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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Sabato 3 gennaio iniziano i saldi in FVG: le previsioni e 10 regole da seguire

Sabato 3 gennaio iniziano i saldi in FVG: le previsioni e 10 regole da seguire

FVG - Da sabato 3 gennaio iniziano i saldi in Friuli Venezia Giulia, con durata fino al 31 marzo. Il settore del commercio guarda a questo momento con speranza dopo i dati deludenti del periodo natalizio.

Sulle previsioni di spesa c'è parecchia differenza: i consumatori calcolano circa la metà dei commercianti (184 euro contro 336).

Ogni famiglia, secondo Confcommercio, spenderebbe 336 euro per abbigliamento, calzature ed accessori. Per l'Ascom, un italiano su due approfitterà degli sconti di inizio anno. Sarebbe in calo, però, del 7,3% sul 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni. Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%.

La spesa complessiva dedicata agli sconti invernali si assesterà così intorno ai 5,3 miliardi di euro. L'Ufficio studi Confcommercio ricorda che il via ai saldi "è anticipato solo per quest'anno al 3 gennaio, ad eccezione di Basilicata, Campania che partono il 2 gennaio".

Anche questa volta, secondo il presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente Confcommercio, Renato Borghi, "non rappresenteranno la via d'uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia - sottolinea - l'appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa".
 
Per Borghi si conferma "la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile".

Le intenzioni di acquisto, fa sapere Confcommercio, si concentreranno su capi di abbigliamento, calzature e accessori, al quarto posto l'intimo, seguito da articoli sportivi, pelletteria e biancheria per la casa.

Sarà opportuno seguire alcuni accorgimenti prima degli acquisti. La Guardia di Finanza come ogni anno diffonde il seguente decalogo:

1 – Bisogna che venga esposto chiaramente il prezzo precedente i saldi, quello attuale e la relativa percentuale di sconto praticata.

2 – La merce dovrà essere la stessa avanzata ma presente prima dei saldi e non i cosiddetti avanzi di magazzino di collezioni precedenti.

3 – I saldi devono riferirsi alla merce “stagionale” cioè quella che subirebbe un notevole ulteriore deprezzamento se fornita in un’altra stagione, pensiamo ai guanti in estate o che sia molto legata ad un fattore “moda”.

4 – Deve essere ben chiaro quale sia la merce in saldo e quale no, per evitare spiacevoli malintesi in cassa.

5 – I negozianti sono obbligati ad accettare il pagamento con mezzi elettronici, quali carte di credito, così come durante i periodi senza saldi, senza alcuna maggiorazione.

6 – È garantita la possibilità di provare la merce ma non è un obbligo, è a discrezione del commerciante, anche subordinata spesso alla presenza di camerini di prova.

7 – La merce anche in saldo, se difettosa, ha il diritto a poter essere sostituita, anche se il commerciante dichiara ingiustamente il contrario. In questo caso però è fatto obbligo da parte dell’acquirente, esibire lo scontrino che deve essere conservato ed eventualmente fotocopiato in modo da garantirne la leggibilità.

8 – La garanzia di legge è assolutamente tutelata anche per i prodotti in saldo, è di due anni e deve essere comunicata entro due mesi dalla scoperta dell’eventuale difetto.

9 – Il cambio invece per altri motivi che non siano quelli di un difetto (cambio di idea, colore, taglia), è subordinato a discrezione del venditore, in base ad accordi stabiliti, normalmente affissi in negozio.

10 – In caso di riscontro di falsi saldi, è opportuno segnalarli agli organi competenti (Vigili urbani, Uffici commerciali comunali o Guardia di Finanza).

È bene iniziare a fare qualche giro di ricognizione qualche giorno prima dell’inizio dei saldi in modo da avere ben chiaro ciò che si vuole comprare e l’effettiva convenienza.

2015 anno della "ripresina" a Nordest: lo prevedono i dati Prometeia - Cgia Mestre

2015 anno della

FVG - Dopo sette anni di crisi e di difficoltà economiche, il 2015 dovrebbe essere l’anno della "ripresina" soprattutto a Nordest. Queste almeno le proiezioni Prometeia - Cgia.

Insomma non è solo la presidente Debora Serracchiani a dirlo: "Il 2015 possa essere l'anno che stiamo aspettando da tanto tempo. L'anno in cui si ritroveranno fiducia e speranza. L'anno in cui la nostra comunità potrà davvero tornare a riconoscersi" (Così il messaggio di fine anno).

L'ottimismo viene anche dall’Ufficio studi dell'Associazione Artigiani Piccole Imprese (Cgia) di Mestre che, con i dati messi a disposizione da Prometeia, ha analizzato le previsioni di crescita per l’anno appena iniziato dei principali indicatori economici del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Ecco nel dettaglio i risultati emersi dall’analisi dei 5 indicatori presi in esame dall’Ufficio studi della Cgia.

Per quanto concerne il Pil, la crescita dovrebbe attestarsi attorno al +0,8 per cento: dopo gli 8,4 punti percentuali persi dall’inizio della crisi fino ad oggi, ci avviamo a invertire in maniera decisa la tendenza. Se in Veneto e in Friuli Venezia l’incremento dovrebbe essere del +0,7 per cento, in Trentino Alto Adige l’aumento dovrebbe toccare il +0,9 per cento.

I consumi delle famiglie sono destinati a crescere del + 0,9 per cento. Se a Bolzano l’incremento pare destinato a toccare il +1,1 per cento, nel Veneto l’aumento dovrebbe fermarsi al + 0,9 per cento, in Friuli Venezia Giulia al +0,8 per cento e a Trento al + 0,7 per cento.

