Economia
Lavoro, la disoccupazione resta alta in Regione. Tempo indeterminato in profondo rosso
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 16 Dicembre 2014 15:27
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - È stato presentato il 16 dicembre presso la sede della Regione a Udine il rapporto 2014 su "Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia", stilato dal Servizio regionale Osservatorio mercato del lavoro e illustrato alla presenza dell'assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti.
Come si evince dal report, nei primi tre trimestri del 2014 i dati Istat sul lavoro in Friuli Venezia Giulia mostrano numeri in lieve aumento rispetto allo scorso anno quali, ad esempio, gli aumenti di tremila occupati e dello 0,8 per cento del tasso di occupazione che si attesta così al 63,5 per cento, mentre rimane quasi stabile la disoccupazione con un rialzo dello 0,4 per cento e quasi 42 mila persone in cerca di lavoro.
Per la seconda parte dell'anno le previsioni sono ancora prudenti, perché a fronte di un quasi certo rallentamento della domanda di lavoro si stima un possibile incremento dei licenziamenti alla scadenza degli ammortizzatori sociali.
L'aumento delle assunzioni complessive è stato del 4 per cento (1.374 donne e 2.548 uomini). Continua a essere fortemente negativo l'andamento del contratto a tempo indeterminato (-30 per cento), che viene compensato dall'aumento del tempo determinato (+9 per cento) e del tempo somministrato (interinali, +20 per cento).
Prosegue anche il picco negativo dei tempi intermittenti (-24 per cento), che sono stati notevolmente ridimensionati con l'introduzione della legge Fornero.
A fare tenere i livelli di occupazione è soprattutto il settore industriale (+ 15 per cento e bene tutto il comparto manufatturiero, ad eccezione dell'edilizia, che però non mostra la contrazione così pesante verificatasi nei trimestri precedenti ma solo il -1 per cento).
Altri settori in crescita sono l'agricoltura (+8 per cento) e il commercio (+7).
Dal punto di vista territoriale, le aree a maggiore vocazione industriale sono proprio quelle in cui livelli occupazionali sono migliori: dall'analisi dei bacini territoriali dei Centri per l'impiego i territori a più alte performance sono il Monfalconese e il Pordenonese (Sacile in primis).
Tra i territori più segnati dalla crisi occupazionale il Goriziano. Sotto il profilo anagrafico, se è vero che il 2013 ha visto giovani e over 50 tra i più colpiti dalla crisi occupazionale, all'interno della categoria Neet (ragazzi tra i 15 e i 29 anni, che al primo semestre 2014 sono stati stimati essere 28.500 in tutto il FVG) la regione si caratterizza per una più bassa quota di giovani "indisponibili" rispetto alla media nazionale, ovvero ha ragazzi per lo più motivati a cercare un inserimento lavorativo.
In merito invece alle problematiche sulle differenze di genere, interessanti i dati del ministero del Lavoro-Direzione regionale FVG, illustrati da Chiara Cristini.
Nel triennio 2011-2013 sono state 1.625 le dimissioni di neomadri in FVG. Il profilo di queste lavoratrici è: età tra i 26 e i 35 anni, nel 52,9 per cento dei casi sono neomadri del secondo figlio, italiane nel 83,4 per cento e per il 48,4 per cento hanno anzianità di servizio compresa tra 4 e 10 anni. Nel 54,1 per cento dei casi lasciano il lavoro per difficoltà di conciliazione dei tempi familiari, lavorativi e dei servizi.