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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

"Scarica di nubi": al Palio teatrale studentesco città di Udine in scena la legalità

Miriam, una ragazza “siciliana per metà, l’altra viene dal Nord”, sotto un cielo sempre carico di nubi che ogni tanto si fermano a incrociare la vita, in attesa di altri occhi: quelli delle stanze che lei abiterà, dalle aule di scuola ai labirinti Ikea.

Questa adolescente prossima al mondo adulto, che diventerà testimone indiretta di una strage mafiosa delle terre a Sud, è la protagonista di “Scarica di nubi. Mitraglia poetica per corpi da raccontare”, partitura corale per attrice sola che debutterà al Palamostre di Udine il 7 maggio come ospitalità all’interno del 42° Palio teatrale studentesco e nell’ambito del progetto “Radio Aut”, percorso di educazione alla legalità costruito da un coordinamento provinciale formato da cooperativa Damatrà, Arci Territoriale di Udine (nel ruolo di capofila) e Associazione Libera di Udine. 

Prodotto dall’Arci territoriale con il sostegno della Regione e in collaborazione con Libera Udine e Damatrà, il lavoro, con scene e luci di Davide Guarnieri, sarà interpretato da Serena Di Blasio, attrice e regista, che insieme ad Andrea Ciommiento, autore della creazione scenica, ha sviluppato un laboratorio teatrale sulla legalità rivolto ad attori (studenti e professionisti) nel gennaio 2013 presso l’Arci Territoriale di Udine.

“Abbiamo lavorato alla creazione di frammenti di teatro da portare in vita, partendo dal ciò che sta alla radice dell’esperienza scenica”, spiega Ciommiento, arts reporter, autore e creatore scenico. “Da qui l’idea di un allestimento di più stanze in divenire – aggiunge –, alla ricerca di uno sguardo universale che comprendesse il confine tra il senso di giustizia e la radice di ogni criminale delinquenza che per semplicità di visione gli italiani chiamano mafia”. 

Sulla scorta del laboratorio è nato un testo, che il 13 marzo scorso ha visto l’attrice Laura Curino impegnata “in prova nelle stanze in divenire dello spettacolo” al circolo Arci MissKappa di Udine. Ora il lavoro prende corpo “in piena pelle di legalità – continua Ciommiento –, puntando a raccontare il legame tra senso etico ed esistenziale attraverso un’interazione scenica con gli spettatori”. “Non entriamo mai nella dimensione della retorica civile - puntualizza Serena Di Blasio -, del teatro-documento o dell’inchiesta, ma piuttosto entriamo nell’esistenza di questa ragazza circondata da mondi e persone che la sollecitano continuamente. Cerchiamo di farlo – aggiunge – senza presunzione d’innocenza, attraverso una mitraglia poetica di corpi da vivere e mondi da raccontare”.

Nella storia non abbiamo di fronte solamente la protagonista, ma tutti i mondi vivaci che porta con sé: in diversi punti si scoprirà che cosa significhi sentirsi a casa, e avere paura di ciò che sta fuori e dentro il proprio mondo protetto. Di lì a poco la protagonista vivrà sulla propria pelle la vicinanza alle stragi del Sud, mai vissute prima con consapevolezza, divenendone testimone indiretta. “E vedo vite spezzate – dice Miriam nella stanza delle stragi –, ciuffi di bambini in strada che guardano i corpi a terra ricoperti di rosso, ma io non so più dire chi sono realmente”. “Scarica di nubi” di Di Blasio e Ciommiento, che in forma di primo studio è stato presentato al festival Teatropia 2013 di Siena, sarà rimesso in scena  a Udine il 5 giugno a palazzo Morpurgo (ore 21) in occasione della tappa in città della Carovana internazionale antimafie, che prevede, alle 18 nella stessa sede, un “aperitivo della legalità”. L’8 giugno sarà di scena al Centro Cultura Arte Performance 10100 di Torino, il 12 luglio approderà al Festival Notturni Diversi di Portogruaro. Durante i mesi di prova i curatori hanno realizzato contributi video da destinare al microblogging e ai social media: su youtube da scoprire le Video stanze in divenire insieme a Serena Di Blasio e Andrea Ciommiento.

 

I meno amati del cartellone del Giovanni da Udine: "Siums" e "La fine dell'inizio"

I meno amati del cartellone del Giovanni da Udine:

Il pubblico sovrano del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, invitato in occasione dell'ultimo spettacolo della stagione della prosa a riempire un questionario di gradimento,  ha espresso il suo giudizio sugli spettacoli teatrali della Stagione 2012-2013, appena conclusa.

L’indagine lanciata dal teatro per conoscere le valutazioni degli abbonati sui singoli spettacoli si è chiusa con 546 questionari compilati. Un numero importante, che segnala il diffuso desiderio degli spettatori di far sentire la propria voce e farla pesare sulla programmazione della Stagione prossima: questo il senso della risposta corale alla sollecitazione del nuovo Direttore artistico, Giuseppe Bevilacqua.

Idee chiare e condivise innanzitutto sugli spettacoli ritenuti più belli: ai primi posti si collocano Rain Man, musical della Compagnia della Rancia e La torre d’avorio con gli attori Luca Zingaretti e Massimo de Francovich; Due spettacoli  "facili", uno è l'adattamento da un film premio Oscar, l'altro vedeva in scena due attori d'eccellenza: Luca Zingaretti, alias il Commissario Montalbano e il pluripremiato Massimo De Francovich alle prese con un testo superlativo.

Seguono nel gradimento "Miseria e nobiltà", "Hedda Gabler", "Servo di scena". Le motivazioni della preferenza valutano chiaramente la bravura gli attori, la validità del testo, la regia solida e chiara.

