Concorso Axis danza, la terza edizione internazionale
- Dettagli
- Categoria: Teatro
- Pubblicato Giovedì, 21 Aprile 2016 13:40
- Scritto da Fabiana Dallavalle
- Visite: 723
Il Concorso Internazionale di danza “Città di Udine”, ideato e organizzato dalla scuola Axis, è arrivato alla 3° edizione e si accinge a replicare il successo degli anni precedenti. Sono, infatti, circa 600 i ballerini provenienti dalle scuole di tutta Italia e dei Paesi vicini (Austria, Slovenia e Croazia), che si sfideranno sabato 23 e domenica 24 aprile al Palacus di via delle Scienze. Il concorso, patrocinato dal Comune di Udine, dalla Provincia di Udine e dal Consiglio regionale del Fvg, prevede quattro categorie per i solisti (suddivisi in base all’età); tre categorie per i gruppi e i passi a due, e un Premio Coreografico dedicato a Silvio Oddi, coreografo di fama internazionale che ha lavorato anche al talent Amici e scomparso prematuramente.
A valutare i giovani ballerini, sarà una giuria composta da illustri rappresentanti del mondo della danza italiano e internazionale: Bella Ratchinskaia (ex docente della Scala di Milano e ora della Wiener Staatsoper), Alen Bottaini (docente dell’English National Ballet School), Petar Djorcevski (primo ballerino dell’Opera di Lubiana) mentre per la sezione moderno e contemporaneo, Michele Pogliani (coreografo e docente internazionale), Bruce Michelson (docente dell’Accademia Nazionale di danza di Roma e guest teacher), Naike Negretti (ballerina e coreografa referente per l’Italia del Broadway Dance Center di New York) e Ilenja Rossi (ideatrice e coordinatrice dell’Urban Dance Academy). In palio, ci sono, oltre ai premi in denaro, anche borse di studio in prestigiose scuole e accademie. Le esibizioni saranno aperte al pubblico: sabato 23 aprile dalle ore 13 e domenica 24 dalle ore 11 (costo biglietto 10 euro). “Obiettivo della manifestazione – spiega la direttrice artistica Federica Comello -, è quello di offrire una stimolante competizione che non sia una “fredda gara”, ma un occasione di stimolo per migliorarsi”.
La scuola di danza Axis, infatti, è molto attiva nell’organizzazione sia di eventi formativi per i ballerini (tra cui, nel 2015, il 1° International Tanz Festival di Spittal, in Austria), sia di manifestazioni che possano coinvolgere la città, come il doppio appuntamento, a marzo e a dicembre, di danza e solidarietà con l’Axis International Dance Festival e il Natale in danza.
Una filosofia che dà i suoi frutti visti anche i recenti traguardi raggiunti dagli allievi della scuola: alcune danzatrici, infatti, a fine 2015 sono state invitate ad esibirsi all'Opera Nazionale di Bucarest e pochi giorni fa, il 9 aprile, l’allieva dell’Axis, Erica Pinzano, ha brillantemente superato l’audizione e firmato un contratto da Solista presso l’Opera Nazionale rumena di Iasi, la seconda città più grande della Romania, dopo essere stata valutata dalla direttrice dell’Opera stessa Beatrice Rancea e dalla già Etoile dell’Opera di Bucarest e coreografa, Ileana Iliescu.
Altre due allieve Axis si sono distinte in quest'anno accademico: Stefania Magliocca, ammessa al 3°anno di formazione presso il Balletto di Roma con il maestro Michele Pogliani e da subito presa come ballerina nello spettacolo “Black” andato in scena al Teatro Vascello di Roma, e Valentina Papparella, ammessa alla prestigiosa Accademia Kataklò di Milano. I giovani ballerini delle 5 sedi della scuola Axis si sono poi recentemente distinti anche all’Evolutions Contemporary Ballet Dance Competition 2016 di Jesolo vincendo, tra l’altro, il primo premio come miglior gruppo e come Premio talento assoluto assegnato a Edoardo Comello. Per info: www.axisdanza.it e www.concorsodanzaudine.com.
Il Caravaggio di Sgarbi incanta il Verdi
- Dettagli
- Categoria: Teatro
- Pubblicato Domenica, 17 Aprile 2016 15:48
- Scritto da Timothy Dissegna
- Visite: 661
Gorizia - Gli artisti più eccezionali spesso sono tali non perché rappresentanti del loro tempo, quanto anticipatori di ciò che vedremo in futuro. A questa categoria appartengono scrittori, intellettuali, pittori che nel corso della Storia sono stati dapprima maltrattati o non del tutto considerati, per poi essere ripresi dopo la morte e valorizzati.
