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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Al via il Festival del Cinema “I Mille occhi: Lettera da una sconosciuta”XI edizione

Al via il Festival internazionale de cinema e delle arti XI edizione “I Mille occhi: Lettera da una

Trieste - Undicesima edizione per il Festival internazionale del cinema e delle arti - Imille occhi che si terrà a Trieste presso il Cinema Ariston dal 14 al 20 settembre con anteprima a Roma, Cinema Trevi – Cineteca Nazionale, i giorni 11 e 12 settembre. Appuntamento caratterizzato da un programma fitto di contenuti, proiezioni e incontri tra cui spicca l'omaggio a Valerio Zurlini nel trentennale dalla scomparsa. Marc Scialom e premio Anno uno 2012: in anteprima europea e alla presenza del cineasta la proiezione del suo Nuit sur la mer. Ospite d'eccezione alla serata inaugurale l'attrice serba Milena Dravić.

I mille occhi raccolgono la sfida e propongono un programma che annulla la distanza tra novità cinematografiche e retrospettive, intrecciando per il pubblico di oggi capolavori del passato e scoperte del cinema del presente. Nello stesso senso il premio Anno uno è assegnato ad un regista per la sua intera opera con particolare sottolineatura di un suo film recente. Quest'anno il riconoscimento va al regista franco-tunisino di origini ebraico-italiane Marc Scialom, già ospite della precedente edizione del festival e ora presente con il suo nuovo capolavoro Nuit sur la mer che verrà proiettato a Trieste in anteprima europea.

I Mille occhi saranno puntati su Roma per l'anteprima dei giorni 11 e 12 settembre: per il terzo anno il Cinema Trevi ospiterà parte della selezione del festival, a conferma della crescita della manifestazione e del consolidamento della partnership con CSC-Cineteca Nazionale.

Performance di assoluto rilievo dell'edizione 2012 è l'omaggio a Valerio Zurlini che, giungendo nel trentennale della sua morte, si presenta come la più completa personale del regista sin qui realizzata. Ospite d'eccezione alla serata inaugurale sarà l'attrice serba Milena Dravić, splendida interprete di Le soldatesse, film girato nel 1965 da Zurlini in territorio jugoslavo. Sullo schermo pellicole indimenticabili proiettate nelle migliori copie in 35 millimetri: “La ragazza con la valigia” con un'incantevole Claudia Cardinale ventunenne agli esordi, “La prima notte di quiete” con Alain Delon, ma anche i suoi primi cortometraggi, i caroselli con Mina per la televisione e l'anteprima dalla Mostra di Venezia del documentario di Adolfo Conti Gli anni delle immagini perdute. Il tutto in un intreccio di collegamenti rivelatori e di fuori campo che da sempre caratterizzano la natura del festival I mille occhi confermandone l'appassionato lavoro di ricerca di contenuti e di linguaggi. Per speciale concessione dell'Asac.

Le proiezioni saranno accompagnate dagli interventi di critici, collaboratori, familiari e cultori del cineasta: tra tutti il regista francese Paul Vecchiali, da sempre suo assoluto estimatore. Graditissimo ospite sarà il grande attore Omero Antonutti che omaggerà Zurlini leggendo Nino, la poesia di Umberto Saba da cui il regista progettò un film.

Quando la passione civile incontra la dimensione artistica: con la rassegna dedicata a Giuseppe Fava, coraggioso giornalista italiano vittima della mafia, I mille occhi riscoprono il Fava sceneggiatore, scrittore e uomo di cinema. In programma tra gli altri, Palermo oder Wolfsburg frutto della sua collaborazione con Werner Schroeter, regista più volte ospite del festival e premio Anno uno 2006. Il film, che nel 1980 fu il vincitore dell'Orso d'Oro di Berlino, paradossalmente non venne mai distribuito in Italia.

Il festival celebra Lia Franca nel centenario dalla nascita: autentica diva e luminosa meteora del grande schermo l'attrice triestina fu tra le presenze essenziali di un momento d'oro del cinema italiano. Nella personale a lei dedicata verranno proposti tutti i film della sua breve ma intensa carriera, tra cui Resurrectio, pellicola che detiene il primato non ufficiale come primo lungometraggio sonoro girato in Italia e Gli uomini che mascalzoni...film che la consacrò al successo e che la vede protagonista accanto a Vittorio de Sica.

Nuove zone monografiche si caleranno a Trieste durante I mille occhi: un affettuoso ricordo dell'artista Breda Beban con l'anteprima italiana della sua ultima opera My funeral song, e la concomitante mostra Arte Vivo curata da Dubravka Cherubini in collaborazione con Trieste Contemporanea. E ancora Stephen Dwoskin, importante cineasta contemporaneo che I mille occhi omaggiano a pochi mesi dalla scomparsa con la presentazione di una sorta di diario familiare che riunisce i film da lui dedicati al padre alla madre e alla bisnonna, a cura di Federico Rossin.

Il festival I Mille occhi è ideato e realizzato dall'associazione Anno uno con la Cineteca del Friuli e il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale. Realizzato con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste, Comune di Trieste, Fondazione CRTrieste e Fondazione Benefica Alberto e Kathleen Casali.

