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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Expo Milano 2015, le Generali di Trieste si aggiudicano la copertura assicurativa

Expo Milano 2015, le Generali di Trieste si aggiudicano la copertura assicurativa

Trieste - Generali Italia con Global Corporate & Commercial, l'unità internazionale dedicata all'assicurazione danni per le imprese di grandi dimensioni, si è aggiudicata con una gara europea la copertura assicurativa danni e responsabilità civile di Expo Milano 2015.

Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali Italia ha dichiarato: "Siamo molto soddisfatti di essere il partner assicurativo di Expo 2015. Grazie all'expertise internazionale del gruppo e alla capacità di fornire le migliori soluzioni assicurative di Generali Italia, supporteremo Expo in ogni necessità di protezione, durante tutte le fasi dell'evento".

Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo, ha dichiarato: "La partnership con Generali rappresenta una garanzia per Expo Milano 2015. Gli strumenti assicurativi sviluppati per l'Esposizione Universale ci permettono di lavorare con serenità alla costruzione e all'organizzazione dell'evento".

La polizza - informa una nota - coprirà i danni materiali, alle opere e al contenuto, e la responsabilità civile durante le fasi di costruzione, durante l'esposizione e per i successivi dieci anni dalla realizzazione dell'opera.

Per offrire un pronto intervento in caso di sinistro, sarà istituito un help desk multilingua presso l'area espositiva, gestito da esperti di Europ Assistance, compagnia del gruppo Generali.

Crocieristi: a Trieste spendono 67 euro a testa. Giro d'affari da oltre 18 milioni

Crocieristi: a Trieste spendono 67 euro a testa. Giro d'affari da oltre 18 milioni

Trieste - La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani è intervenuta lunedì 24 novembre al convegno "L'attività crocieristica a Trieste: gli impatti economici e i possibili scenari", promosso dalla società Trieste Terminal Passeggeri (TTP).

Nel corso dell'incontro, introdotto dal presidente della Camera di Commercio di Trieste Antonio Paoletti, è stata presentata una ricerca sulle ricadute dell'arrivo delle navi passeggeri, curata da Risposte Turismo e presentata da Francesco di Cesare.

Secondo la ricerca, si stima che nel 2013 i soli crocieristi abbiano speso in città 4,5 milioni di euro (67 euro a testa), che diventano più di 6 milioni se si sommano anche le spese delle compagnie per i servizi portuali alla navi e raggiungono i 18,2 milioni stimati fra giro d'affari diretto e indiretto.

La presidente Serracchiani ha quindi partecipato a una tavola rotonda, coordinata dal giornalista Angelo Scorza, alla quale sono intervenuti anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, l'amministratore delegato di TTP Franco Napp e il direttore di Confcommercio Trieste Pietro Farina.

"Il 2015 sarà l'anno della crescita delle crociere a Trieste, con un numero rilevante di toccate di navi. Lo sviluppo della crocieristica a Trieste - ha detto la presidente Serracchiani - è il frutto anche del Protocollo sottoscritto dalla Regione con la compagnia Costa Crociere con il quale, a fronte di un aumento delle toccate, le istituzioni si sono impegnate a fornire garanzie sul potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti ferroviari".

Grazie a un'intesa raggiunta dalla Regione FVG con Ferrovie dello Stato e con Trenitalia, nell'ambito del contratto di servizio, entro il 2016 - ha ricordato la presidente - dovrebbero ridursi sensibilmente i tempi di percorrenza sulla tratta Trieste-Venezia-Milano, mentre la stessa Regione è impegnata con le altre istituzioni per migliorare le infrastrutture per l'ormeggio delle grandi navi passeggeri.

Per lo sviluppo della crocieristica sono stati attivati due Tavoli tecnici, ha ricordato la presidente: il primo sulle infrastrutture (compresi gli spostamenti all'interno della città degli ospiti delle navi) e il secondo, con le istituzioni e gli operatori, sulle opportunità per il turismo regionale.

"Dobbiamo puntare - ha sottolineato Debora Serracchiani - a valorizzare tutto il nostro retroporto, a verificare ciò che Trieste e il Friuli Venezia Giulia possono offrire ai crocieristi in termini di percorsi turistici a seconda del tempo di sosta delle navi".

Firmato l'Accordo di Programma per la riconversione dell'area della Ferriera di Trieste

Firmato l'Accordo di Programma per la riconversione dell'area della Ferriera di Trieste

Trieste - È stato sottoscritto il 21 novembre a Roma, nella sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Palazzo Chigi, l'Accordo di Programma (AdP) per la messa in sicurezza, la riconversione industriale e lo sviluppo economico produttivo dell'area della Ferriera di Servola (Trieste). Lo comunica la Giunta in una nota diffusa dalla Regione.

