Far East film Festival. Modalità grande evento on!
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Aprile 2016 14:38
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Udine si prepara al Far East, il Festival di cinema che in questi 18 anni è cresciuto nel cuore del Friuli Venezia Giulia ed è diventato modello culturale internazionale. Perché Far East non è solo settima arte.
E' un modo di intendere la cultura, di renderla "pop", a portata di tutti e di usarla per contaminare generi e diffondersi capillarmente, raccontando paesi, stili di vita, narrazioni della contemporaneità.
Apertura il 22 aprile nel segno della tigre, "The Tiger", per essere precisi, è lo splendido e potente kolossal di Park Hoon-jung che ruggirà in anteprima internazionale venerdì 22 aprile, al teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il Far East Film Festival è, prima di tutto, un simbolo di energia - spiega Sabrina Baracetti, direttrice del Festival durante la conferenza stampa di oggi, al cinema Visionario.
L'energia ci serve per portare avanti un grande progetto culturale ma ci occorre anche una dose di autoironia, per dichiararne gli intenti". Ma la fierissima tigre sudcoreana di Park, assetata di sangue e di giustizia, non ruggirà da sola: sotto i riflettori del Teatro Nuovo farà ritorno uno dei più vecchi e cari amici del FEFF. Un genio chiamato Johnnie To!
A lui, indimenticato trionfatore del primissimo Audience Award con "A Hero Never Dies", spetteranno due compiti: presentare al pubblico il gangster movie Trivisa di cui è produttore, sontuoso compendio dello stile Milkyway, e tagliare ufficialmente il nastro con il Festival trailer che porta la sua firma! "Il FEFF diventa maggiorenne - e, per festeggiare come si deve, anticipa Baracetti - ha deciso di regalare a se stesso e al pubblico un gioiello davvero inestimabile: 30 secondi di pura bellezza d’autore, 30 secondi in cui Johnnie “debutta” nel cinema d’animazione, un regalo nel regalo, in cui il suo sguardo incontra le sonorità di un enorme compositore: Lim Giong premiato a Cannes per le musiche di The Assassin di Hou Hsiao-Hsien (incoronato, a propria volta, per la regia
La chiusura non sarà da meno. La Closing Night del 30 aprile vedrà sul palcoscenico del teatro Nuovo Giovanni da Udine l'attore Sammo Hung. Dopo Joe Hisaishi e Jackie Chan, le due superstar del 2015, un altro mito assoluto ritirerà dunque il Gelso d’Oro alla Carriera. L’attore, regista e coreografo action che, nel corso dei decenni, ha saputo rivoluzionare indelebilmente il segno visivo delle arti marziali, leggendario in patria, e amatissimo in tutto il mondo, Sammo accompagnerà a Udine il suo The Bodyguard (International Festival Premiere), entusiasmando i fan e consolidando la reputazione internazionale capitalizzata, anno dopo anno, dal FEFF. Venendo alle cifre, anticipiamo che sono da capogiro:72 film nella selezione ufficiale, di cui 50 in concorso, provenienti da 10 aree geografiche dell’Asia (5 anteprime mondiali, 10 anteprime internazionali, 8 Festival Premiere e 37 anteprime italiane, di cui 18 europee), oltre 130 gli eventi disseminati nel centro di Udine (citiamo, fra tutti, l’immancabile Far East Cosplay Contest del 24 aprile, aggiungiamo benessere, danza, arti marziali, cucina). 150 i volontari prontissimi a scendere in campo, dal 22 al 30 aprile, spalleggiando lo staff del Festival. Un calendario fitto e articolato dentro cui non mancheranno il secondo FEFF Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti europei e asiatici, e il workshop internazionale Ties That Bind, che ormai da 8 anni mette in connessione produttori occidentali e orientali.
E non va certo dimenticato l’evento di pre-apertura: una serata straordinaria, quella del 21 aprile, con lo spettacolo The Ghosts di Constanza Macras, segno della collaborazione proficua tra CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e FEFF. "Uno spettacolo di teatro totale"- ha annunciato Giuseppe Bevilacqua presidente di CSS - da non perdere.
