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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo”: ultimo acclamato musical al Rossetti

“Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo”: ultimo acclamato musical al Rossetti

Trieste - Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo: in scenadal 6 al 10 maggio al Politeama Rossetti l’imponente musical prodotto da David Zard, ispirato al capolavoro di William Shakespeare. Lo spettacolo che fonde pop e poesia – con un sorprendente allestimento, grandi numeri coreografici, musiche travolgenti, e un cast ricco di talento – chiude nel segno dell’emozione e del sentimento la stagione Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Oggi, 23 aprile, hanno parlato in conferenza stampa, i vertici del Teatro Stabile regionale – il Presidente Miloš Budin, il direttore organizzativo Stefano Curti – e il produttore di questo imponente spettacolo  Romeo & Giulietta. Ama e cambia il mondo, David Zard – che già ha collaborato in passato con lo Stabile per il debutto a Trieste di Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, Tosca Amore Disperato di Lucio Dalla. Assieme a David Zard, hanno presentato il musical anche alcuni artisti del cast.

Dal suo debutto il 2 ottobre 2013 all’Arena di Verona,  il musical prodotto da David Zard con la regia di Giuliano Peparini, le musiche di Gerard Presgurvic ed i testi in italiano di Vincenzo Incenzo, è stato rappresentato in Italia per complessive 13 tappe, totalizzando oltre 500.000 spettatori in 209 repliche di cui22 matinées dedicate alle scuole e andate tutte sold out. E i grandi numeri non finiscono qui; lo spettacolo ha una forte presenza sui social con una fan-base che supera i 260.000 like su Facebook, 3.200 followers su Twitter, 5.200 followers su Instagram, 5.000 su Youtube, 1 milione di visite al sito e 720.000 visualizzazioni sul canale Youtube ufficiale. 

Sono i numeri – a cui potrebbero essere aggiunte ancora le cifre notevolissimi dell’enorme allestimento – di uno spettacolo imponente, di un’operazione fuori dall’ordinario, come sono tutti i progetti di David Zard. Il Politeama Rossetti è - assieme all’Arcimboldi – il solo Teatro storico in grado di “contenere” il complesso e grande spettacolo tratto dal capolavoro di Shakespeare.

L’intimità di una sala tradizionale, però, saprà anche giovare alla messinscena di una storia d’amore così delicata e universale, che dalle pagine shakespeariane passa con immutata forza ed emozione al palcoscenico, al cinema, ora al musical.

Fedele al plot shakespeariano, il musical scritto da Gérard Presgurvic è dal 2001 – anno del debutto assoluto in Francia – un successo planetario che ha esaltato il pubblico in Spagna, Romania, Belgio, Canada, Inghilterra, Olanda, Russia, Austria, Ungheria, Corea, Taiwan (Taipei), Giappone.

Il merito, oltre che dell’intramontabile storia, è delle belle musiche, molto pop, che Presgurvic (ha composto per Patrick Bruel, Florent Pagny, Mireille Mathieu) ha composto con fantasia, riuscendo a  intrecciare modernità e romanticismo. 

Completano il quadro i testi di Vincenzo Incenzo lo stile coreografico singolare e la regia innovativa di Giuliano Peparini - coreografo del megashow Le Reve di Franco Dragone a Las Vegas.

In un allestimento moderno e continuamente mutevole grazie a scenografie computerizzate e proiezioni in 3D, si muovono poi interpreti di ottimo livello, freschi, giovani, travolgenti nei numeri d’assieme (ci sono balletti di vero impatto), dalle voci convincenti e sensibili nel restituire caratteri e sentimenti dei rispettivi personaggi.

Vanno citati, almeno, la Giulietta commovente di Giulia Luzi, il Romeo di Federico Marignetti (già applaudito a Trieste in Spring Awakening) e poi Gianluca Merolli, bravissimo Tebaldo, che ricorderemo in We Will Rock You. Il conte Capuleti ha la potenza vocale di Vittorio Matteucci, Lady Capuleti lo può ben sfidare: è la dotatissima Barbara Cola (vincitrice a Sanremo) e la sua antagonista Lady Montecchi è l’ex Matia Bazar Roberta Faccani.

ROMEO E GIULIETTA. Ama e cambia il mondoè una produzione di David Zard, tratto dall’opera di William Shakespeare; musiche e libretto di Gérard Presgurvic, versione italiana diVincenzo Incenzo, regia diGiuliano Peparini; coreografie di Veronica Peparini; Scenografia diBarbara Mapelli; Costumi diFrédéric Olivier; Casting Director e Vocal CoachPaola Neri. 

I biglietti sono disponibili presso i consueti circuiti e punti vendita dello Stabile regionale. Ulteriori informazioni sul sito del teatro www.ilrossetti.it e al tel 040-3593511.

 

 

 

 

Domenica inizia "Prepariamoci" allo Splendor: in anteprima gli spettacoli del Palio studentesco

Domenica inizia

San Daniele del Friuli (Ud) - Lo slogan è già munito di hastag, come questi tempi di Twitter vogliono, per condividere ogni istante sui social: #Prepariamoci! Ma a cosa? Semplice: a sei appuntamenti teatrali di grande richiamo, portati in scena da altrettanti istituti scolastici udinesi che ben presto solcheranno i palchi dei teatri Palamostre e Giovanni da Udine, cornici da anni del Palio studentesco, quest'anno intitolato a Pasolini.

Si svolgerà dal 26 aprile al 17 maggio, presso il Teatro Splendor, "Prepariamoci": la rassegna di alcune delle opere che prenderanno parte alla celebre manifestazione amatoriale teatrale che ogni anno, ad aprile, vede centinaia di ragazzi darsi "battaglia" a colpi di recitazione. E nella cittadina dei prosciutti gli attori in erba porteranno in anteprima i propri lavori, in preparazione al debutto nel capoluogo friulano.

