Economia
Generali punta ancora a Est: acquisito il 100% di Generali Ppf Holding con sede a Praga
- Dettagli
- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Venerdì, 16 Gennaio 2015 18:07
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 560
Trieste - Le Assicurazioni Generali hanno acquisito al 100% la Generali Ppf Holding di Praga, uno dei maggiori assicuratori nel mercato dell'Europa Centro Orientale, acquistando il restante 24% delle azioni detenute dal Gruppo Ppf.
L'acquisto delle quote di Gph è stato perfezionato in linea con i termini precedentemente annunciati al mercato ad un prezzo finale di 1.245,5 milioni. Lo rende noto la società in un comunicato diffuso il 16 gennaio.
La holding del gruppo, operativa nell'Europa Centro Orientale, cambia così nome e diventa Generali Cee Holding Bv.
"Questo è l'ultimo passaggio di un'operazione importante e il completo controllo azionario di Generali Cee Holding ci dà finalmente l'opportunità di sfruttare appieno il nostro investimento e di accelerare lo sviluppo della nostra competitività nella regione", ha affermato l'amministratore delegato di Generali, Mario Greco.
I Paesi dell'Europa Centro Orientale rappresentano il quarto mercato del gruppo con circa 3,5 miliardi di euro di premi nel 2013 e oltre 11 milioni di clienti.
La joint venture Generali Ppf Holding era nata nel 2008 dall'unione dei rispettivi rami assicurativi dei due gruppi nell'Est Europa.
Generali Cee Holding è uno degli assicuratori leader per volume di affari e redditività in molti dei 10 Paesi dove opera (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Repubblica Slovacca e Slovenia): è primo in Repubblica Ceca e Ungheria, secondo in Serbia, terzo in Slovacchia e tra i primi dieci negli altri Paesi. Il Gruppo supera i suoi competitori regionali in termini di redditività del ramo danni.
A Piazza Affari il titolo Generali è salito dello 0,23% a 17,12 euro.
Made in FVG, successo per la manifestazione dedicata al contract italiano a Teheran: l'intervista all'ad di Pn Fiere Pietro Piccinetti
- Dettagli
- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Mercoledì, 14 Gennaio 2015 16:35
- Scritto da Maurizio Pertegato
- Visite: 871
Pordenone - Dalla meccanica all’agroalimentare, dalle macchine utensili alla subfornitura: prosegue il progetto di internazionalizzazione delle aziende del territorio: era composta da circa 30 aziende la delegazione italiana che, guidata da Pordenone Fiere e ConCentro con la collaborazione della Camera di Commercio di Treviso, ha partecipato al Salone “Contract Italiano Made in Italy” che si è tenuto dal 5 all’8 gennaio 2015 a Teheran in Iran in contemporanea a Midex, Fiera Internazionale dell’arredamento e dell’architettura.
L’iniziativa era patrocinata dall’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Le imprese regionali presenti all'iniziativa sono state: Santa Lucia, Gory Cucine, RCR Eurobagni , La Primavera , Verdesign (imbottiti/sofà /poltrone/divani e zona notte); Skema , CSA box doccia ,CNT Machines di Buttrio (macchine lavorazione legno), Presotto e Uffix .
Completavano la delegazione le aziende Idea, Ditre Italia, Pianca, Sma Mobili, Record Cucine, Quadrifoglio, Magis, Zonta Mobili, Francesco Molon, Zanetti Spa. Molto importante la presenza di espositori veneti capitanati dal gruppo ALF con la gradita presenza della presidente dell’associazione industriali di Treviso, nonché del Gruppo ALF stesso, Maria Cristina Piovesana.
Presenti anche altre imprese provenienti da tutta Italia operanti nei settori progettazione, ingegneria e costruzioni. Per loro l’ambasciata italiana a Teheran aveva preparato incontri B2B con le più importanti istituzioni private e pubbliche ad altissimo livello (ministri, viceministri, direttori generali).
Qui l’intervista di Maurizio Pertegato a Pietro Piccinetti, amministratore delegato di Pordenone Fiere, che traccia un bilancio della manifestazione:
Il salone ha riscontrato un grande interesse da parte del pubblico sia professionale (architetti, progettisti, distributori di arredamento e complementi) sia dai consumatori, a dimostrazione che i prodotti italiani sono molto ricercati in Iran: l’arredamento e il contract in particolare e soprattutto quello di fascia alta.
Dopo l’esperienza del Salone del contract che per due edizioni è stato realizzato nel quartiere fieristico pordenonese, Pordenone Fiere, unitamente alla CCIAA, ha scelto di portare le aziende all’estero dove c’è concretamente la possibilità di fare business e i risultati di questo evento hanno dimostrato le grandi possibilità del mercato iraniano nel settore del mobile arredo e la correttezza della strategia di internazionalizzazione attuata.
Parallelamente Pordenone Fiere ha discusso con le controparti iraniane (Fiera di Teheran e organi governativi) la possibilità di organizzare altre manifestazioni nei settori dei macchinari per la lavorazione del legno, agroalimentare (compresi quelli per la lavorazione dei prodotti agricoli-alimentari), meccanica e macchinari lavorazioni meccaniche e subfornitura, energie alternative e ambiente macchine lavorazione del marmo e ceramica. Ipotesi di lavoro che potrebbero trovare una loro manifestazione reale nel 2016.