La domanda di controllo su questo fondamentale argomento chiedeva quali fossero stati gli spettacoli meno graditi. Le risposte confermano le valutazioni sui due spettacoli giudicati migliori, mentre fanno registrare una divisione fra il pubblico giovane e quello maturo su altri due. Una parte del pubblico ha giudicato negativamente Hedda Gabler e il pubblico maturo è stato severo con il testo (la traduzione e l’adattamento volgarizzante giudicato non pienamente soddisfacente) di Giulietta e Romeo. Il giudizio sugli attori è stato invece di generale apprezzamento. Gli spettacoli meno graditi sono stati Siums regia in friulano di Gigi Dall'Aglio, e La fine dell’inizio regia dell'ex sovraintendente del Giovanni da Udine, Cesare Lievi.

Più complesse e articolate le risposte sulle attese per la Stagione di prosa 2013-2014. Il 43% degli spettatori frequenta il Giovanni da Udine perché ama lo spettacolo dal vivo, il 30% per un più generale desiderio di approfondimento culturale, infine il 18% perché vuole rilassarsi. Il 20% degli spettatori chiede che venga programmato il musical, il 19% vuole attori noti, il 16% suggerisce testi classici, altrettanti spettatori indicano la preferenza per testi moderni. Per le attività collaterali, il 44% dei frequentatori chiede incontri con gli attori, il 33% domanda la presentazione degli spettacoli da parte di esperti.

Ben il 95% degli spettatori ritiene che in un teatro di città, come il Nuovo, debbano trovare posto anche compagnie di giovani di comprovata professionalità. Il pubblico si divide poi sull’indicazione di che cosa debbano presentare le compagnie di giovani: il 36% vuole che si cimentino con testi nuovi e regie innovative, il 34% con testi classici e regie innovative, il 30% con testi classici rispettandone la scrittura.

Il completo riepilogo delle risposte del pubblico del GdU, accompagnato dai grafici, è consultabile sul sito del teatro www.teatroudine.it.

Un’osservazione conclusiva sulla consultazione realizzata con i 546 questionari compilati: i frequentatori l’hanno vissuta come un segno di rispetto e di ritrovato dialogo, certi che verranno ascoltati. E proprio per sentire e valorizzare l’opinione del pubblico sono stati lanciati i questionari.

Far East Film Festival chiude con numeri da capogiro

Far East Film Festival chiude con numeri da capogiro

Il pubblico del Far East Film Festival non ha avuto dubbi: il Gelso d’Oro 2013 non poteva che andare alla Corea del Sud per l’irresistibile commedia How To Use Guys With Secret Tips! Cultura pop al quadrato (anzi: al cubo) e un regista, il simpaticissimo Lee Won-suk, diventato l’idolo degli spettatori!

Sul secondo gradino del podio, con pochi voti di scarto, si è piazzato il geniale thai pulp Countdown dell’esordiente Nattawut Poonpiriya (ed esordisce, va detto, anche la Thailandia, finora mai premiata!), mentre il raffinato biopic Ip Man – The Final Fight di Herman Yau (vecchio e caro amico del FEFF) ha garantito la medaglia di bronzo ad Hong Kong.

Il Gelso Nero degli accreditati Black Dragon ha invece raggiunto Taiwan, per il dramma Touch of the Lightdi Chang Jung-chi, mentre i web-giurati di MYmovies hanno preferito l’eccentrico It’s Me, It’s Me del giapponese Satoshi Miki, accompagnato sul palco del Teatro Nuovo (per la gioia delle ammiratrici di mezzo pianeta) dal pop idol Kamenashi Kazuya.  

Dopo gli applausi calorosi della Closing Night, dunque, è tempo di bilancio per Far East Film 15. Un’edizione che, a dispetto dei massicci tagli subiti, è riuscita ancora una volta a tagliare il traguardo in rigoroso FEFF style, tra sold out, file chilometriche ed eventi speciali: dalla consegna del Gelso d’oro alla carriera al gigante sudcoreano Kim Dong-ho, uomo di pace e di cinema, fino alla storico (davvero storico) incontro con l’attrice Hang Jong Sim e la produttrice Ryom Mi Hwa, giunte a Udine direttamente da Pyongyang per presentare la favola nordcoreana Comrade Kim Goes Flying.     

Le cifre? Il festival udinese ha sostanzialmente raggiunto e confermato le soglie del 2012, rispondendo con forza alla drastica riduzione del budget: 50 mila spettatori in sala, 1200 accreditati (le provenienze coprono 16 nazioni), 100 mila euro d’incasso (tra sbigliettamenti e accrediti). Diverse migliaia, inoltre, le persone messe in circolo dal fitto calendario delle attività collaterali, culminate nell’affollatissimoFar East Cosplay Contest del 25 aprile.  

Lasciando parlare ancora le cifre: il bookshop ha venduto 2000 pezzi (tra libri, t-shirt, poster, Dvd, gadget), il sito ufficiale (www.fareastfilm.com) ha superato ancora una volta i 50.000 visitatori unici da metà aprile e la pagina ufficiale su Facebook (www.facebook.com/UdineFarEastFilm) ha sfondato il tetto dei 10 mila iscritti.

Anche quest’anno, dunque, Far East Film ha potuto contare sul supporto di un pubblico davvero fedelissimo (europeo e internazionale) composto da giornalisti, critici, studenti di cinema, esperti, addetti ai lavori e, soprattutto, gente che ama le visioni d’Oriente. Senza, ovviamente, dimenticare il prezioso contributo degli oltre 150 volontari che hanno affiancato lo staff.  

Ancora un bilancio da incorniciare, dunque, sia in termini quantitativi che qualitativi: il valore del programma è stato ampiamente certificato da nomi e titoli già iscritti all’albo d’oro del nuovo cinema asiatico!

 

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