L'intesa è stata firmata, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, dal ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dalla presidente dell'Autorità portuale di Trieste Marina Monassi, e da Giovanni Arvedi per conto della Siderurgica Triestina S.r.l., Società controllata da FinArvedi S.p.A., che ha recentemente rilevato la Ferriera di Servola dalla Lucchini S.p.A. Era presente anche il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti.

Il nuovo soggetto imprenditoriale dovrebbe contribuire alla reindustrializzazione e al rilancio economico e produttivo dell'area della Ferriera, mantenere i livelli occupazionali e fare, d'intesa con gli Enti pubblici, interventi di risanamento ambientale.

L'intesa fa seguito al cosiddetto "Accordo di Trieste", siglato il 30 gennaio di quest'anno dai rappresentanti di cinque ministeri, oltre che dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Provincia e dal Comune di Trieste, dall'Autorità portuale di Trieste e dall'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa (Invitalia).

Con la firma dell'Adp c'è l'impegno di reindustrializzazione da parte di Siderurgica Triestina del Gruppo Arvedi, che lo scorso mese di agosto aveva presentato un'offerta di acquisto, al fine di effettuare una serie di interventi, in sinergia con la parte pubblica, per la messa in sicurezza e la reindustrializzazione del sito produttivo.

Nell'area, secondo gli accordi, saranno investiti complessivamente 211,5 milioni di euro. Si tratta di interventi ambientali attivati dalla Regione e relativi alle aree pubbliche per complessivi 41,5 milioni di euro.

Sono risorse a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 e 2014-2020. Saranno utilizzate prioritariamente per eliminare la diffusione degli inquinanti in mare. Sono previsti quindi un barrieramento fisico di quasi 2.000 metri, comprensivo di un sistema di drenaggio, nonché della realizzazione di un impianto di trattamento dell'acqua.

Siderurgica Triestina, firmando l'AdP, si impegna ad investire 170 milioni di euro, di cui 10 per la messa in sicurezza dei suoli e 15 per il risanamento ambientale degli impianti. La restante parte (145 milioni) riguarda l'ammodernamento e l'efficientamento dell'attuale impianto e la realizzazione di nuove attività tra le quali la metallurgia a freddo, con la quale tornerà ad essere prodotto in Italia l'acciaio magnetico (o elettrico).

L'Azienda intende inoltre sviluppare l'attività logistica di intermodalità marittimo-ferroviaria, per collegare gli impianti di Cremona del Gruppo Arvedi con la banchina di Servola, ottimizzando il carico dei convogli ferroviari, per trasportare le materie prime verso Cremona e, in direzione opposta, "coils", ossia rotoli di acciaio prefinito, destinati alla laminazione nel nuovo impianto produttivo di Trieste.

A garanzia degli interventi, in particolare per quelli ambientali, Siderurgica Triestina ha già effettuato i previsti depositi cauzionali, cui si aggiungono le garanzie prestate da Arvedi nei confronti del commissario straordinario della Lucchini per garantire da un lato il mantenimento dei livelli occupazionali, dall'altro gli interventi a finalità ambientale.

L'Accordo di Programma prevede infatti il riassorbimento di più di 400 lavoratori, di cui 380 già reimpiegati e altri 30 entro la fine dell'anno. L'area complessiva di intervento è di 550.000 metri quadrati. Tutte le aree sono all'interno del Sito inquinato di Interesse Nazionale (SIN).

Per quanto riguarda i tempi, Siderurgica Triestina si è impegnata su un preciso cronoprogramma, che prevede di avviare già entro i prossimi 30 giorni gli interventi di prevenzione, presentando contestualmente i progetti per la messa in sicurezza dei suoli, delle acque di falda e per la rimozione dei rifiuti, comunicando periodicamente alle autorità competenti lo stato di avanzamento dei lavori.

La Ferriera di Trieste, nata nel 1896, nel 1961 divenne proprietà di Italsider. Nel 1988 venne ceduta al Gruppo Pittini, cui nel 1995 subentra il Gruppo Lucchini. Nel 2005 il gruppo siderurgico russo Severstal assunse il controllo, prima parziale e poi totale dello stabilimento.

Nel 2010 il gruppo russo aveva deciso di cedere il suo 80% di Lucchini S.p.A. e di mettere all'asta l'ex Ilva di Piombino e gli altri quattro stabilimenti italiani di sua proprietà (Trieste, Lecco, Condove - in provincia di Torino - e Bari), assieme alle quattro fabbriche francesi targate Ascometal (anch'esse controllate da Severstal attraverso Lucchini S.p.A.).

Dal 21 dicembre 2012 la Ferriera era in amministrazione straordinaria, a seguito della richiesta presentata dall'Azienda Lucchini S.p.A.

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