Teatro Sosta Urbana: con due allegri vagabondi si chiude una stagione di successi
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- Pubblicato Martedì, 28 Giugno 2016 08:58
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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“Bisogna fare i conti con la crisi, non una crisi qualunque, la Grande Crisi: la fame, la miseria, perfino l’assenza di altre forme di vita, la noia, gli espedienti, le necessità per far trascorrere il tempo”.
È il nucleo tematico di “Due allegri vagabondi”, ultimo spettacolo della stagione TSU, Teatro Sosta Urbana, in programma per giovedì 30 giugno, alle ore 21, al Ristorante Rosso di sera – Cussignacco, Udine – in via Veneto 177/21.
Pienamente rispondente al tema che ha fatto da filo conduttore dell’intero cartellone – “Destini” -, il lavoro teatrale in prima regionale – per la regia di Maril Van den Broek, attrice, regista e pedagoga olandese - individua nel gioco uno strumento importante per attraversare la crisi.
I protagonisti Theo e Phil, infatti, invece che disperarsi trasformano ogni singolo problema in qualcosa che valga la pena di essere rivissuto: la leggerezza con cui si muovono e la visione poetica che i due danno del mondo li definiscono due nuovi clown antichi. Interpretati da Marco Artusi e Gianluigi Meggiorin, che firmano la pièce, cercano di trovare le vie per arrivare fino a sera in un luogo in cui in giro non si vede nessuno, non ci sono più le auto, le vetrine, i ristoranti, ma nemmeno gli orti, le fabbriche, le chiese e neppure le case.
Lo spettacolo è prodotto da Dedalo Furioso di Vicenza. “Questo spettacolo suggella una stagione di grande successo di pubblico – commenta il direttore artistico Andrea Collavino – e conferma la bontà della scelta di offrire un teatro di altissima qualità in luoghi non convenzionali e decentrati della città di Udine, ponendo l’accento sulla partecipazione e sull’interazione con il territorio”. TSU è una rassegna curata dal Teatro della Sete con la direzione artistica di Andrea Collavino. È realizzata in collaborazione con il Comune di Udine – assessorati alla Cultura e al Decentramento -, con il sostegno di Regione e Fondazione Crup, nell’ambito del bando arti sceniche
Paolini, Cristicchi, Finocchiaro. La nuova Stagione ERT da tutto esaurito
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- Pubblicato Venerdì, 17 Giugno 2016 09:07
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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“Apriamo la nostra conferenza annuale ricordando un nostro caro amico, Aldo Rinaldi, appassionato culture delle arti tutte, già presidente del Teatro Club e socio dell’Ente Regionale Teatrale e direttore di Udine Teatro a cui l’ERT, aveva dato, totale disponibilità e sostegno per continuare con le pubblicazioni del trimestrale da lui diretto, solo due mesi fa”.
Con parole di stima e affetto da parte del presidente Alessandro Malcangi, ha aperto la conferenza stampa dedicata annualmente dall’ERT, per fare il punto sulla stagione appena conclusa e anticipare le novità della prossima. Curino, Finocchiaro, Paolini, Battiston, Cristicchi, Rocca, sono alcuni dei nomi dei prossimi protagonisti della stagione 2016-2017, ma la notizia dell’aumento della presenza di spettatori nella stagione terminata è davvero un dato sorprendente: il consenso non solo non si è arrestato, ma la tendenza è di crescita, e segna quota 89% con più di 65.000 presenze totali tra prosa, musica e danza protagoniste, nel cartellone multidisciplinare. “E’ motivo di orgoglio evidenziare il successo della stagione recente – ha spiegato Malcangi. I 22 teatri che fanno capo all’ERT, possono contare su un nucleo di abbonati, 6061, mentre le presenze totali hanno raggiunto la cifra totale di 66574”. Il successo della stagione è frutto di una strategia precisa: “mantenere un rapporto con il gusto del pubblico e interpretarlo - ha poi aggiunto il direttore dell’ERT, Renato Manzoni. Il pubblico, chiamato a giudicare gli spettacoli in cartellone, ha premiato, per il secondo anno consecutivo “Magazzino 18”, struggente racconto con musiche di Simone Cristicchi sull’esodo istriano.