I gruppi coinvolti saranno: "Stupidi...forse, sognatori SÌ!" dell'Isis "Manzini" di San Daniele, che aprirà l'evento domenica sera con "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare; il 29 sarà il turno dei "I conti che tornano" dell'ITC "Zanon" con la Lisisastra di Aristofane; il testimone passerà quindi il 6 maggio ai "Cavalli impazziti" dei licei Classico e Scientifico "Bertoni" e il loro Antigone di Sofocle. 

Il 10 arriveranno quelli de "Il muro eccezionale", alias l'Isis "Malignani" con "Fools" di Neil Simon; tre giorni dopo toccherà ai "Mattiammazzo" del liceo Scientifico "Marinelli" con "L'avaro" di Molière e, infine, il 17 concluderà il calendario il gruppo "Retroscena!" con "I segreti della famiglia Brewster", ispirato a un'opera di J. Kesselring e prodotto dall'associazione culturale TeatroTuttoTondo di Buttrio.

Gli spettacoli proposti spazzieranno, come si può notare, dai classici greci alla fiaba popolare yiddish, portando nel centro collinare una ventata di novità grazie alle interpretazioni dei giovani attori. Un qualcosa che si mischierà all'attesa che coinvolgerà pubblico e, soprattutto, teatranti, desiderosi di salire sul palco ma al tempo stesso intimoriti da possibili errori o prestazioni deludenti. Ma ciò non farà altro che rendere ancora più unica questa rassegna.

Organizzate da Officine d'Autore, queste sei serate saranno solo una parte delle numerose novità organizzate per i dieci anni dello Splendor, già entrate nel vivo. L'ingresso a ognuna, a partire dalle 20.30, costerà 3€ e sarà un'occasione d'oro per "gustare" in anteprima la magia del teatro giovane e puro, quello che regala emozioni.

“In fondo agli occhi" di Berardi: metafora del nostro Paese

“In fondo agli occhi “ di Berardi: metafora del nostro Paese

Trieste - In fondo agli occhi di e con Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari  con la regia di  César Brie, va in scena mercoledì 22 e giovedì 23 aprile al Teatro Miela, giungendo così all’ultimo spettacolo della riuscita collaborazione fra Bonawentura/Teatro Miela e il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, una sinergia sul piano artistico e su quello logistico.

Con il loro  spettacolo Berardi e Casolari mettono a nudo la condizione, senza prospettiva, del nostro Paese, che viene paragonata alla cecità, attraverso una vicenda ironica e acuta.

«Gianfranco Berardi è lo spirito libero di un teatro non addomesticato – ha scritto Sara Chiappori nella recensione per La Repubblica – nel suo e nel nostro buio accende lampi spavaldi di intelligenza, risate e struggenti dolcezze. La regia di Cèsar Brie sorveglia con discrezione, la complicità di Gabriella Casolari arrotonda gli eccessi. Inutile resistere a Berardi: anche se non vuoi ti porta in fondo agli occhi, dalle parti del cuore». 

Abbiamo dialogato con lui, chiedendogli perché uno spettacolo come “In fondo agli occhi”?

Lo abbiamo scritto a quattro mani, io e Gabriella, per raccontarsi e raccontare il nostro  Paese. Sono partito da un’esperienza autobiografica per tradurre e catalizzare una situazione collettiva, universale, cercando e trovando punti di connessione con la mia storia personale, fatta di vizi, non solo di virtù. Uno spettacolo fatto di ricerca, ricerca ed esplorazione che prosegue, anche, attraverso gli altri con i quali portiamo avanti la nostra ricerca.

Un reciproco scambio di situazioni, di “vedute”,  che arricchiscono l’uno e l’altro, nel mio caso e di Gabriella. Perché soli non si può stare, non si fa niente e non si cresce. Gli occhi del cieco sono quattro in questo caso, i miei e quelli di Gabriella che raccontano.

Questo spettacolo pur partendo dall’espediente della mia  condizione fisica,  quale la cecità, vuole offrire allo spettatore l’ occasione per riflettere del nostro Paese, che versa in una condizione di crisi, di frustrazione e di mancanza di prospettiva,  e se non è questa cecità.

È la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito che brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita. «Chi è più cieco di chi vive, senza avere un sogno, una prospettiva davanti a sé, di chi essendone consapevole, non può far altro che cedere alla disperazione? Un paese cos’è in fondo se non le persone che al suo interno vivono e si muovono?»

Berardi spiega che ogni punto di forza può essere, nella vita, punto di debolezza: allo stesso modo la fragilità, in scena, può divenire il perno su cui esprimere tutto il proprio potere. Ecco dunque la voglia di costruire «a partire da noi – sottolinea – da ciò che sta in fondo ai nostri occhi, un affresco del contemporaneo». In scena, una barista, Italia, donna delusa e tradita, e Tiresia, suo socio ed amante, non vedente, raccontano le loro delusioni e speranze. 

In fondo agli occhiè uno spettacolo che sa parlare del nostro non facile presente senza pesantezze, ma anzi, usando l’arma tagliente e vivace dell’ironia.

Lo spettacolo è una produzione della Compagnia Berardi-Casolari con il sostegno del Teatro Stabile di Calabria, va in scena al Teatro Miela mercoledì 22 e giovedì 23 aprile alle ore 21.

I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.itall’acquisto on line. Interi € 15.00, Under 26 € 12.00, last minute € 12.00. Prevendita anche presso la biglietteria del Teatro  Miela tutti i giorni dalle 17 alle 19. e a partire da un’ora prima dello spettacolo. 

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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