Tra le novità del 2016, poi, spicca Focus Asia, l’appuntamento di business che si svolgerà al Cinema Visionario di Udine il 27, il 28 e il 29 aprile e vedrà il FEFF collaborare con MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo di Roma (assieme al Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con la DG Cinema – MIBACT). Un primo passo verso il rafforzamento delle relazioni tra Europa e Asia per offrire ai buyer una panoramica sulle più recenti produzioni di genere. Ad affiancare la ricca sezione-concorso, che vedrà in sfida per l’Audience Award 2016 i migliori titoli panasiatici dell'ultima stagione (blockbuster, cult movie, outsider su cui scommettere, ma anche “oasi d’autore”, come l’attesissimo Three Stories of Love di Hashiguchi Ryosuke), ci sarà l’info-screening della controversa opera collettiva Ten Years e ci saranno ancora una volta diverse traiettorie parallele: quella dedicata ai documentari (da non perdere The Lovers and the Despot, preview del Biografilm Festival, cioè l’incredibile storia del rapimento del regista sudcoreano Shin Sang-ok da parte del dittatore nordcoreano Kim Jong-il), quella dedicata al Fresh Wave Festival (le giovani voci di Hong Kong), quella dedicata alla paura (grandissimo ritorno dell’Horror Day e primissimo approdo, sullo schermo udinese, per il sommo Kurosawa Kiyoshi: un crudele viaggio nel buio, e nella psiche, intitolato Creepy!), quella dedicata alle mostre (dall’arte contemporanea giapponese di Paradoxa all’universo del fumetto con il Viaggio a Tokyo di Vincenzo Filosa).
Se quest’anno l’immancabile – devoto – omaggio alla storia del cinema asiatico sfiorerà la tuta gialla di Bruce Lee, proponendo nei nuovissimi restauri 4k alcuni autentici must (Dalla Cina con furore, Il furore della Cina colpisce ancora, L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente e The Game of Death) , l’occhio del FEFF indagherà a fondo sulla gloriosa fantascienza giapponese. Una retrospettiva di 10 film e una pubblicazione, entrambe intitolate Oltre Godzilla – Futuri alternativi e scenari fantastici del cinema giapponese ed entrambe curate dall’espertissimo Mark Schilling, che vedranno come ospite d’onore il mitico regista Obayashi Nobuhiko!
«Gli appassionati - scrive Mark Schilling - considerano da molto tempo il Giappone una superpotenza del cinema di fantascienza, soprattutto per un sottogenere, i film di mostri (kaiju eiga), e per un personaggio, Godzilla. In realtà, i film di fantascienza giapponesi degli anni Cinquanta e Sessanta, affollati di razzi spaziali, UFO e vari tipi di armi e gadget esotici, saranno pure stati ispirati ai film sulle invasioni aliene di Hollywood, ma il loro stile unico, la loro energia e la loro immaginazione hanno influenzato non solo registi e animatori giapponesi, ma anche le loro controparti in tutto l'Occidente».
Non resta che darsi appuntamento al Teatro Nuovo, sede storica del Far East Film Festival, e aspettare che il trailer di Johnnie To apra ufficialmente le danze. Quale sarà il colpo di fulmine che, quest’anno, trafiggerà gli spettatori? Un esordio con la “e” maiuscola come The World of Us di Yoon Ga-eun o, magari, il sorprendente Ola Bola che ci parla del calcio malaysiano? Un intenso dramma sentimentale come Mountain Cry di Larry Yang o, magari, l’insolito road movie Lost in Hong Kong di Xu Zheng che ha letteralmente polverizzato il botteghino dell’ex colonia britannica? Una buffa e tragica storia di redenzione come Mohican Comes to Home di Okita Shuichi (con un inedito Matsuda Ryuhei in versione punk-hipster) o, magari, la prima mondiale di Hime-Anole, che il 25 aprile porterà sul red carpet del FEFF 18 , l’idol giapponese Morita Go.
Al via a Pordenone il festival "Le Voci dell'inchiesta". Focus su 40° terremoto, ospite di spicco Gianni Minà
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Aprile 2016 10:14
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Si apre mercoledì 13, per proseguire fino a domenica 17 aprile, il festival "Le Voci dell’Inchiesta" che per cinque giorni fa di Pordenone la città del documentario contemporaneo.
