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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Giornate Cinema Muto Pordenone, un bilancio più che positivo

Giornate Cinema Muto Pordenone, un bilancio più che positivo

PORDENONE - I primi numeri che emergono della 31a edizione delle Giornate del Cinema Muto, svoltasi a Pordenone dal 6 al 13 ottobre, parlano di un numero di accreditati attestatisi intorno al migliaio. Anche quest’anno, studiosi, studenti e appassionati sono arrivati a Pordenone da ogni parte d’Italia e del mondo (circa 460 gli italiani, 540 gli stranieri). Tra questi ultimi, il testa a testa è fra britannici e americani (un centinaio gli inglesi, in aumento rispetto all’anno scorso e altrettanti gli americani, in leggero calo rispetto al 2011). Seguono i francesi (67), i tedeschi (66) e gli svizzeri (34), ma ci sono numeri a due cifre anche per Olanda, Svezia, Slovenia, Canada, Russia, Austria, Repubblica Ceca, Norvegia. In tutto, le nazioni rappresentate sono 41 (tre più del 2011) - compresa l’Italia - e si sono registrati arrivi anche da Messico, Cina, Australia, Argentina, Messico, Nuova Zelanda e Brasile.

Oltre agli ingressi degli accreditati, sono stati staccati in media 600 biglietti al giorno, un dato che testimonia l’interesse in costante aumento per le proposte delle Giornate. Ampiamente confermate le presenze complessive in sala di 30.000 spettatori, con una media di 650 spettatori a spettacolo per 6 turni di spettacolo al giorno. Il tutto esaurito che caratterizza da anni gli eventi speciali di apertura e chiusura, è stato registrato anche nella serata dimercoledì, con la proiezione del capolavoro di Dreyer La passione di Giovanna D’Arco in una sede eccezionale, il Duomo di San Marco. Lo stesso si è verificato la sera precedente, in occasione della prova generale aperta al pubblico, sempre in Duomo. Ma per tutte le prime serate è stato necessario tenere aperta la terza galleria del Teatro per l’esaurimento dei posti in platea e nelle prime due gallerie.

Oltre 150 sono stati i titoli presentati in otto giorni di programmazione: pellicole provenienti da 38 cineteche di tutto il mondo, fra cui Austrian Film Museum di Vienna, Bundesarchiv di Berlino, BFI di Londra, MoMA di New York, Library of Congress di Washington, Academy Film Archive di Los Angeles, EYE Film Institute di Amsterdam, BFI di Londra e le cineteche nazionali di Ungheria, Russia, Australia.

Alle proiezioni si sono aggiunte moltissime attività ed eventi collaterali: i sempre seguitissimi seminari quotidiani del Collegium, le Masterclass per musicisti aspiranti accompagnatori di cinema muto, la Jonathan Dennis Memorial Lecture tenuta quest’anno da David Sproxton della Aardman Animations, l’ormai tradizionale incontro musicale con l’ex baby attrice Jean Darling, reso eccezionale dal suo novantesimo compleanno, e le matinée per le scuole organizzate in collaborazione con Cinemazero che hanno sempre registrato il tutto esaurito. Le Giornate sono state anche l’occasione per l’assemblea generale del Domitor, l’incontro sul restauro digitale dell’opera dei fratelli Manaki, pionieri del cinema macedone, il seminario di Torkell Saetervadet sulla proiezione digitale, l’incontro al femminile del Women and Film History International Group, e l’assemblea annuale dell’AIRSC, l’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema.

Un’importante novità “tecnologica” ha caratterizzato questa trentunesima edizione: la proiezione dei film più recentemente restaurati nel nuovo formato DCP, digital cinema projection, in digitale a 2k. Le immagini particolarmente belle e curate sono il risultato della tecnologia della statunitense Christie, che ha messo a disposizione gli speciali proiettori, importati in Italia da EHome.

Diffusa anche la presenza delle Giornate sui social network: dalcanale dedicato su YouTube, con interviste esclusive a musicisti ed esperti di cinema, al gruppo “Le Giornate del Cinema Muto” su Facebook e un account Twitter. Le Giornate sono presenti anche su Flickr, il social network dedicato alle raccolte fotografiche, con immagini scattate ogni giorno dentro e fuori il Teatro Comunale Giuseppe Verdi, e su Instagram.

Fondamentale per la realizzazione del festival è stato il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Comune e della Provincia di Pordenone, della locale Camera di Commercio, della Fondazione CRUP e della Banca FriulAdria-Crédit Agricole.

Quest’ultima in particolare, partner storico delle Giornate, ha reso possibile la realizzazione della serata finale - la proiezione del film Woman of Affairs di Clarence Brown, con Greta Garbo e John Gilbert, accompagnato dalla FVG Mitteleuropa Orchestra diretta da Carl Davis – e la sua replica, domenica 14 ottobre (ore 16), nell’ambito della stagione musicale del Teatro Verdi. Sempre nella serata finale è stato consegnato il premio Collegium-FriulAdria (istituito dalla Banca nel 2008), destinato all’autore del miglior saggio fra gli studenti del Collegium 2011.