Gli investimenti continuano a segnare il passo. Dopo aver perso oltre 20 punti percentuali dall’inizio della crisi sino ad oggi, anche nel 2015 la variazione di crescita sarà nulla. Solo il Friuli Venezia Giulia segnerà un timidissimo + 0,1 per cento.

Chi invece ha superato da tempo la fase più critica è l’export: dopo il + 3,4 per cento del 2014, nel 2015 l’aumento dovrebbe essere del +3,7 per cento, con un livello record del 4 per cento a Bolzano, seguito dal 3,9 per cento del Veneto, dal 3,5 per cento di Trento e dal +2,6 per cento del Friuli Venezia Giulia.

Il tasso di disoccupazione, infine, dovrebbe eguagliare il dato raggiunto nel 2014: 7,1 per cento. Se a Bolzano il tasso rimarrà al 4,4 per cento, a Trento si fermerà al 6,4 per cento, mentre nel Veneto scenderà al 7,2 per cento. Solo nel Friuli Venezia Giulia la disoccupazione è destinata a salire al 7,9 per cento.

"Se la Lombardia e il Nordest tornano a crescere, anche il resto del Paese è destinato a risollevarsi", sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi.

In passato, spiega Bortolussi "è sempre stato così. Nonostante i timidi segnali di ripresa avvertiti nell’ultima parte dello scorso anno, anche nel 2015 la crescita sarà a macchia di leopardo. Se il manifatturiero sembra essersi lasciato il peggio alle spalle, la situazione delle costruzioni, dei servizi e del commercio rimarrà ancora molto difficile".

"Questi tre settori - afferma il segretario - continueranno a risentire del forte calo dei consumi delle famiglie e degli investimenti che in questi ultimi anni sono scesi a dismisura. Anche nel 2015, purtroppo, questi ultimi non dovrebbero dare alcun segnale di risveglio, attestandosi sulla variazione registrata l’anno scorso".

Da parte sua la presidente Serracchiani aveva ricordato nei giorni scorsi che il 2015 sarà l'anno in cui andranno attuate le riforme già approvate (Sanità, Enti locali, Cultura) e ne andranno varate altre, in primo luogo quella "per rilanciare le nostre imprese, creare posti di lavoro, essere attrattivi".

La presidente assicura che nel 2015 "porteremo a compimento le tante misure di semplificazione avviate, per rendere meno complicata la vita a cittadini e imprese. E continueremo a ridurre i costi della macchina regionale, pur garantendo gli stessi servizi ed anzi rendendoli più efficienti e di migliore qualità".

Un 2014 da dimenticare per l'economia del FVG, unica regione con cassa integrazione in aumento

Un 2014 da dimenticare per l'economia del FVG, unica regione con cassa integrazione in aumento

FVG - Nonostante i proclami di magnifiche sorti e progressive per il Friuli Venezia Giulia, che spuntano qua e là dai siti delle nostre istituzioni regionali, il 2014 dell'economia si chiude con parecchi segni negativi.

Nella grande distribuzione, nonostante il Natale, secondo i dati raccolti da Nielsen, nella settimana dall'8 al 14 dicembre il calo del fatturato ha subito un'ulteriore accelerazione portandosi a -5,13% e l’anno segnerà una flessione del – 2,8% a livello nazionale; il Friuli Venezia Giulia dall'inizio dell'anno ha accumulato una perdita del 2,75%.

Il commercio al dettaglio è ancora più in affanno; vedremo se i saldi invernali, che quest'anno nella nostra regione si protrarranno a lungo, da sabato 3 gennaio fino al 31 marzo, permetteranno almeno qualche recupero.

L'ente creditizio di riferimento, Mediocredito FVG, ha visto una svalutazione patrimoniale consistente, che ha portato la holding finanziaria regionale Friulia ad una perdita d'esercizio pari a 35,3 milioni di euro.

Nel comparto manifatturiero, il bilancio è pure pesante, fatta eccezione per alcuni settori specifici più orientati all'export, come la logistica (+4,5% nel 2014).

La crisi della Ideal Standard, nonostante gli sforzi congiunti della nuova Cooperativa Idealscala, di Confcooperative, di Unindustria, della Regione e del Ministero dello Sviluppo economico, non sembra in vista di soluzione immediata.

Lo storico Consorzio Latterie Friulane è passato alla Parmalat. È notizia del 30 dicembre la rilevazione dello stabilimento di Campoformido (Udine), di alcuni immobili e relativi marchi per un trasferimento di capitale netto di 5,75 milioni e l'accollo di debiti con le banche per il medesimo importo.

Tra i marchi rilevati, Latterie Friulane, Latte Carnia, Silp, San Giusto, Castello e Cometa per un fatturato 2013 di 53 milioni, stimato in calo a 37 milioni nel 2014.

Per il settore vitivinicolo, 2014 in bilico: nonostante il raccolto difficile per le condizioni meteo eccezionali - un'estate con poco sole - ha registrato una sostanziale stabilità della produzione (-0,14%).

Infine, la cassa integrazione: secondo i dati diffusi dall’Inps e rielaborati dall’Ires Fvg, la nostra regione è l'unica in Italia dove aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali straordinari.

A novembre le ore di cassa integrazione guadagni sono state pari a oltre 5,3 milioni in un solo mese. Su base annua le ore in regione sono aumentate del 17,5% (a livello nazionale invece vi è stato un calo del 6% circa). La maglia nera va alla provincia di Gorizia (+72%).

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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