Da “Lettera da una sconosciuta” a “Lettre à la prison”: è iniziato l’atteso percorso su Marc Scialom a Mille Occhi
- Dettagli
- Categoria: Cinema
- Pubblicato Giovedì, 20 Settembre 2012 07:22
- Scritto da Mariangela Miceli
- Visite: 1143
Trieste - Sesta e penultima giornata di lavori, quella di mercoledì 19 settembre, per il Festival Internazionale del Cinema e delle Arti Mille Occhi.
La mattinata si è aperta con il percorso “Prima che vi uccidano”, dedicato all'omaggio a Giuseppe Fava, con gli episodi della serie “Siciliani”, del programma “Il tempo, la bellezza, il silenzio”, ideato da Fava e trasmesso dalla Rai nel 1982, e di “Anonimo siciliano”, anch'esso realizzato dal grande giornalista siciliano che ne ha curato regia e sceneggiatura.
Riprende l'omaggio a Lia Franca con “Gli uomini, che mascalzoni...” che ha dato inizio alle proiezioni pomeridiane, seguito dalla commedia zurliniana tratta dal romanzo omonimo di Vasco Pratolini “Le ragazze di San Frediano”.
Dopo le due commedie ha avuto inizio il percorso “L'avventura dell'esilio”, l'attesissimo omaggio a Marc Scialom, alla vigilia della consegna del premio Anno Uno per “Nuit sur la Mer” che, ricordiamo, sarà trasmesso nella serata di chiusura del festival in anteprima europea.
In attesa dell'anteprima, Marc Scialom, che con signorile discrezione ha seguito l'intero festival fra pubblico e organizzatori, ha presentato i corti “Exils” – geniale realizzazione del 1966, distribuita nel 2008, ispirata alla figura di Dante – e “La parole perdue” – corto del 1969, sul rifiuto degli orrori della guerra.
A seguire, il film “Lettre à la prison”, lungometraggio sull'identità culturale riscoperto nel 2009, a quasi quarant'anni dalla sua realizzazione.
La giornata si è chiusa con due pellicole ancora una volta di Zurlini. Ancora emozionante, anche agli occhi dello spettatore di oggi – dice bene il direttore Germani quando parla di “film del passato che sono ancora film per l'oggi” – uno dei film cult degli anni '70, “La prima notte di quiete”.
Il secondo lavoro presentato in serata è una delle “chicche” di questa edizione del festival: in una copia ritrovata da Ciro Giorgini che l'ha introdotta al pubblico in sala, in prima proiezione assoluta è stata presentata “La promessa”, regia televisiva di Zurlini – che ne aveva già curato la regia teatrale – trasmessa un'unica volta nel 1970, mai più riproposta, bistrattata, ingiustamente sottovalutata. E che a Mille Occhi ha finalmente conosciuto il grande schermo e una meritata considerazione.
Punto di contatto fra il percorso su Zurlini e quello su Scialom per le proiezioni odierne è la riscoperta, la riscoperta dell’opera dopo anni di silenzio e di attesa, la sua attualizzazione, la sua rivincita: a ricordarci che il cinema – e l’arte in genere – non è solo mercato come oggi si tende forse a credere, ma anche ricerca, partecipazione e scoperta.
Foto tratta dal film: “La prima notte di quiete”.