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Trattativa Idealscala - Ideal Standard. L'azienda abbandona il tavolo al Ministero
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 02 Dicembre 2014 20:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - La Ideal Standard ha improvvisamente abbandonato il tavolo delle trattative che si stava svolgendo al Ministero dello Sviluppo il 2 dicembre, nel quale si stava discutendo della reindustrializzazione del sito di Orcenico di Zoppola (Pn).
All'incontro era presente un funzionario del Ministero, il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello, rappresentanti di Unindustria Pordenone, di Confindustria, di Confindustria Ceramiche, Confcooperative Pordenone, della Cooperativa Idealscala, nonché le rappresentanze sindacali. Per Ideal Standard Italia erano al tavolo i dirigenti Antetomaso e Gelsomino.
La discussione si è bloccata sul nodo del piano industriale: come si legge nel verbale dell'incontro, i rappresentanti di Idealscala hanno dichiarato che avrebbero trasmesso all'azienda il piano, chiedendo che questo fosse visionato presso lo stesso Ministero, e che la risposta fosse data in tempi brevissimi.
I rappresentanti di Ideal Standard hanno ribadito che avrebbero dato una risposta sul prezzo - che poteva variare dal valore del libro fino ad un prezzo di favore - a cui cedere marchio, macchinari e capannoni alla Cooperativa Idealscala solo dopo aver ricevuto il piano industriale e senza limiti di tempo per esaminarlo.
Al termine di una lunga discussione, i rappresentanti della cooperativa si sono detti disponibili a trasmettere all'azienda il piano industriale a condizione di avere una risposta dall'azienda circa le condizioni di cessione entro il termine di 10 giorni.
Il Ministero quindi ha chiesto formalmente all'azienda di dichiarare che avrebbe concesso marchio, macchinari e capannoni alla Cooperativa Ceramiche Idealscala a condizioni di favore dopo aver visionato il piano industriale della cooperativa.
È stato a questo punto che i rappresentanti di Ideal Standard Italia hanno abbandonato la riunione senza dare risposta.
Successivamente la Ideal Standard ha diramato un comuniato in cui afferma che prende "atto con rammarico della non volontà della cooperativa di proseguire nel percorso delineato", dopo "aver speso quasi 30 milioni di euro" e aver impiegato "molti mesi".
Gli impegni prevedevano "condizioni di favore degli asset per l'avvio della cooperativa" alla presentazione del piano industriale, commerciale e finanziario. La rottura è diventata inevitabile", oggi priorità di Ideal Standard è "l'implementazione del piano industriale e commerciale 2015-2017".
Immediate le reazioni politiche e sindacali: il vicepresidente Bolzonello, uscendo dalla riunione, ha dichiarato alla stampa: "Credo che la proprietà di Ideal Standard abbia preso in giro tutti, dal ministero alla Regione, dagli enti territoriali alle rappresentanze sindacali ed ai lavoratori della cooperativa: non trovo veramente parole per spiegare tutto questo".
"Trovo inaccettabile e del tutto scorretto che la proprietà di Ideal Standard abbia unilateralmente deciso oggi di interrompere le trattative per la reindustrializzazione del sito produttivo di Orcenico", ha aggiunto Bolzonello. "La proprietà - ha continuato l'assessore all'Industria - ha oggi abbandonato il tavolo di discussione, non accettando minimamente quanto veniva proposto".
"In tutti questi mesi di discussione ed analisi, per una chiara volontà della proprietà stessa, di fatto non si è furbescamente voluto fare un concreto passo avanti sulla strada che prevedeva, a fronte della chiusura dell'attività Ideal Standard, una ripresa produttiva basata sul piano industriale della neonata cooperativa Idealscala".
Secondo Bolzonello, "la proprietà ha rappresentato nuove e diverse esigenze dietro alle quali trincerarsi: questa proprietà - ha concluso - è chiamata soltanto ad offrire a condizioni di favore un possibile recupero di una produzione industriale che non può che svilupparsi su una cessione a prezzi simbolici di impianti, macchinari e sito".
Da parte sua la Confcooperative Pordenone (al fianco della coop Ideal Scala) giudica "inqualificabile" il comportamento della Ideal Standard.
Il direttore di Confcoop Pn, Marco Bagnariol, scrive in una nota che l'Ideal Standard "non dimostra rispetto per i lavoratori. Emerge una volontà precisa dell'azienda che porterebbe comunque alla chiusura dello stabilimento".
Confcooperative fa comunque sapere che la cooperativa di lavoratori presenterà domani (3 dicembre, ndr.) alla Ideal Standard il piano industriale per proseguire l'attività.
La presentazione del piano "è stata richiesta, prima di abbandonare improvvisamente il tavolo di confronto, dalla proprietà di Ideal Standard come condizione primaria in vista di una concessione a condizioni di favore di parte delle linee produttive", prosegue Confcooperative.
"Una trattativa lunga - ha aggiunto Bagnariol. - I lavoratori la stanno affrontando con grande impegno: come questa nuova richiesta della proprietà, giunta quando sembrava che l'incontro di oggi potesse essere risolutivo. Ma Ideal Scala, e noi di Confcooperative con essa, non molla e presenterà quanto richiesto, anche se non era nei patti finora siglati, per arrivare presto a uno sblocco della situazione. La coop di lavoratori ha risposto sì alla richiesta della proprietà, per la quale ora non ci sono più scuse".
Anche il sindaco di Zoppola, Francesca Papais, esprime la sua costernazione per il comportamento di Ideal Standard: "Siamo molto amareggiati per quanto accaduto al tavolo del MISE dove con profonda arroganza Ideal Standard si è permessa di abbandonare il tavolo delle trattative.Solo chiacchiere e promesse non mantenute".
"Ideal Standard ci ripensi - afferma Papais - con senso di responsabilità e lealtà nei confronti di un territorio, delle istituzioni, di una cooperativa di lavoratori che con coraggio e determinazione ha voglia di scommettere su un nuovo futuro. Quello che chiediamo in fondo Ideal Standard l'ha già fatto in Francia. Risponda quindi con coerenza".