative emergeranno dal confronto diretto con le imprese stesse, sulla base di un’analisi dei dati e degli studi sulla situazione esistente.

Le proposte concrete di azione potranno emergere dal confronto a livello locale e internazionale, che si baserà su incontri e focus group in fase di definizione: imprese locali del manifatturiero si confronteranno tra loro e anche con realtà internazionali analoghe che però hanno già gestito con successo processi di riorganizzazione.

Il confronto coinvolgerà anche funzionari della Regione e di quelli di altri Paesi che hanno gestito analoghe riorganizzazioni, in modo che la politica e l’amministrazione possano capire come meglio impostare a livello locale i processi decisionali, dare indirizzo e favorire il cambiamento.

Il documento finale del progetto prevederà un’analisi dell'evoluzione storica e della situazione attuale di crisi del manifatturiero delle province di Udine e Pordenone.

Il risultato atteso di questa fase di analisi dovrebbe essere un documento condiviso con i principali stakeholder economici che presenti una sorta di analisi tra punti di forza, punti di debolezza, minacce e opportunità del nostro sistema economico e in particolare del comparto considerato. Da questa base, grazie al lavoro di coordinamento accademico a livello locale e al supporto degli esperti dell’Ocse, si formerà un piano di lavoro, un’agenda condivisa delle politiche e degli interventi necessari al rilancio e all'innovazione del sistema produttivo friulano.

Oltre agli imprenditori, saranno coinvolte nel progetto le categorie economiche, che permetteranno anche di valorizzare i lavori di analisi e studio già sviluppati recentemente. Saranno anche prese in considerazione le risorse comunitarie relative alla programmazione 2014-2020, così da creare allineamento di obiettivi strategici e sinergie nell'utilizzo delle risorse.

I tavoli di discussione permetteranno di definire il ruolo nazionale e internazionale delle aree industriali di Pordenone e Udine, la loro capacità di tornare ad essere centro manifatturiero sulla base delle attività economiche esistenti, un piano di azione per un nuovo approccio strategico.


 

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