L’autrice triestina Pamela Gotti torna in libreria con “Fuori di 3”
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- Pubblicato Lunedì, 28 Settembre 2015 08:30
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - L'autrice triestina Pamela Gotti torna in libreria con il suo secondo romanzo 'Fuori di 3', che verrà presentato domani martedì 29 settembre alle 18 la Libreria Ubik di Trieste (Piazza della Borsa n. 15) in una performance, che ospiterà le rocambolesche avventure di 'Fuori di 3',
All'incontro saranno presenti l'autrice, la giornalista Serenella Dorigo e gli attori Michela Cembran e Damjan Domisel, che interpreteranno i tre bizzarri spiritelli e il protagonista della storia: Carnia, Primo, Parìmeno e Serbero. LaPiccolaVolante ama presentare i propri libri in maniera originale, per promuovere la lettura come gioco edivertissement. L'ingresso alla presentazione teatralizzata è gratuito.
Fuori di 3 è una storia originale e divertente, in cui il lettore sarà trascinato in un percorso a ostacoli fra i pensieri e le azioni di tre entità eteriche: Carnia, Primo e Parìmeno. Gli spiriti guideranno il viaggio iniziatico di un uomo comune verso la sua identità perduta. Serbero diventerà Tadewi e si troverà immerso nella cultura Hopi, fra danze del Serpente e altri riti amerindi dal fascino antico. Il cambio del punto di vista è annunciato da piccole illustrazioni all'inizio dei capitoli, che rivelano di volta in volta il narratore.
Primo vive nell'emisfero sinistro, Parìmeno nel destro. Carnia non dovrebbe esserci, ma condivide con loro il ristretto spazio nella testa di Serbero. La regola dei coinquilini parla chiaro: nessun essere femminile nel corpo di un uomo. Ma lui non è un uomo qualsiasi, anche se pensa di esserlo. Non è mica facile liberarsi di un nome fasullo e compiere il destino per cui si è nati! È necessario attraversare deserti, affrontare fantasmi, allucinazioni e demoni. 'Fuori di 3' ci invita al viaggio, alle avventure picaresche di un eroe e degli inquilini che vivono nella sua mente, ci porta fra pellerossa e sciamani in un territorio surreale carico di miraggi, in cui la realtà non è mai quella che appare e anche un uomo qualsiasi può trasformarsi in Leggenda
"Cafè de moka e Dediche" nuova raccolta di poesie Grisancich
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- Pubblicato Domenica, 27 Settembre 2015 16:27
- Scritto da serenella dorigo
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Trieste - Martedì 29 alle 17.30 nel Salone degli incontri del Circolo delle Assicurazioni Generali, il prof. Fulvio Senardi presenterà la nuova raccolta di poesie in dialetto triestino di Claudio Grisancich, "Cafè de moka e Dediche" (Hammerle editore).
Nel firmarne la corposa prefazione lo stesso Senardi annota come " la temperatura sentimentale di questa lirica si muove nel diapason marcato tra due estremi: comprensione e irriverenza; Grisancich, a partire dai suoi 'haiku', in lingua, sta elaborando una sua particolare modalità espressiva, con strategie di racconto che 'smembrano' i momenti della vita per farne scaglie di una ricerca di senso che investe l'universalità dell'umano, avvalendosi di uno stile scarno e sorvegliato, ma che ci parla in modo più che esplicito, con ricchezza di suggestioni e calore di empatia, per quanto è, con sapienza, modulato sui registri più semplici del parlare comune."
Letture, scrittura e musica in friulano a Villa Dora con l'Osteria Contecurte
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- Pubblicato Giovedì, 24 Settembre 2015 09:26
- Scritto da Timothy Dissegna
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San Giorgio di Nogaro (Ud) – Se è vero che chi ben comincia è già a metà dell'opera, la professione dello scrittore spesso si riassume in questo breve detto: trovare l'incipit giusto, infatti, è sempre il primo scoglio da superare per scrivere qualcosa.
L'inizio di quattro serate, tutte legate alla lettura e scrittura in friulano, è stato dato invece ieri sera, presso la Sala Conferenze di Villa Dora, dalle 20.30. O meglio, è stata più “un'anteprima”, come ha spiegato supito il conduttore dell'evento, l'oste “dell'osteria letteraria virtuale” Contecurte, Raffaele Serafini, del ciclo di serate dal titolo “Ce contino a San Zorz” (Di cosa parliamo a San Giorgio), ideato dallo Sportello per la Lingua Friulana del Comune.
Dopo un siparietto iniziale sulperché scrivere racconti brevi in friulano (“conte curte” appunto), con due fantomatici scrittori (uno con arie di genio della letteratura, l'altro di esperto di marketing prestato alla scrittura) e poi rivelatisi gli attori Checo Tam e Michele Londero, si è quindi passati alla lettura scenica di testi sia tradotti dall'originale in marilenghe, sia scritti già così.
Tra i primi, ecco la “Vedetta”, celebre racconto di fantascienza incluso in qualsiasi libro scolastico che capovolge letteralmente il punto di vista del lettore, e che anche in friulano riesce e colpire; nei secondi, invece, i testi passano da una parola o poche più a poco piùdi una decina di righe, spaziando da temi diversi: comici, misteriori, psicologici e complessi.
Tutto ciò appare impossibile se racchiuso in meno di una paginetta, ma perfino Hemingway accettò la sfida di racchiudere la storia in così poco spazio. Tanto da scrivere un “romanzo” in poche parole, anch'esso letto e tradotto ieri sera, che includeva tutto: una storia tragica, dei genitori sull'orlo della miseria, la solitudine di un bambino sperato ma mai nato.
L'evento è stato arricchito dalla presenza dello scrittore Gianfranco Pellegrino, presente in sala e chiamato sul palco durante la lettura di alcuni suoi brani. E dall'accompagnamento musicale del duo sangiorgino “In doi rive no tocje”, molto apprezzato sulle frequenze di Radio Onde Furlane e che ha presentato i suoi tre nuovi brani in esclusiva.
Fondamentale, nella composizione del testo, Serafini ha definito il titolo, prima ancora che il racconto: in effetti, è da quello che parti nella lettura, con cui ti fai un'idea di cos'hai tra le mani e che può ingannare o venire stravolto dalla narrazione. Si potrebbe definire un amo, che strappa il lettore dalle profondità del suo pensiero e lo fa emergere: ciò che vedrà poi a galla gli piacerà o meno è un altro discorso.
Il prossimo appuntamento, sempre a Villa Dora alle 20.30, sarà mercoledì 30 settembre dal titolo “E cumò che tu le âs contade?”, con un assaggio della “Divine Comedie par furlan” letto da Aurelio Venuti. Checo Tam, Michele Londero, i “In doi rive no tocje” e “l'oste” vi aspettano.
(Foto Gianni Fabbri/ CC)
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