La Fondazione CRUP ha sostenuto in particolare la serata di apertura, con la prima mondiale del Robinson Crusoe a colori di Méliès e dell’esilarante The Patsy con Marion Davies accompagnato dall’orchestra regionale diretta da Maud Nelissen. Il presidente Lionello D’Agostini ha così espresso la vicinanza della Fondazione al festival: “E’ con orgoglio che La Fondazione Crup ha dato il proprio supporto ad un’iniziativa così prestigiosa, che oggi ha raggiunto una risonanza nazionale, pur rimanendo profondamente radicata nel territorio dove è nata 31 anni fa. Aver sostenuto la realizzazione delle Giornate del Cinema Muto significa essere intervenuti concretamente per coadiuvare la crescita culturale non solo di un evento dall’elevato contenuto artistico ma anche del territorio, in particolare di quello pordenonese.”

Ricordiamo anche i preziosi sponsor tecnici delle Giornate: oltre a Christie e EHome, l’installatore Digitronic Service, Crash srl, ABC Informatica, Sina, Autosystem, Sim2, Slow Ways, Donne del vino FVG, Turismo FVG, C’entro anch’io, Itineraria, Ruote del passato, Amici della Cultura di Pordenone, Legambiente e WWF. Si è rinnovata anche la collaborazione con MyMovies.

Infine, 84 famiglie di Pordenone hanno messo a disposizione le loro case per accogliere alcuni degli ospiti delle Giornate. La 32a edizione delle Giornate del Cinema Muto si svolgerà dal 5 al 12 ottobre 2013.

Udine è la prima tappa della tournée della rassegna "Mondovisioni" sul documentario d'inchiesta

Udine è la prima tappa della tournée della rassegna

Udine - Al "Visionario" si inaugura mercoledì 10 ottobre la rassegna "Mondovisioni". Giunta alla 4a edizione, la seconda che dopo Internazionale a Ferrara andrà in tour attraverso l’Italia, Mondovisioni presenta una nuova selezione di otto documentari, scelti nei migliori festival, intorno ad alcuni dei temi più cari a Internazionale: attualità, diritti umani, informazione e libertà di espressione.

Tratto dominante di questa selezione è il rischio: il rischio che si corre continuando a prendere posizione, informare e sfidare norme e poteri. Rischiano la vita i redattori del settimanale Zeta in Reportero, che in Messico si ostinano a sbattere in prima pagina narcotrafficanti e politici corrotti, come l’ha rischiata Mads Brügger in The Ambassador, la sua nuova controversa inchiesta-performance sul corrotto mondo della diplomazia in Africa.

Rischiano e hanno subito una dura repressione, in un caso che ha anticipato quello delle Pussy Riot, i membri di Voina Art Group, creativi e radicali oppositori di Putin, le cui performance sono al centro di Tomorrow. Come loro rischiano il carcere gli attivisti di Anonymous che in We Are Legion raccontano storia e strategie del movimento rivoluzionario nato on-line e poi sceso in piazza, in nome della libertà in rete.

Rischiano la censura poliziesca i blogger cinesi che grazie a nuove tecnologie e social media sfidano gli organi di informazione ufficiali e il governo, come racconta High Tech, Low Life.

Rischiano gli immigrati in Svizzera, che come svela Vol special possono da un giorno all’altro ritrovarsi in un centro di detenzione, per essere allontanati per sempre dalla loro nuova vita. Di questi tempi non si rischia solo ai margini delle nostre società, ma anche nel cuore di istituzioni come l’Unione Europea, minacciata da un colossale fallimento finanziario e culturale, complici le lobby che pilotano la politica comunitaria, come dimostra The Brussels Business.

Ma rischiamo anche tutti noi, soprattutto di non saperne mai abbastanza del mondo che ci circonda, ad esempio di come uno stato che si dichiara democratico quale Israele possa gestire da decenni un sistema legale grazie al quale mantiene l’occupazione dei territori palestinesi. Lo denuncia The Law in These Parts, che insieme agli altri sette film di Mondovisioni offre l’occasione di scongiurare un rischio maggiore e generale: quello di essere poco o male informati, di rinunciare all’approfondimento e al dissenso, in tempi di ossessivi e più che mai sospetti appelli all’unità e alla coesione ad ogni costo.

Al "Visionario" secondo il seguente calendario:

mercoledì 10 ottobre, alle 19.30, Reportero di Bernardo Ruiz, Usa/Messico 2012, 72 minuti; alle 21, Tomorrow, di Andrey Gryazev, Russia 2012, 100 minuti;

mercoledí 17, We are legion: the story of the Hacktivists di Brian Knappenberger, Stati Uniti 2012, 91 minuti (wearelegionthedocumentary.com); e Vol Spécial, di Fernand Melgar, Svizzera 2011, 100 minuti (volspecial.ch);

mercoledí 24, The law in these parts, di Ra’anan Alexandrovicz, Israele, 2011, 101 minuti (thelawfilm.com); e High Tech, Low Life, di Stephen Maing, Stati Uniti/Cina, 2012, 87 minuti (hightechlowlifefilm.com).