In questa "cerchia" rientrano due menti eccezionali divise dai secoli, ma unite da uno spesso filo rosso poetico: Caravaggio e Pier Paolo Pasolini. A spiegarne i collegamenti è stato ieri sera, in un Teatro Verdi gremito, Vittorio Sgarbi con il suo spettacolo "Caravaggio", nato da due suoi libri incentrati proprio sull'arte di Michelangelo Merisi. Regia di Angelo Generali.
Il collegamento tra le due figure emerge subito, anche perché l'inizio è dedicato alla straziante fine dello scrittore casarsese: le immagini del suo corpo martoriato scorrono sui tre schermi posti sul palco, mentre una voce tuona contro i suoi assassini, denunciando la sacralità del poeta. Sono le parole di Alberto Moravia, ricorderà poi Sgarbi, e il tutto è necessario per iniziare da lì un percorso che attraverserà la periferia romana e i suoi abitanti.
Sia nei dipinti di Caravaggio che nei libri di Pasolini, infatti, sono i ragazzi di vita i soggetti protagonisti. E tra le due forme d'arte c'è una vera e propria continuità, come dimostra il critico ferrarese accostando i quadri del '600 e le foto dei protagonisti cinematografici pasoliniani: la loro somiglianza è notevole, proprio come se ci fosse stata un'inspirazione costante tra i due.
L'anello di congiunzione fu Roberto Longhi, professore di Storia dell'arte all'Università di Bologna, dove appunto il futuro intellettuale studiò: egli fu tra i primi a riscoprire Caravaggio, caduto nel dimenticatoio insieme a molti suoi contemporanei barocchi. Nel secolo scorso venne quindi riscoperto, insieme alla sua pittura e alla propria vita tormentata: la sua carriera durerà appena 14 anni, concentrandosi tra Roma, Napoli, la Sicilia e Malta.
Dal palco, Sgarbi ha trascinato il pubblico attraverso le borgate seicentesche più infide della Capitale, attraverso prostitute, bari, pezzenti: l'universo in cui viveva Merisi e che rappresenterà nelle proprie opere, nelle vesti di soggetti più o meno religiosi, che crearono non poco scandalo all'epoca. Ma fondamentali al tempo stesso per i nomi futuri, su tutti Rubens.
Ad accompagnare la narrazione c'erano musiche eccezionali, composte e suonate dal vivo da Valentino Corvino, musicista e direttore d'orchesta di fama internazionale; e l'elaborata scenografia video firmata da Tommaso Arosio, capace di unire la tensione dei più crudi dipinti caravaggeschi e le immagini del terrorismo odierno, dove il sangue (anche se non fatto vedere dai media occidentali) è ben più reale che sulla tela.
Quella che il celebre critico d'arte ha portato al Verdi non è stata una semplice lezione, ma una vera immersione in un universo a sé, andando a cercarne le radici e le articolazioni postume. Il tutto macchiato dal solito atteggiamento strafottente di Sgarbi, come ormai l'abbiamo conosciuto dalla TV, ma ugualmente prezioso. Come quel gioco di luci e ombre unico al mondo.
Trieste unica città in Italia a portare in scena Hamlet del Globe Theatre di Londra
- Dettagli
- Categoria: Teatro
- Pubblicato Venerdì, 15 Aprile 2016 20:37
- Scritto da serenella dorigo
- Visite: 731
Trieste - Va in scena a Trieste, sabato 16 aprile,unica città in Italia, l’Hamlet del Globe Theatre di Londra per la regia di Dominic Dromgoole e Bill Buckhurst attraverso il mondo, in una città per ogni stato: ad oggi, ne ha toccati oltre 200, dimostrando l’universalità dell’opera di Shakespeare al di là dei confini geografici e di tempo.
Oltre 2.500 i biglietti venduti a 48 ore dall’andata in scena dello spettacolo, divisi nelle due recite che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ospita il Globe nella sua sala principale da 1500 posti – è riuscito a organizzare, grazie alla disponibilità della eccellente compagnia d’interpreti del Globe Theatre alle ore 15.30 e alle 20.30 dello stesso sabato 16 aprile.