Incontri e omaggi ai protagonisti del cinema e del giornalismo – con più di 50 eventi, oltre 40 ospiti, tra registi, esperti, giornalisti – una selezione più di 30 documentari italiani e internazionali, di cui circa la metà in anteprima italiana assoluta, e uno spettacolo teatrale, sono i numeri di questa edizione che presenta anche mostre sulla fotografia d’inchiesta, workshop, e una serie di webdoc, documentari nati espressamente per la rete, visibili su tablet.
Tra gli eventi della prima giornata spicca l’anteprima nazionale di “Requiem for the American Dream” (Sala Cinemazero, ore 17.45): un dialogo durato 4 anni tra i registi Peter Hutchison, Kelly Nyks, Jared P. Scott e il filosofo, linguista e attivista politico Noam Chomsky, in cui si espone il profetico decalogo che ha portato la società americana a una disuguaglianza senza precedenti nella Storia.
Chomsky, tracciando mezzo secolo di politiche volte a favorire i più ricchi a spese della maggioranza, mette così a nudo le drammatiche conseguenze di queste scelte, con la perdita della solidarietà in favore di un individualismo esasperato.
Altre due importanti proiezioni segnano l’avvio della prima giornata: alle 15.00 il trentennale del disastro di Chernobyl viene ricordato con l’eccezionale documentario d’inchiesta di Fedor Alexandrovich The Russian Woodpecker (Il complotto di Chernobyl), vincitore del premio della giuria al Sundance Film Festival, che svela retroscena finora inediti su un incidente nucleare senza precedenti. Il documentario è in distribuzione nelle sale italiane e arriva a Pordenone in anteprima per il Triveneto.
A seguire si parlerà di “Che cos’è il TTIP?” Come cambierà le nostre vite l’accordo (segreto?) fra Usa ed Europa? Il TTIP è un accordo (in corso di negoziazione) di libero scambio per abolire i dazi doganali tra i due continenti e favorire i traffici tra i paesi attraverso “l’armonizzazione” delle loro legislazioni. Cosa succederà alla qualità e ai controlli sulle merci? Intervengono Elena Mazzoni, esperta degli aspetti giuridici del trattato e Fabiano Miceli Docente presso il Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine.
Alle 16.30 apre ufficialmente anche la retrospettiva dedicata a Liliana Cavani, che proprio col documentario ha mosso i primi passi nel cinema. Nel 1965, in occasione del 20° anniversario della Liberazione, la regista realizza "La donna nella resistenza", un documentario toccante, dedicato alle donne che fecero l’Italia democratica, lottando contro il nazifascismo e immolandosi per la libertà dal regime.
Intervengono la giornalista Valeria Palumbo, già caporedattore centrale de L’Europeo e di Global Foreign Policy, attualmente impegnata al Corriere della Sera e in altre testate, Monica Emmanuelli Direttrice e responsabile dell’archivio storico dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione (Udine), e Angelo Carnelutto Partigiano combattente della V Brigata Osoppo con il nome di battaglia “Clark”.
L’inaugurazione serale di questa nona edizione (Sala Cinemazero, ore 20.45) sarà affidata al ricordo del terribile evento che ha profondamente segnato la storia recente del Friuli: il 40° anniversario del terremoto che nel maggio del 1976 distrusse interi paesi del Friuli, provocando quasi mille morti e oltre 100 mila sfollati.
In prima linea nel raccontare le devastazioni, ma anche la tenacia dimostrata dai friulani, una serie di agguerriti inviati della Rai, tra cui Gianni Minà, protagonista della serata con il suo collega Rai Edek Osser, autore di servizi di rara intensità.
Numerosi gli ospiti: oltre a Minà e Osser, la serata - condotta dal Responsabile della Struttura di Programmazione Italiana della Sede Rai FVG Cristiano Degano – vedrà sul palco di Cinemazero anche il direttore della Sede Rai regionale Guido Corso, il caposervizio del Messaggero Veneto Domenico Pecile (in rappresentanza del direttore Tommaso Cerno) e il direttore de Il Gazzettino Roberto Papetti. Il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop riconoscerà ufficialmente il ruolo particolare della televisione RAI e dei suoi inviati nel raccontare in immagini il terremoto del 1976.
