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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

È morto Arnaldo Ninchi, attore di teatro, cinema e tv. Fu direttore del Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia

È morto Arnaldo Ninchi, attore di teatro, cinema e tv. Fu direttore del Teatro stabile del Friuli Ve

Trieste - È morto all'età di 78 anni Arnaldo Ninchi, presidente del Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia fra il 2001 e il 2004. Nato a Pesaro il 17 dicembre 1935, figlio di Annibale, nipote di Carlo e cugino di Ave, Arnaldo Ninchi era cresciuto fra una città e l’altra, come da tradizione delle compagnie teatrali. Si era diplomato all'Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.

Attivo fin da giovanissimo sul palcoscenico, Ninchi è stato molto presente anche nel mondo del cinema e della televisione. Ha recitato testi di Pirandello, ma anche Sartre, D'Annunzio, Shakespeare e Moliere. Debuttò in teatro, diretto da Guido Salvini, nel 1959. Nel 1960 recitò la parte del sindaco nella storica rappresentazione di "Un marziano a Roma" di Ennio Flaiano, diretto da Vittorio Gassman.

Negli anni ’60 fu ancora in teatro con Gassman e poi con Enriquez, Ferrero, Squarzina. Al cinema lavorò, fra gli altri, con Chabrol (Les bonnes femmes, in italiano Donne facili o Parigi di notte), Montaldo (Il giocattolo), Lina Wertmuller (Notte d’estate con profilo greco...), Sergio Corbucci (Rimini Rimini), Pupi Avati (Magnificat).

La televisione gli diede popolarità tra il grande pubblico. "La famiglia Ricordi", "Incantesimo", "La vita che verrà", "Piccolo mondo antico", "Onora il padre", "L’ultimo papa re", "Boris" (dove interpretò il dr. Cane, mai inquadrato in volto) solo per citare alcuni telefilm più seguiti.

Attivo anche come doppiatore, ha dato prevalentemente voce a personaggi dei cartoni animati.

La scenografia oggi tra illusionismo e tecnologia. Incontro di studio in onore di Sergio D'Osmo

La scenografia oggi tra illusionismo e tecnologia. Incontro di studio in onore di Sergio D'Osmo

Trieste - A un anno dalla scomparsa di Sergio D'Osmo, si è tenuto sabato 4 maggio un incontro di studio in suo onore, intitolato "Dentro la scena", svoltosi presso il civico museo teatrale Carlo Schmidl di Trieste.

Alla presenza di un centinaio di persone di ogni età, tra cui molti bambini, la serata è cominciata raccontando chi era Dodo omaggiando così una carriera colma di enormi successi e anche piccoli aneddoti della vita quotidiana passata in bottega, raccontati da colleghi e amici quali Franco Però, Stefano Nicolao, Pierpaolo Bisleri e Federico Cautero, suo allievo e ideatore di questa serata.

Federico Cautero, volente o nolente, tenta di raccoglierne il testimone nei migliori dei modi: innovando la scenografia teatrale,  progetto al quale lo stesso d'Osmo si affacciò qualche mese prima della sua scomparsa.

Nonostante il Fondo Unico dello Spettacolo sia sempre più basso, a causa dei continui tagli alla cultura, Cautero  crede ciecamente in questo progetto, dando vita ad opportunità di lavoro, ad un notevolissimo abbattimento dei costi e dei consumi di produzione, ma soprattutto reinventando quella che è l'articolazione dell'organizzazione e dell'allestimento produttivo di uno spettacolo teatrale: tutto avviene in tempo reale.

Il progetto si basa su una nuova concezione della scenografia teatrale, unendo il reale al virtuale, ovvero attraverso l'uso di applicazioni tecnologiche digitali in teatro e sfruttando la multiproiezione tridimensionale. Cautero assieme ai suoi collaboratori Giuseppe Emiliani, Stefano Cantadori, Irene Maiolin, Stefano Vidoz e Fabio Antoci  porta il teatro verso un nuovo livello.

Utilizzando pochi elementi con un budget veramente ridotto all'osso, l'équipe va a ricreare diverse situazioni partendo dal concetto di illuminazione, eliminando molti fari e gelatine ed utilizzando dei videoproiettori gestibili via computer, creando effetti che normalmente sarebbe difficile e dispendioso ottenere.

La serata, si è conclusa con un'installazione di scenografia virtuale sul pavimento delle scale dello stesso museo, scale ove vi si è assiepato il numeroso pubblico per assistere alla performance teatrale di Maurizio Zacchigna, in un passo tratto da "Il Conde" di Claudio Magris, accompagnato dal contrabbassista Massimiliano Forza e le luci di David Fischer, scenografia virtuale di Federico Cautero e assistente al progetto Stefano Vidoz.

"Magie" e illusioni teatrali in 3D a Trieste

TRIESTE - Oggi, Sabato 4 maggio 2013 alle ore 17.30 presso il Civico Museo Teatrale - Carlo Schmidl in onore dello scenografo-costumista Sergio d’Osmo ad un anno dalla sua scompara, si svolgerà un incontro intitolato "Scenografia Virtuale - le applicazioni delle tecnologie digitali in teatro: dal 3D alla multiproiezione".

"Il lavoro artigianale che una scenografia teatrale deve avere è insostituibile, ma può essere integrata dall’uso della tecnologia digitale.
 
Ci sono interessanti applicazioni dove le proiezioni diventano spettacolari e illusorie (video mapping)
Questa tecnica reinterpretata è il ‘materiale’ su cui si basa la nuova sperimentazione scenografica, dove tutto il processo preparatorio e di progettazione non è più solo finalizzato alla realizzazione costruttiva del manufatto, ma trova una naturale continuità in palcoscenico."

 a cura di:
 Federico Cautero - Scenografo
 Stefano Vidoz - assistente progetto

 interverranno:
 Franco Però - regista - introduzione
 Stefano Cantadori - Audio Link s.r.l.
 Giuseppe Emiliani regista teatrale
 Ivaldo Vernelli - direttore organizzativo Teatro Stabile di Verona
 Pierpaolo Bisleri - direttore degli allestimenti del Teatro Verdi di Trieste
 Stefano Nicolao - Costumista - Nicolao Atelier - Venezia

 collaboratori progetto:
 Irene Maiolin - studentessa
 FABIO ANTOCI - assistente Audio Link

 ore 21.00
 VIDEOINSTALLAZIONE
 a cura di:
 GIUSEPPE EMILIANI e FEDERICO CAUTERO
 con la partecipazione di:
 MAURIZIO ZACCHIGNA e MASSIMILIANO FORZA

 Si ringrazia per la collaborazione: La Casa del Lavoratore Teatrale - Trieste; Key Congressi - Trieste;
 David Fischer

 Civico Museo Teatrale - Carlo Schmidl in via Rossini 4 Trieste (+39 040 6754072 - fax +39 040 6754030)

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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