È un grande onore per il Teatro Stabile ospitare Hamlet (lodato da tutta la stampa internazionale, dal New York Times a Die Presse, al Daily Telegraph) poiché si tratta dell’iniziativa che il Globe dedica al 400° anniversario della morte di Shakespeare.
Il 23 aprile 2014 la compagnia ha iniziato un tour mondiale che in due anni tocca 205 nazioni nel mondo e viene rappresentata in una città per ogni Stato: in Italia, Hamlet ha scelto Trieste. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia figura - per quest’iniziativa – fra le istituzioni coinvolte dal British Council per Shakespeare Lives, progetto mondiale di eventi e di attività internazionali concepito per celebrare l’opera di William Shakespeare nel 400 esimo anniversario della sua morte.
A corollario lo Stabile ha programmato un fitto calendario di eventi shakespeariani collaterali che si estende dal 17 marzo al 26 aprile: dalla proiezione di spettacoli del Globe Theatre – fra cui Twelfth Night con Mark Rylance, recentemente premio Oscar per il film Il ponte delle spie – a conferenze, a un recital di Lieder e sonetti, al film Hamlet con Benedict Cumberbatch che vedono lo Stabile collaborare con altre istituzioni culturali della città. Fra queste il Teatro Stabile Sloveno, la British School del Friuli Venezia Giulia e la Cappella Underground-Cinema Ariston.
Non c’è da aspettarsi una produzione kolossal: questa messinscena dell’Amleto, diretta da Dominic Dromgoole, direttore artistico del Globe e da Bill Buckhurst, è stata infatti costruita in modo da potersi adattare ai luoghi più disparati. Nei due anni di viaggio intorno al mondo è andata in scena in teatri tradizionali, da Amsterdam a Sarajevo, da Tromsø oltre il Circolo Polare Artico a Danzica.
«Rappresentare l’Amleto in lingua originale in tutto il mondo è un progetto coraggioso e dinamico»: sono queste le parole con le quali Peter Brook ha voluto commentare questo ambizioso progetto del Globe. Per la cui realizzazione sono stati messi insieme due cast di otto straordinari e versatili attori – verrebbe da dire “viaggiattori” – che si alterneranno nei due anni di tour intorno al mondo.
L’unica tappa in territorio italiano sarà dunque in programma al Politeama Rossetti di Trieste sabato 16 aprile 2016, a una sola settimana dalla conclusione del Globe to Globe tour e rappresenterà un’imperdibile occasione per un pubblico, come quello dello Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ha dimostrato in tante occasioni di amare e apprezzare l’opera del più grande autore teatrale di tutti i tempi. Impossibile non ricordare, infatti, il successo tributato alle produzioni shakespeariane realizzate dal Teatro: dall’Amleto con Kim Rossi Stuart, a Otello con Michele Placido eRe Lear con Roberto Herlitzka e Alessandro Preziosi. Ma anche ai grandi eventi ospiti in lingua straniera, come l’indimenticabile performance di Simon Callow in The Man from Stratford.
Alcuni attori e lo staff del Globe Theatre saranno protagonisti di un incontro per la stampa ed il pubblico che si terrà sabato 16 aprile alle 11.30 all’Antico Caffé San Marco di Trieste: una possibilità rara per discorrere di Shakespeare ma anche di un’esperienza umana e artistica di rara ricchezza e significato che attraversa il mondo e tocca il Friuli Venezia Giulia.
Per notizie dettagliate sullo Shakespeare’s Globe e sulla compagnia del grande teatro londinese rimandiamo al sito: www.shakespearesglobe.com/about-us
Per l’acquisto degli ultimi posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
Altri articoli...
- Spettacolare interpretazione della Cuscunà in “Sorry boys” in scena al Miela
- Sulla morte senza esagerare per Teatro Sosta Urbana lo spettacolo pluripremiato in prima regionale nella Sala Spazio Venezia
- “The Best of Aldo, Giovanni e Giacomo” a Trieste il 12 aprile. Unica data in Friuli Venezia Giulia
- Insieme: la serata di beneficenza al Palamostre di Cericot Onlus
- Esordio della Cuscunà per "Resistenze Femminili" al Miela. Breve intervista a Marta Cuscunà
- "Animali della fattoria", tra Orwell e musica una commedia che parla del potere
- Esistenza e comicità, la ricerca di sè stessi secondo Ale e Franz
- Condividere una risata, tra i mille lati dell'essere umano: intervista ad Ale&Franz