Zurlini protagonista della terza giornata di 1000 Occhi
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Lunedì, 17 Settembre 2012 07:24
- Scritto da Mariangela Miceli
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Trieste - Una domenica quasi interamente dedicata a Zurlini, la terza giornata di festival ieri 16 settembre, in attesa della giornata di oggi con gli omaggi all'attrice triestina Lia Franca e alla figura di Giuseppe Fava, grande giornalista ma anche uomo di profondo spirito artistico – l'omaggio itinerante che parte da Trieste e arriverà fino in Sicilia intende appunto riscoprire questo aspetto spesso dimenticato.
Ma intanto, nella terza giornata, “L'invitata” di Vittorio De Seta (1969) e “Stella di Rio” di Kurt Neumann (1955) sono stati quasi una parentesi in una lunga pagina sul cinema di Zurlini.
Cinema e non solo: il documentario sull'arte di Alberto Burri in mattinata, una serie di cortometraggi nel pomeriggio e la proiezione, in apertura di serata, dei filmati tratti dal Carosello in cui il regista ha diretto Mina si sono alternati ai lungometraggi.
Dopo la presentazione di Germani di uno dei film più apprezzati di Zurlini, “La ragazza con la valigia” (1961), la compagna del regista, una emozionata, riservata Marie-Françoise Brouillet, ha ringraziato il pubblico e l'organizzazione del festival per la dichiarazione d'amore alla settima arte che ogni anno viene rinnovata dai Mille Occhi. La giornata si è chiusa con l'anteprima dalla Mostra di Venezia “Gli anni delle immagini perdute” di Adolfo Conti, documentario proprio su Zurlini, sulle sue opere cinematografiche ma soprattutto sui progetti mai realizzati – appunto, le “immagini perdute”.
Come perdute, se non fosse per l'archivio della Biennale di Venezia, sarebbero alcune immagini di uno dei grandi capolavori del cinema italiano e che questa mattina, per concessione appunto della Biennale di Venezia, è stato proiettato nella sua versione originale a beneficio dei presenti nella sala dell'Ariston.
Un “Cronaca familiare” (1962) se possibile ancora più struggente, ancora più toccante, in cui emerge ancora più luminoso e dolce, in quei sette minuti mai distribuiti nelle sale cinematografiche, il personaggio di Sylvie nel ruolo della nonna dei due protagonisti interpretati da Jacques Perrin e Marcello Mastroianni. Un vero peccato che quei sette minuti non fossero inseriti nel continuum della trama e che abbiano costretto il pubblico a un salto temporale. Flashback involontario all'interno del flashback che costituisce praticamente l'intero film. Ma pazienza: quando si assiste a una rarità del genere perdonare qualche dettaglio diventa quasi un piacere.
Foto tratta dal film Cronaca familiare