Romeo e Giulietta:la versione spiazzante di Binasco al Giovanni da Udine
- Dettagli
- Categoria: Spettacoli
- Pubblicato Martedì, 12 Marzo 2013 11:39
- Scritto da Fabiana Dallavalle
- Visite: 1837
Valerio Binasco, uno dei più apprezzati registi della nuova generazione, arriva al teatro Nuovo Giovanni da Udine dal 6 al 10 marzo, con lo spettacolo osannato dal pubblico e pluripremiato dalla critica che gli ha conferito il premio Ubu 2011 per la miglior regia, “Giulietta e Romeo” di William Shakespeare.
Porta con sé un cast di attori di primissimo livello, Francesco Montanari (Romeo), attore reso celebre dal successo della serie televisiva Romanzo Criminale, Deniz Ozdogan (Giulietta), artista di Istanbul ma “friulana d’adozione”, Milvia Marigliano, Andrea Di Casa , Francesco Formichetti, Massimiliano Frateschi, Simone Luglio, Antonio Zavatteri e Filippo Dini (, premio Le Maschere del Teatro 2011,come migliore attore non protagonista), volendo per loro una scenografia (di Carlo De Marino) che si apre sul retro palcoscenico a svelare la finzione teatrale.
L’atmosfera , con abiti anni ’50, realizzati da Sandra Cardini e musiche di Arturo Annecchino guarda ad "Amarcord" e a "Ginger e Fred" di Fellini. Nulla di medievale né di rinascimentale dunque, piuttosto la crudeltà, spesso involontaria ma ancor più spesso consapevole, di una certa provincia ricca e ignorante, piena di violenti imbecilli che urlano a squarcia gola la loro stupidità. "Non ci mettiamo a discutere qui: può passare gente. Qui abbiamo tutti gli occhi addosso", dice Benvolio. Tutti sanno ma è meglio non dire. E' nelle case, in famiglia che si consumano i peggiori crimini, suggerisce Binasco.
A parte i due protagonisti, in qualche modo “salvati” dall’innamoramento, e dall’innamoramento convertiti al pacifismo, tutti gli altri personaggi si muovono minacciosi e vittoriosi verso il domani vuoto dell’umanità. Che è il nostro oggi, ahimè.
Così l’opera celebre, il testo d’amore più noto e commovente della drammaturgia universale, nella produzione del Teatro Eliseo in collaborazione con Compagnia Gank e Gloriababbi Teatro, guidata dalla sapiente regia di Binasco, usa il capolavoro di Shakespeare, per raccontare giorni di ordinaria follia, utilizzando pienamente anche i personaggi secondari e il loro tono da commedia.
Il provincialismo italiano, di cui Shakespeare sapeva nulla o poco, dilaga dopo secoli in scena e a guardare i poveri giovinastri Capuleti e Montecchi che si aggirano per Verona nel ‘niente da fare’ della provincia del nord, mirabilmente tratteggiata, non riusciamo a non pensarli quali antesignani illustri dei poveri baldi padani odierni.
Su tutto l'immensità della drammaturgia shakesperiana talmente viva e pulsante da restare intatta , anche nella spiazzante versione di Binasco che consegna ai suoi attori una recitazione tesa e rabbiosa dove vince la decisione registica di restituire, ancor più che le parole, l'insensatezza delle azioni umane.
Alla fine la mercificazione dell’amore, e la sua realizzazione scenografica sono la lettura che meglio restituisce l’amarezza di una tragedia annunciata. Molti gli applausi del pubblico tra cui va segnalata la presenza di tantissimi giovani.