Gli Oblivion con le repliche di “The Human Jukebox”, hanno conteso la palma di migliore all’artista romano, arrivando secondi nella classifica di preferenze votate dal pubblico. Tra le anticipazioni segnaliamo il nuovo spettacolo di Simone Cristicchi “Il secondo figlio di Dio”, il racconto di un mistico di fine Ottocento realizzatore della “Società delle famiglie Cristiane”, lo spettacolo “Numero primo” di Marco Paolini, un esperimento di fantascienza narrata, “Calendar Girls” con Angela Fonocchiaro, Laura Curino e Ariella Reggio. il Teatro Stabile del FVG sarà presente nella prossima stagione con tre produzioni :”Scandalo”, “Souper”,”Tre alberghi” mentre Artisti Associati schiera “Nudi e crudi” e “Figli di un dio minore”, entrambi molto apprezzati nella stagione passata. Il CSS, Teatro Stabile di Innovazione FVG riporta in Regione Battiston e Sidoti, con lo spettacolo dedicato a Pasolini “Non c’è acqua più fresca”.
Anche la Contrada di Trieste sarà in circuito con una nuova produzione. Segnaliamo infine la terza produzione della premiata ditta De Maglio- Mezzelani- Somaglino, sotto l’egida di Vettori Ultramondo. Dopo il successo di due stagioni precedenti debutteranno con la nuova produzione “Piccoli Soprusi Quotidiani”. Tra gli spettacoli che hanno ricevuto grande consenso dal pubblico saranno in circuito anche “La scuola”, “The human Juke box”, e la coppia Covatta- Iacchetti con “Matti da slegare”.
“Egon e Jim” inaugurano “Bloomsday 2016”
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Martedì, 14 Giugno 2016 07:19
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste – Va in scena giovedì 16 giugno alle ore 17 nell’auditorium del museo Revoltella, lo spettacolo “Egon e Jim”, con replica alle ore 21, dove due grandi artisti Egon Schiele e James Joyce, figure controverse del loro tempo, s’incontrano nello spettacolo e nell’immaginario di Renzo Crivelli, esperto di Joyce e fine critico d’arte, sul Molo San Carlo, oggi Audace, a Trieste davanti a un cavalletto, quasi per caso; un colloquio che darà inizio ad una profonda amicizia.
In occasione del festival “Bloomsday 2016 – una festa per Joyce”, l'annuale appuntamento dedicato allo scrittore irlandese James Joyce che a Trieste visse a lungo fra il 1904 e il 1920 organizzato dal Comune di Trieste e dall'Università di Trieste, con il supporto della Regione FVG e la cura del Museo Joyce Museum verrà inaugurato dallo spettacolo “Egon e Jim” con ingresso libero.
“Egon e Jim”, per la regia di Enza De Rose e Francesco Godina, vede Schiele, dopo un periodo di prigionia per aver sedotto una quattordicenne e per via delle sue opere ritrovate nell’abitazione di Neulengbach in Austria e considerate scandalose dal giudice chiamato in causa, ritornare a Trieste dopo esservi già stato con la sorella anni prima.
A quel tempo James Joyce, già autore di “Gente di Dublino” ma impegnato con la censura irlandese che ne voleva impedire la pubblicazione, soggiornava a Trieste sentendosi più che a suo agio lontano da Dublino, dalla quale gli arrivano solo commenti negativi per i suoi scritti, considerati anch’essi immorali. Accomunati dunque dall’amore per le donne, soprattutto giovani, alle quali affidano come delle muse la loro ispirazione, e scontrandosi con resistenze e incomprensioni da parte della società del loro tempo, stabiliscono un’amicizia incentrata sull’arte affrontando il tema del rapporto tra essa e la pornografia, una questione senza tempo. Sullo sfondo della vicenda il piroscafo Carpathia in partenza per New York: il simbolo della tragedia incombente. In una lettera al pittore Anton Peschka, datata Trieste 14 maggio 1912, Schiele, che sta soggiornando presso l’Excelsior Palace Hotel, osserva il mare e nota proprio il Carpathia. La nave, che ha appena salvato i superstiti del “Titanic”, è l’immagine della società che “balla sul ponte” mentre si avvicina il naufragio del conflitto mondiale. Il testo del prof. Crivelli sottolinea come i due artisti si siano “riconosciuti come maestri nel cavalcare burrasche (…) navigatori infiniti anche se nel breve spazio degli sguardi”, entrambi in grado di superare il consueto, verso l’essenza delle cose, capaci di trasformarla in arte “così avanti nel vedere le pieghe sconosciute della mente. L’istinto che seduce ma anche quello che corrompe il corpo, quando sceglie, invece dell’amore, l’oscenità della guerra.”
Bloomsday dedica a Joyce e al suo personaggio Leopold Bloom, protagonista del romanzo “L’Ulisse”, una quattro giorni incentrando quest'edizione su uno dei 18 episodi dell'Ulisse: l'undicesimo, dedicato a quelle seducenti Sirene omeriche che nell'opera di Joyce diventano due avvenenti bariste, miss Douce e miss Kennedy, cameriere all'Ormond Bar di Dublino.Seguite l'hashtag #vienicomesei
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