Giornate del cinema muto: la proiezione in Duomo del film "La passion de Jeanne d'Arc"
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Mercoledì, 10 Ottobre 2012 11:11
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - Alla 31ª edizione delle Giornate del Cinema Muto, in corso a Pordenone fino al 13 ottobre, è arrivato il momento forse più atteso, quello della serata di mercoledì 10 ottobre, alle 20.30, per la proiezione, eccezionalmente nel Duomo di San Marco, in occasione dei seicento anni della nascita di Giovanna d'Arco, del capolavoro di Carl Theodor Dreyer "La passion de Jeanne d'Arc" (1928) con la nuova partitura composta per l'occasione da Touve Ratovondrahety. Protagonista assoluto, perennemente sullo schermo, il volto dolente di Renée Falconetti, la cui interpretazione è annoverata fra le migliori della storia del cinema.
A eseguire la partitura per organo, coro, violoncello solista, trombe e tromboni sono il Coro San Marco, gli ottoni dell'Orchestra San Marco con Giuseppe Barutti (Solisti Veneti) al violoncello, Andrea Tomasi all'organo e la direzione di Roberto Strazzulli.
«Il capolavoro di Dreyer ha già ispirato così tanti musicisti - spiega Touve Ratovondrahety - Io ho dalla mia la fortuna di aver vissuto per otto anni a Orléans, dove il Festival de Jeanne d'Arc è un evento molto amato e magnificamente celebrato ogni anno a maggio. Inoltre, la "Solennité de Jeanne d'Arc" è sempre una straordinaria liturgia annuale anche nella chiesa parigina in cui lavoro adesso: tutto ciò ha determinato l'atmosfera e la scelta del testo, che rappresenta la parte più difficile di questo progetto. Ciò che guida questa composizione è il movimento del film. È un film di movimento, Quando i protagonisti restano immobili, si muove la cinepresa. Quando la cinepresa è statica, sono in movimento i protagonisti».
L'ingresso libero prevedeva, data la limitata disponibilità di posti, il ritiro agli uffici del festival di coupon, che sono andati esauriti in brevissimo tempo.
Per chi fosse arrivato troppo tardi per prendere il coupon o avesse preferito assistere alla prova generale dell'evento svoltasi ieri (martedì), l'alternativa cinematografica di tutto rispetto è la proiezione, alle 20, al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, del film di A.W. Sandberg Vor Faelles Ven (Il nostro comune amico). Prodotto dalla danese Nordisk nel 1921 e restaurato dal Danish Film Institute di Copenhagen, il film è presentato alle Giornate nell'ambito dell'ampia rassegna di film muti tratti da Charles Dickens realizzata in occasione del bicentenario della nascita dello scrittore.
La giornata di mercoledì riserva altri importanti appuntamenti. Al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, dopo la proiezione di Familientag im Hause Prellstein (Riunione di famiglia in casa Prellstein, DE 1927) di Hans Steinhoff, in programma alle 10.45, con cui si conclude il pluriennale Progetto Steinhoff, alle 12 sarà presentato Moi syn (Mio figlio, URSS 1928) di Yevgenii Cherviakov (i cinque rulli ritrovati, su un totale di sette).
La riscoperta nel Museo del Cine Pablo Ducrós Hicken di Buenos Aires (la stessa fonte del recente ritrovamento del Metropolis integrale) può essere considerata la più importante riapparizione in ambito sovietico della seconda metà del secolo scorso. Moi syn è presentato a Pordenone all'interno dell'omaggio ad Anna Sten, che all'epoca era già una star ma che proprio con questo film s'impose come una delle migliori attrici del cinema sovietico.
Il programma del primo pomeriggio (a partire dalle 14.30) è dedicato al cinema delle origini, che quest'anno trova ampissimo spazio nel programma delle Giornate. In attesa di assistere, giovedì sera, al grande spettacolo del Phono-Cinéma-Théâtre, realizzato nel 1900 per l'Esposizione Universale di Parigi, si vedranno altri tesori prodotti agli albori della settima arte, fra cui due Méliès riscoperti da Cinémathèque française e Museo del Cinema di Torino, e la sesta selezione di titoli che l'Australian National Film & Sound Archive porta a Pordenone dalla preziosa Corrick Collection.
Dal repertorio filmico della nota famiglia d'intrattenitori, splendide fantasie colorate come La Peine du Talion (1906), che ha ispirato il poster del festival, e film "dal vero" fra cui Excursions en Italie, un Pathé del 1904 con immagini d'epoca di Genova, Napoli, Roma e Venezia.