Il programma del festival è disponibile sul sito www.imilleocchi.com

Venezia: Bella addormentata, Bellocchio a Udine con Englaro

Venezia: Bella addormentata, Bellocchio a Udine con Englaro

UDINE - Si terra' a Udine, il 7 settembre, il primo incontro tra Marco Bellocchio e Beppino Englaro, dopo l'odierna presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia del film 'Bella Addormentata', ispirato alla vicenda di Eluana. Accompagnato dall'attrice Alba Rohrwacher, Bellocchio presentera' al pubblico la pellicola al cinema Visionario e terra' un dibattito al termine della proiezione. Il film e' stato girato a Udine lo scorso autunno, con la collaborazione della Fvg Film Commission.

Tir Corridoio 5 il nuovo Film di Alberto Fasulo

Tir Corridoio 5 il nuovo Film di Alberto Fasulo

UDINE/LUBIANA - Dopo i tanti riconoscimenti di “Rumore Bianco”, documentario poetico sul Tagliamento, il regista Fasulo stupisce con una nuova singolare impresa cinematografica on the road fatta di sensibilità,  studio e ricerca riparte sotto ogni punto di vista.

Sono partiti all’alba, da Lubiana, che nella finzione sarà Spalato, a bordo di un camion. In cabina: un camionista/attore, un regista/sceneggiatore e due fonici pronti a cogliere, nell’immediatezza, il suono vero della strada e, sul cammino, il battito di tutte le sue umanità… Inizia così la nuova avventura di regia di Alberto Fasulo che  si pone come obiettivo il ritratto – disegnato con una macchina da presa ultramobile e leggera- non più di un luogo stanziale, com’era il fiume friulano con le sue tradizioni e le sue movenze arcaiche, ma un luogo di passaggio, un “non luogo” dell’anima e anche una delle arterie del traffico internazionale più importanti del Sud Europa, seppure mai potenziata a dovere.

Sottoforma di un enorme cantiere, quel corridoio connette Lisbona con Kiev, quell’asse autostradale getta un ponte tra i Paesi della Comunità Europea e quelli dell’Europa Orientale – dove l’Europa non è ancora arrivata - e, attraversando Portogallo, Spagna, Francia, Austria, Slovenia, Croazia raggiunge la capitale dell’Ucraina.

Per raccontare quella strada, Fasulo - dopo 4 anni di ricerche condotte in solitaria, letteralmente e fisicamente on the road, a contatto con sconosciuti, a bordo di autocarri, autoarticolati e tir oltrepassando i confini a Est e Ovest- si concentra quindi sulla figura di un camionista, invece di rischiare la dispersione con un racconto corale.

Da più di cinque anni la maggior parte delle ditte dell’Ovest si stanno dislocando a Est e per abbassare il costo del lavoro assumono camionisti dell’Est disposti ad accettare stipendi sempre più bassi purché comunque superiori a quelli che guadagnerebbero a casa loro.

E quel che accade nella vita di Zeljko, un professore di fisica che decide di lavorare sulla strada e dietro a un volante per una ditta di Verona.

«Zeljko – racconta Fasulo - è diventato un amico, con lui è cresciuto un rapporto di profondo rispetto. Zeljko però non ama comparire, non ama mettersi in discussione davanti alla telecamera; per l'amicizia e per il suo diritto alla privacy, ho capito che per raccontare cinematograficamente fino in fondo questa storia come la sento, la forma del documentario per questo progetto non è più sufficiente. Non mi avrebbe permesso di scendere in profondità nell'esistenza di Zeljko, e nella comprensione della sua scelta di vita. Ho capito che sarebbe stato necessario utilizzare la forma della “ricreazione”, anzi della creazione di una finzione capace dʻinventare una nuova verità ».

L’attore che dà un volto nuovo a Zeljco – seppure rimanendo fedele alla sua anima – è Branko Završan (di origine slovena, già interprete di No Man’s Land di Danis Tanović e Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard, Leone d’Oro a Venezia nel 1990).

Branko sarà “attore senza recitare”. Accettando la sfida di diventare ed essere camionista per davvero e per sei lunghi mesi, Branko ha preso la patente prevista dal codice della strada e si è fatto assumere dalla ditta reale di Verona presso la quale tanti altri guidatori dell’Est prestano servizio.

La sua storia è quella di un sopravvissuto alla guerra e alla reclusione in un campo di concentramento. Alla fine del conflitto che ha investito la Jugoslava agli inizi degli anni '90, Branko decide di lasciare il suo posto di lavoro d'insegnate di matematica, per emigrare in Italia e fare il camionista. Da oltre 15 anni trasporta merci da un capo allʼaltro dellʼEuropa per una ditta di autotrasporti internazionali. Trascorre 25 giorni al mese su un camion dentro al Corridoio 5, prima di tornare dalla famiglia a Spalato e trascorrere meno di una settimana in compagnia della moglie e di tre figlie che ha visto crescere di sfuggita.

La piccola troupe che oggi ha acceso il motore e viaggia, da stamane, sulle strade d’Europa ripercorrerà tra finzione e realtà le tappe di questa vita, rivivendole e re-iventandolein diretta.

E in diretta si potranno seguire gli spostamenti della troupe grazie a un miniblog che i protagonisti di questa avventura aggiorneranno day by day su http://tirilfilm.tumblr.com/.

TIR – CORRIDOIO 5di Alberto Fasulo è prodotto dalla Faber Film (L’estate di Giacomo) gode del sostegno del Fondo Regionale dell’Audiovisivo del Friuli VG e sarà distribuito dalla Tucker Film.

 

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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