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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Egon e Jim” inaugurano “Bloomsday 2016”

“Egon e Jim” inuagurano “Bloomsday 2016”

Trieste – Va in scena giovedì 16 giugno alle ore 17 nell’auditorium del museo Revoltella, lo spettacolo “Egon e Jim”, con replica alle ore 21, dove due grandi artisti Egon Schiele e James Joyce, figure controverse del loro tempo, s’incontrano nello spettacolo e nell’immaginario di Renzo Crivelli, esperto di Joyce e fine critico d’arte, sul Molo San Carlo, oggi Audace, a Trieste davanti a un cavalletto, quasi per caso; un colloquio che darà inizio ad una profonda amicizia.

In occasione del festival “Bloomsday 2016 – una festa per Joyce”, l'annuale appuntamento  dedicato allo scrittore irlandese James Joyce che  a Trieste visse a lungo fra il 1904 e il 1920 organizzato dal Comune di Trieste e dall'Università di Trieste, con il supporto della Regione FVG e la cura del Museo Joyce Museum verrà inaugurato dallo spettacolo “Egon e Jim” con ingresso libero.

“Egon e Jim”, per la regia di Enza De Rose e Francesco Godina, vede Schiele, dopo un periodo di prigionia per aver sedotto una quattordicenne e per via delle sue opere ritrovate nell’abitazione di Neulengbach in Austria e considerate scandalose dal giudice chiamato in causa, ritornare a Trieste dopo esservi già stato con la sorella anni prima.

A quel tempo James Joyce, già autore di “Gente di Dublino” ma impegnato con la censura irlandese che ne voleva impedire la pubblicazione, soggiornava a Trieste sentendosi più che a suo agio lontano da Dublino, dalla quale gli arrivano solo commenti negativi per i suoi scritti, considerati anch’essi immorali. Accomunati dunque dall’amore per le donne, soprattutto giovani, alle quali affidano come delle muse la loro ispirazione, e scontrandosi con resistenze e incomprensioni da parte della società del loro tempo, stabiliscono un’amicizia incentrata sull’arte affrontando il tema del rapporto tra essa e la pornografia, una questione senza tempo. Sullo sfondo della vicenda il piroscafo Carpathia in partenza per New York: il simbolo della tragedia incombente. In una lettera al pittore Anton Peschka, datata Trieste 14 maggio 1912, Schiele, che sta soggiornando presso l’Excelsior Palace Hotel, osserva il mare e nota proprio il Carpathia. La nave, che ha appena salvato i superstiti del “Titanic”, è l’immagine della società che “balla sul ponte” mentre si avvicina il naufragio del conflitto mondiale. Il testo del prof. Crivelli sottolinea come i due artisti si siano  “riconosciuti come maestri nel cavalcare burrasche (…) navigatori infiniti anche se nel breve spazio degli sguardi”, entrambi in grado di superare  il consueto, verso l’essenza delle cose, capaci di trasformarla in arte “così avanti nel vedere le pieghe sconosciute della mente. L’istinto che seduce ma anche quello che corrompe il corpo, quando sceglie, invece dell’amore, l’oscenità della guerra.”

Bloomsday dedica a Joyce e al suo personaggio Leopold Bloom, protagonista del romanzo “L’Ulisse”, una quattro giorni incentrando quest'edizione su uno dei 18 episodi dell'Ulisse: l'undicesimo, dedicato a quelle seducenti Sirene omeriche che nell'opera di Joyce diventano due avvenenti bariste, miss Douce e miss Kennedy, cameriere all'Ormond Bar di Dublino.Seguite l'hashtag #vienicomesei

 

 

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