Molteplici le necessità emerse durante la missione cui ConCentro ha dato immediatamente seguito. Molto importante l’area di assistenza doganale, che l’Azienda speciale sta seguendo al fine di chiarire il livello di dazi specifico per singoli prodotti. Alle imprese è altresì garantito un meticoloso follow-up sui contatti scaturiti durante gli incontri avvenuti in Fiera; a questo proposito CNT Machines di Udine viene monitorata per una sua eventuale partecipazione alla 13° fiera dei macchinari per la lavorazione di mobili e accessori in programma a Teheran tra pochi giorni (1-4 febbraio).
Per far fronte alla percepita difficoltà da parte delle nostre imprese di comprendere appieno le potenzialità del mercato iraniano, che viene esplorato con diffidenza pregiudiziale a causa del difficile quadro geopolitico internazionale, ConCentro e Pordenone Fiere hanno proposto di organizzare già nel primo semestre 2015 (a cavallo con i negoziati sulla revisione dell’embargo che si svolgeranno entro fine giugno) un incoming di operatori iraniani guidati da un alto rappresentante istituzionale (vice ministro) legato a un seminario di presentazione delle opportunità Paese, e incontri con ditte del Friuli Venezia Giulia.
Di questo si è già ampiamente discusso in Ambasciata e con l’ICE di Teheran. In questo modo – è stato detto – sarà possibile disporre di un riscontro tangibile sul potenziale interesse. Un interscambio di attività e diplomazia che, in quanto tale, coinvolgerebbe direttamente l’assessorato alle Attività produttive della Regione.
Silvano Pascolo, presidente di ConCentro, ha sottolineato anche che la Regione ha appena approvato la relazione politico-programmatica 2015-2017 (allegata al bilancio 2015) che identifica proprio nei Paesi del Golfo persico (fra cui rientra proprio l’Iran) le priorità di intervento a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese.
Il Tar Veneto cancella i limiti per le grandi navi a Venezia ma le crociere 2015 restano a Trieste
- Dettagli
- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Domenica, 11 Gennaio 2015 16:47
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 845
Venezia - Il Tar del Veneto con una sentenza emessa venerdì 9 gennaio ha cancellato i limiti per le grandi navi in bacino San Marco. Nei fatti tuttavia per il 2015 non sono previsti passaggi di natanti giganteschi con migliaia di passeggeri sui ponti a salutare Venezia.
Si tratta di una buona notizia per lo scalo triestino, che punta anche nel 2015 sull'accoglienza ai crocieristi.
Le compagnie, infatti, al di là dei tempi della giustizia e dei confronti polemici, hanno già scelto il porto di Trieste per i loro tour sulle coste nord adriatiche.
Sandro Trevisanato, presidente di Venezia Terminal Passeggeri, la società che aveva presentato ricorso e già ottenuto una sospensiva nel marzo scorso, esprime soddisfazione ma traccia un bilancio in rosso per lo scalo veneziano: "quest'anno perderemo 200-300 mila passeggeri grazie a una misura che limitava l'accesso al porto di Venezia per navi sopra le 96mila tonnellate. Le compagnie di crociera, che calendarizzano con due anni di anticipo, hanno già spostato gli scali a Trieste, Genova o in Grecia. A Venezia arriveranno navi più piccole, meno moderne, con meno passeggeri".
Per Paolo Costa, presidente dell'Autorità portuale veneziana, la sentenza va intesa come "un ulteriore stimolo affinché venga presa quella decisione capace di togliere le navi da S. Marco senza mettere in crisi l'eccellenza crocieristica veneziana".
Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana per l'Unesco, si dice allibito dal provvedimento del Tar Veneto. "È fuori discussione che l'interesse pubblico sia assolutamente prevalente".
Frattanto il ministero dei Trasporti ha annunciato che farà appello in Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. La necessità di accelerare i tempi della soluzione è espressa dallo stesso Ministero dei Trasporti quando evidenzia che la sentenza "rende ancora più urgente" la realizzazione dell'iter proposto dal governo sul percorso alternativo per l'accesso alla stazione marittima di Venezia.
Nella prima metà di marzo, come ricorda lo stesso ministero, arriverà il risultato della valutazione di impatto ambientale per il progetto di adeguamento del canale Contorta Sant'Angelo.
Altri articoli...
- Sabato 3 gennaio iniziano i saldi in FVG: le previsioni e 10 regole da seguire
- 2015 anno della "ripresina" a Nordest: lo prevedono i dati Prometeia - Cgia Mestre
- Un 2014 da dimenticare per l'economia del FVG, unica regione con cassa integrazione in aumento
- Turismo e progetti europei elementi chiave per l'economia regionale nel 2015. Videointervista
- I saldi di fine anno iniziano il 3 gennaio anche in Friuli Venezia Giulia
- Sdemanializzazione del Porto Vecchio di Trieste, il testo dell'emendamento ed i commenti
- La finanziaria regionale Friulia chiude il bilancio con una perdita di 35,3 milioni di euro
- Idealscala-Ideal Standard: il Ministero spinge per un accordo entro il 31 gennaio 2015