Mercoledí 31, The Ambassador, di Mads Brügger, Danimarca 2011, 97 minuti (theambassador.dk); e The Brussels Business, di Friedrich Moser e Matthieu Lietaert, Belgio/Austria 2012, 85 minuti, (thebrusselsbusiness.eu).

Per informazioni: 0432 299545, www.visionario.info - http://blog.visionario.info/.

Giornate del cinema muto: la proiezione in Duomo del film "La passion de Jeanne d'Arc"

Giornate del cinema muto: la proiezione in Duomo del film

Pordenone - Alla 31ª edizione delle Giornate del Cinema Muto, in corso a Pordenone fino al 13 ottobre, è arrivato il momento forse più atteso, quello della serata di mercoledì 10 ottobre, alle 20.30, per la proiezione, eccezionalmente nel Duomo di San Marco, in occasione dei seicento anni della nascita di Giovanna d'Arco, del capolavoro di Carl Theodor Dreyer "La passion de Jeanne d'Arc" (1928) con la nuova partitura composta per l'occasione da Touve Ratovondrahety. Protagonista assoluto, perennemente sullo schermo, il volto dolente di Renée Falconetti, la cui interpretazione è annoverata fra le migliori della storia del cinema.

A eseguire la partitura per organo, coro, violoncello solista, trombe e tromboni sono il Coro San Marco, gli ottoni dell'Orchestra San Marco con Giuseppe Barutti (Solisti Veneti) al violoncello, Andrea Tomasi all'organo e la direzione di Roberto Strazzulli.

«Il capolavoro di Dreyer ha già ispirato così tanti musicisti - spiega Touve Ratovondrahety - Io ho dalla mia la fortuna di aver vissuto per otto anni a Orléans, dove il Festival de Jeanne d'Arc è un evento molto amato e magnificamente celebrato ogni anno a maggio. Inoltre, la "Solennité de Jeanne d'Arc" è sempre una straordinaria liturgia annuale anche nella chiesa parigina in cui lavoro adesso: tutto ciò ha determinato l'atmosfera e la scelta del testo, che rappresenta la parte più difficile di questo progetto. Ciò che guida questa composizione è il movimento del film. È un film di movimento, Quando i protagonisti restano immobili, si muove la cinepresa. Quando la cinepresa è statica, sono in movimento i protagonistiŠ».

L'ingresso libero prevedeva, data la limitata disponibilità di posti, il ritiro agli uffici del festival di coupon, che sono andati esauriti in brevissimo tempo.

Per chi fosse arrivato troppo tardi per prendere il coupon o avesse preferito assistere alla prova generale dell'evento svoltasi ieri (martedì), l'alternativa cinematografica di tutto rispetto è la proiezione, alle 20, al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, del film di A.W. Sandberg Vor Faelles Ven (Il nostro comune amico). Prodotto dalla danese Nordisk nel 1921 e restaurato dal Danish Film Institute di Copenhagen, il film è presentato alle Giornate nell'ambito dell'ampia rassegna di film muti tratti da Charles Dickens realizzata in occasione del bicentenario della nascita dello scrittore.

La giornata di mercoledì riserva altri importanti appuntamenti. Al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, dopo la proiezione di Familientag im Hause Prellstein (Riunione di famiglia in casa Prellstein, DE 1927) di Hans Steinhoff, in programma alle 10.45, con cui si conclude il pluriennale Progetto Steinhoff, alle 12 sarà presentato Moi syn (Mio figlio, URSS 1928) di Yevgenii Cherviakov (i cinque rulli ritrovati, su un totale di sette).

La riscoperta nel Museo del Cine Pablo Ducrós Hicken di Buenos Aires (la stessa fonte del recente ritrovamento del Metropolis integrale) può essere considerata la più importante riapparizione in ambito sovietico della seconda metà del secolo scorso. Moi syn è presentato a Pordenone all'interno dell'omaggio ad Anna Sten, che all'epoca era già una star ma che proprio con questo film s'impose come una delle migliori attrici del cinema sovietico.

Il programma del primo pomeriggio (a partire dalle 14.30) è dedicato al cinema delle origini, che quest'anno trova ampissimo spazio nel programma delle Giornate. In attesa di assistere, giovedì sera, al grande spettacolo del Phono-Cinéma-Théâtre, realizzato nel 1900 per l'Esposizione Universale di Parigi, si vedranno altri tesori prodotti agli albori della settima arte, fra cui due Méliès riscoperti da Cinémathèque française e Museo del Cinema di Torino, e la sesta selezione di titoli che l'Australian National Film & Sound Archive porta a Pordenone dalla preziosa Corrick Collection.

Dal repertorio filmico della nota famiglia d'intrattenitori, splendide fantasie colorate come La Peine du Talion (1906), che ha ispirato il poster del festival, e film "dal vero" fra cui Excursions en Italie, un Pathé del 1904 con immagini d'epoca di Genova, Napoli, Roma e Venezia.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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