A Gianni Minà sarà, inoltre, consegnato nella mattinata di giovedì 14 aprile dal Sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti il Sigillo della Città.
Il terremoto in Friuli fu anche uno straordinario esempio di solidarietà giunta da ogni parte del mondo, e proprio di questo sostegno e di questa fratellanza internazionale racconta il toccante documentario del regista Massimo Garlatti-Costa "Quando la terra chiama”, presentato in prima assoluta dall’autore al termine dell’incontro. Il documentario prodotto dalla Raja Films per l’Ente Friuli nel Mondo racconta il dramma del terremoto del 1976 dalla prospettiva dei friulani che lo vissero dalle loro terre di emigrazione: Australia, Canada, Francia, Svizzera, Argentina e da altre località italiane. Il lavoro presenta materiale inedito trasferito direttamente dalle pellicole originali in 16mm e 35mm ed anche materiale fotografico e giornalistico dell’epoca.
Gli incontri serali sono visibili in streaming sulla pagina Facebook del festival. Da quest’anno, inoltre, è previsto anche il Premio del pubblico per il miglior documentario d’inchiesta.
E' Sammo Hung, il super ospite di Far East 2016
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- Pubblicato Mercoledì, 30 Marzo 2016 14:09
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Dopo Joe Hisaishi e Jackie Chan, super ospiti dell’edizione 2015, un altro gigante del cinema asiatico salirà sul palco del Far East Film Festival: stiamo parlando di Sammo Hung, leggendaria icona hongkonghese amatissima in tutto il mondo! L’attore, regista e coreografo action che, nel corso dei decenni, ha saputo rivoluzionare indelebilmente il segno visivo delle arti marziali.
Se la Closing Night del 30 aprile punterà, dunque, i riflettori su di lui e su The Bodyguard, l’action thriller che lo vede impegnato anche dietro la macchina da presa, il FEFF 18 renderà omaggio al suo straordinario percorso artistico (iniziato a undici anni!) consegnandogli il Gelso d’Oro alla carriera. Una carriera segnata dalla sperimentazione, davvero instancabile, e dall’altrettanto instancabile capacità di muoversi attraverso i generi.
Oltre al grande Sammo, ricordiamo, Il Gelso d’Oro alla carriera ha celebrato Johnnie To, Kim Dong-ho (fondatore del Festival di Busan), Michael Werner della Fortissimo, Nansun Shi, Joe Hisaishi, Jackie Chan e, proprio come i tre Gelsi dell’Audience Award (assegnati ai migliori film in concorso dalla giuria popolare del FEFF), viene realizzato da Idea Prototipi®, azienda friulana principe nella lavorazione del metallo.
Amico e compagno d’avventura di Jackie Chan, fin dai tempi della China Drama Academy, Sammo ha lavorato con tutte le star che possano venirvi in mente, da Bruce Lee a Yuen Biao, da Jet Li a Andy Lau, e il pubblico occidentale, quando l’Oriente era ancora un patrimonio per pochi (fortunati) spettatori, lo ha applaudito nel telefilm Più forte ragazzi (senza dimenticare, ovviamente, la partecipazione a Walker Texas Ranger, la serie cult con Chuck Norris). In The Bodyguard, che il FEFF presenterà come International Festival Premiere, Sammo veste i panni di una guardia del corpo in pensione che si ritira a vivere in un piccolo paesino al confine tra Cina e Russia. Lì stringe amicizia con una giovane ragazza che, per colpa del padre (interpretato da Andy Lau), viene presa di mira dalla malavita locale. E quando la ragazza e il genitore svaniscono, l'ex bodyguard non si fermerà di fronte a niente e a nessuno pur di salvarli…
Tensione, adrenalina, superbi combattimenti di martial arts (basterebbe citare i tre Ip Man, tutti presentati al FEFF) e, a seconda della necessità, qualche grammo o qualche tonnellata di umorismo: ecco la ricetta che ha reso inconfondibile la griffe di Sammo e mitico il suo nome, garantendogli un posto d’onore nell’Olimpo asiatico. Impossibile condensare, in poche righe, una filmografia – ricca e visionaria – che spazia disinvoltamente dal poliziesco allo slapstick, passando per il wuxia e l’horror comico: meglio darsi appuntamento a Udine e ammirare la leggenda da vicino!
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