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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Spese natalizie dimezzate in 7 anni. Codacons propone il "Black Friday" in Friuli Venezia Giulia

Spese natalizie dimezzate in 7 anni. Codacons,

FVG - Il Codacons lancia anche in Friuli Venezia Giulia la proposta di istituire il “Black Friday” in stile americano, per risollevare le sorti del commercio locale e sostenere le famiglie alle prese con gli acquisti di Natale.

Le previsioni sui consumi natalizi non sono rosee – spiega l’associazione – prosegue infatti la tendenza delle famiglie a contrarre gli acquisti, e la riduzione della spesa per beni e servizi classici del Natale (regali, addobbi per la casa, viaggi, ristorazione, ecc.) si aggirerà quest’anno attorno al -5% rispetto al 2013.

Lo stesso Codacons stima che dal periodo pre-crisi ad oggi si è registrato in Italia un crollo vertiginoso dei consumi natalizi, calati del -45,5%. La cifra spesa dagli italiani si è ridotta di 8,2 miliardi in 7 anni. Nel 2007 le "spese natalizie" furono pari a 18 miliardi di euro.

Così, per aiutare i piccoli negozi sempre più in difficoltà e permettere alle famiglie di fare qualche acquisto in più, l'associazione propone ai commercianti di istituire anche in Friuli Venezia Giulia il “Black Friday”, già adottato con successo negli Stati Uniti, ossia sconti straordinari nei negozi tutti i venerdì del mese fino a Natale, come forma di incentivo ai consumi e al commercio.

Un’idea che il Codacons ha presentato il 4 dicembre a livello nazionale, nel corso di una conferenza stampa organizzata presso lo Stadio di Domiziano a Roma.

Per saperne di più: www.codacons.it

Ideal Standard, nel piano riassorbimento per 150 dipendenti

Pordenone - Un progetto per riassorbire, a regime, 150 dei 400 lavoratori in esubero e licenziati e, dal punto di vista della struttura finanziaria, indennità di mobilità che i lavoratori investirebbero nell'azienda; intervento di Coop Fond; incentivi garantiti dal Cfi, fondo di rotazione messo a disposizione dal Mise.
 
Sono gli elementi fondanti del Piano industriale che Ideal Scala sta per presentare alla Ideal Standard, secondo indiscrezioni raccolte dall'Ansa. Rispetto agli impianti, è ipotizzata la necessità per la cooperativa subentrante di mantenere circa metà della superficie e dei macchinari utilizzati attualmente a Orcenico di Zoppola.
 
Prima di consegnare il Piano, ceramiche Idealscala hanno inviato a Ideal Standard la proposta di un accordo di confidenzialità e riservatezza rispetto ai contenuti del piano stesso che la cooperativa intende inviare alla multinazionale.
 
Non appena l'accordo sarà sottoscritto, il piano industriale sarà messo nella disponibilità dei manager di Ideal Standard, che ieri avevano abbandonato il tavolo delle trattative, al Ministero di Roma, sostenendo proprio l'assenza di questa documentazione, che ritenevano indispensabile.

Trattativa Idealscala - Ideal Standard. L'azienda abbandona il tavolo al Ministero

Trattativa Idealscala - Ideal Standard. L'azienda abbandona il tavolo al Ministero

Roma - La Ideal Standard ha improvvisamente abbandonato il tavolo delle trattative che si stava svolgendo al Ministero dello Sviluppo il 2 dicembre, nel quale si stava discutendo della reindustrializzazione del sito di Orcenico di Zoppola (Pn).

All'incontro era presente un funzionario del Ministero, il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello, rappresentanti di Unindustria Pordenone, di Confindustria, di Confindustria Ceramiche, Confcooperative Pordenone, della Cooperativa Idealscala, nonché le rappresentanze sindacali. Per Ideal Standard Italia erano al tavolo i dirigenti Antetomaso e Gelsomino.

La discussione si è bloccata sul nodo del piano industriale: come si legge nel verbale dell'incontro, i rappresentanti di Idealscala hanno dichiarato che avrebbero trasmesso all'azienda il piano, chiedendo che questo fosse visionato presso lo stesso Ministero, e che la risposta fosse data in tempi brevissimi.

I rappresentanti di Ideal Standard hanno ribadito che avrebbero dato una risposta sul prezzo - che poteva variare dal valore del libro fino ad un prezzo di favore - a cui cedere marchio, macchinari e capannoni alla Cooperativa Idealscala solo dopo aver ricevuto il piano industriale e senza limiti di tempo per esaminarlo.

