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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Planet Fun: a Pordenone la rivoluzione del divertimento

Planet Fun: a Pordenone la rivoluzione del divertimento

Riflettori puntati sull’apertura di Planet Fun a Pordenone (sulla Pontebbana, km 84), il locale che promette di rivoluzionare il concetto di divertimento, in Regione e non solo. Planet Fun, infatti, è la prima struttura in Italia ad offrire in un'unica location un’offerta vastissima di intrattenimento, spettacolo e ristorazione.

 

Per la serata inaugurale a ingresso libero (dalle 21) torna in Friuli l’amatissimo Andrea Pellizzari che farà da istrione e presentatore dello show di musica live e dell’esibizione dei danzatori di Nu’Art che per la prima volta si esibiscono in Friuli Venezia Giulia.

 

Nu’Art è la compagnia italiana di artisti e ballerini professionisti provenienti da tutto il mondo che uniscono danza classica e acrobatica, arti marziali e circensi, hip hop, breakdance e balli latino-americani: il tutto viene esaltato in spettacoli di grande impatto emotivo grazie a bellissimi costumi e alla collaborazione con coreografi, scenografi, “visual artists” e light designers.

 

Da anni i Nu’Art lavorano tra Cannes, Ibiza, Miami, Abu Dhabi e si esibiranno mercoledì sera nei 4000 metri quadri di Planet Fun divisi tra ristorante-cabaret, lounge bar, piano bar, bingo ed una events hall per eventi e grandi concerti.

 

L’offerta artistica di Planet Fun ha già un calendario ricchissimo per le prossime settimane, a partire da sabato 28 quando “aprirà” l’Accademia di Tango Argentino“Tango è Vita” con Malvina Gili y Sebastian Zanchez (Coppia di Ballerini/Maestri 3° Classificati al Campeonado Metropolitano di Buenos Aires e Finalisti a Mundial de Tango).

 

 

 

 

 

 

 

Premio del Pubblico della Settimana della Critica a “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto

Premio del Pubblico della Settimana della Critica a “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto

Zoran, il mio nipote scemo”, vince il Premio del Pubblico Rarovideo della Settimana della Critica: il film di Matteo Oleotto - accolto con ovazioni da stadio, 10 minuti di applausi e le proiezioni sempre esaurite (con addirittura l’intervento della forza pubblica a calmare gli esclusi) – è considerato una “rivelazione” di questa edizione della Mostra.

Vince anche il Premio Schermi Qualità - dato a un film italiano scelto tra tutti i presentati alle varie sezioni -  che la giuria ha definito “Un film “ad alta gradazione alcolica”, nobilitato dalla magnifica interpretazione di Giuseppe Battiston”. Il premio è realizzato dall’AGIS, d’intesa con le associazioni dell’esercizio cinematografico (ANEC, ANEM, FICE, ACEC,) su incarico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Infine Giuseppe Battiston vince e la Menzione della Federazione dei Critici del Mediterraneo (Fedeora).

Ma al Lido ha vinto anche Casa Zoran: il luogo di incontro più gettonato della Mostra, dove è stata riproposta l’antica tradizione dell’Osmiza; luogo principale di aggregazione, più del bar, perché somiglia a una casa è una delle ambientazioni principali del film, girato tra Gorizia e la Slovenia. Il pubblico della Mostra si è riversato a Casa Zoran, dove sono stati offerti, nello spirito della tradizione regionale, 2870 uova, 27 prosciutti San Daniele DOP, 1500 litri di vino Friulano Zoran prodotto da Renato Keber, 1 damigiana di Terrano, e tante altre prelibatezze friulane che hanno deliziato il palato dei cinefili che si sono cimentati anche nel tiro delle freccette.

“Zoran il mio nipote scemo” uscirà in sala il 14 novembre distribuito dalla Tucker Film.

 

“Zoran, il mio nipote scemo”, è diretto da Matteo Oleotto, interpretato da Giuseppe Battiston, Teco Celio, Rok Prašnikar, Roberto Citran, con la partecipazione straordinaria di Sylvain Chomet. Prodotto da Igor Prinčič, è una coproduzione italo-slovena Transmedia – Staragara, con il supporto di Eurimages, in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission e con il contributo del fondo regionale per l’audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, e sarà distribuito dalla Tucker Film.

Il film è riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il cinema (MiBAC) e dallo Slovenski Filmski Center Javna Agen Cija Viba Film.

Miniere di Aida Talliente in scena prossimamente a Cave del Predil, a Tarvisio

Miniere di Aida Talliente in scena a Cave del Predil, a Tarvisio

Miniere, lo spettacolo di e con Aida Talliente e Mirko Cisilino approda finalmente il 27 luglio, nelle miniere di  Cave del Predil, a Tarvisio con un doppio spettacolo, solo su prenotazione.

La storia della comunità di minatori in un piccolo paese sperduto tra le montagne, la cui vita dipende dall'esistenza di una grande cava di zinco e piombo, sarà dunque in scena nel posto dove tutto è cominciato.

Nel 1991 la miniera viene  chiusa come tanti altri giacimenti d' Italia. Chiudere la miniera significa far morire il paese, perdere un lavoro sicuro, la propria casa, tutto. Inizia così uno sciopero che coinvolge l'intera comunità: i minatori occupano la miniera per 17 giorni a 500 metri sotto terra in condizioni durissime, le donne li sostengono, manifestando in paese e dando vita a presìdi in cui preparano da mangiare, protestano, pregano, fanno riunioni, sempre in prima linea. Una storia di lotta dunque, che termina con una sconfitta. La miniera chiude. Dopo tanti anni, il paese si è svuotato, ma molti di loro ancora vivono lì, ancora orgogliosi di quel loro amato e odiato lavoro, che li lega profondamente a quella montagna, a quelle gallerie buie che hanno percorso per tutta una vita, e che ancora li fanno commuovere e vibrare. 

Lo spettacolo che ha come protagonisti l'attrice Aida Talliente e il musicista Mirko Cisilino nasce da un rumore d'acqua che viene dal buio portando con sè voci di uomini e donne che raccontano la loro storia. L'immagine di un volto in una vecchia foto proiettata in lontananza. Tre soglie di legno che diventano molti luoghi: tombe, case, nicchie, oppure porte da attraversare da un dentro a un fuori e che continuamente evocano situazioni temporali diverse tra presente e passato. Un giovane che suona una tromba e che agisce dentro quello spazio di ricordi che chiamiamo "miniera", e ne diventa l'anima, il suono, l'aria che passa da cunicolo a cunicolo. Una donna che di volta in volta ricostruisce la storia con parole, oggetti ed azioni vestendo i panni di persone differenti. E poi la fine. La chiusura di un posto che era tutto: era il lavoro, la vita sociale di una comunità, le relazioni, il benessere, il pane. Ora rimane soltanto una "casa vuota"...

Un percorso affettivo tra le parole, i volti, i suoni e i ricordi di un intero paese che ha fatto di tutto per non morire. Una storia di lotta, che alla fine non ha avuto eroi ma solo uomini e donne che hanno tentato un volo. il disegno luci dello spettacolo è di Luigi Biondi, le fotografie di scena di danilo De Marco, la scenografia di Tommaso Pascutti, la grafica di massimo Satich.

Miniere è solo su prenotazione al sito  www.minieracavedelpredil.it

 

 

 

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