Al termine di una lunga discussione, i rappresentanti della cooperativa si sono detti disponibili a trasmettere all'azienda il piano industriale a condizione di avere una risposta dall'azienda circa le condizioni di cessione entro il termine di 10 giorni.

Il Ministero quindi ha chiesto formalmente all'azienda di dichiarare che avrebbe concesso marchio, macchinari e capannoni alla Cooperativa Ceramiche Idealscala a condizioni di favore dopo aver visionato il piano industriale della cooperativa.

È stato a questo punto che i rappresentanti di Ideal Standard Italia hanno abbandonato la riunione senza dare risposta.

Successivamente la Ideal Standard ha diramato un comuniato in cui afferma che prende "atto con rammarico della non volontà della cooperativa di proseguire nel percorso delineato", dopo "aver speso quasi 30 milioni di euro" e aver impiegato "molti mesi".

Gli impegni prevedevano "condizioni di favore degli asset per l'avvio della cooperativa" alla presentazione del piano industriale, commerciale e finanziario. La rottura è diventata inevitabile", oggi priorità di Ideal Standard è "l'implementazione del piano industriale e commerciale 2015-2017".

Immediate le reazioni politiche e sindacali: il vicepresidente Bolzonello, uscendo dalla riunione, ha dichiarato alla stampa: "Credo che la proprietà di Ideal Standard abbia preso in giro tutti, dal ministero alla Regione, dagli enti territoriali alle rappresentanze sindacali ed ai lavoratori della cooperativa: non trovo veramente parole per spiegare tutto questo".

"Trovo inaccettabile e del tutto scorretto che la proprietà di Ideal Standard abbia unilateralmente deciso oggi di interrompere le trattative per la reindustrializzazione del sito produttivo di Orcenico", ha aggiunto Bolzonello. "La proprietà - ha continuato l'assessore all'Industria - ha oggi abbandonato il tavolo di discussione, non accettando minimamente quanto veniva proposto".

"In tutti questi mesi di discussione ed analisi, per una chiara volontà della proprietà stessa, di fatto non si è furbescamente voluto fare un concreto passo avanti sulla strada che prevedeva, a fronte della chiusura dell'attività Ideal Standard, una ripresa produttiva basata sul piano industriale della neonata cooperativa Idealscala".

Secondo Bolzonello, "la proprietà ha rappresentato nuove e diverse esigenze dietro alle quali trincerarsi: questa proprietà - ha concluso - è chiamata soltanto ad offrire a condizioni di favore un possibile recupero di una produzione industriale che non può che svilupparsi su una cessione a prezzi simbolici di impianti, macchinari e sito".

Da parte sua la Confcooperative Pordenone (al fianco della coop Ideal Scala) giudica "inqualificabile" il comportamento della Ideal Standard.

Il direttore di Confcoop Pn, Marco Bagnariol, scrive in una nota che l'Ideal Standard "non dimostra rispetto per i lavoratori. Emerge una volontà precisa dell'azienda che porterebbe comunque alla chiusura dello stabilimento".

Confcooperative fa comunque sapere che la cooperativa di lavoratori presenterà domani (3 dicembre, ndr.) alla Ideal Standard il piano industriale per proseguire l'attività.

La presentazione del piano "è stata richiesta, prima di abbandonare improvvisamente il tavolo di confronto, dalla proprietà di Ideal Standard come condizione primaria in vista di una concessione a condizioni di favore di parte delle linee produttive", prosegue Confcooperative.

"Una trattativa lunga - ha aggiunto Bagnariol. - I lavoratori la stanno affrontando con grande impegno: come questa nuova richiesta della proprietà, giunta quando sembrava che l'incontro di oggi potesse essere risolutivo. Ma Ideal Scala, e noi di Confcooperative con essa, non molla e presenterà quanto richiesto, anche se non era nei patti finora siglati, per arrivare presto a uno sblocco della situazione. La coop di lavoratori ha risposto sì alla richiesta della proprietà, per la quale ora non ci sono più scuse".

Anche il sindaco di Zoppola, Francesca Papais, esprime la sua costernazione per il comportamento di Ideal Standard: "Siamo molto amareggiati per quanto accaduto al tavolo del MISE dove con profonda arroganza Ideal Standard  si è permessa  di abbandonare il tavolo delle trattative.Solo chiacchiere e promesse non mantenute".

"Ideal Standard ci ripensi - afferma Papais - con senso di responsabilità e lealtà nei confronti di un territorio, delle istituzioni, di una cooperativa di lavoratori che con coraggio e determinazione ha   voglia di scommettere su un nuovo futuro. Quello che chiediamo in fondo Ideal Standard l'ha già fatto in Francia. Risponda quindi con coerenza".

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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