"Quello che le donne non dicono": esce il libro che raccoglie i racconti del concorso letterario
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- Pubblicato Giovedì, 19 Marzo 2015 21:49
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Sabato 21 marzo alle ore 18.00 nell’elegante cornice del Caffè Municipio di Pordenone si terrà la presentazione del libro “Quello che le donne non dicono - edizioni 2012, 2013, 2014” una raccolta di racconti e poesie selezionati durante le tre edizioni del concorso letterario che da 5 anni, l’Associazione InScena, in collaborazione con la Compagnia di Arti & Mestieri, organizza invitando ogni anno tutte le donne a diventare autrici e scrittrici per questa occasione.
L’iniziativa “Quello che le donne non dicono” è stata curata in questi anni da Bruna Braidotti, Bianca Manzari, Paola Dalle Molle, Clelia Delponte, Elena Beltrame che presenteranno il libro anche con qualche lettura dei testi pubblicati.
Quello che le donne non dicono, infatti, è un concorso di scrittura per brevi racconti dedicato alle donne, nato per conoscere quello che esse pensano, vivono, sentono. Senza necessariamente essere scrittrici di professione.
Nella seconda edizione del 2012 sono state protagoniste le ragazze con “Quello che le ragazze non dicono”, nella successiva edizione del 2013 il tema era incentrato su “Quello che le donne non dicono – di quando erano bambine”, nella penultima edizione del 2014 le donne hanno partecipato con testi riguardanti “Quello che le donne non dicono degli uomini”.
Le donne che si raccontano in questi scritti sono la testimonianza di come la scrittura sia uno strumento importante a volte per ritrovare se stesse, a volte per confrontarsi con la realtà che le circonda. L’intento è quello di dare spazio alla visione femminile di cui, nonostante la presunta parità dei generi, è ancora carente la cultura e l'immaginario collettivo.
Le donne parlano molto, è nota la loquacità femminile, ma questo accade per lo più in privato, mentre la scrittura delle donne spesso rimane rinchiusa nei cassetti o nei diari. E non viene quasi mai condivisa. Il desiderio della Compagnia di Arti e Mestieri attraverso questo concorso, è stato proprio questo: un piccolo gesto simbolico per aiutarle ad aprire quei diari e quei cassetti, per liberare i fogli, leparole e finalmente fare conoscere a tutti le storie, i desideri, le emozioni che le donne consegnano alla scrittura.
Per informazioni: Compagnia di Arti & Mestieri - tel. 043440115 - 3400718557 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.compagniadiartiemestieri.it
La rassegna “Volti e Parole” continua con la presentazione di “Guanti Bianchi”
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- Pubblicato Martedì, 17 Marzo 2015 07:15
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Gorizia - Prosegue mercoledì 18 marzo alle 17 nella Biblioteca statale isontina di Gorizia il calendario di appuntamenti di “Volti e parole di donne”, con la presentazione di un libro coinvolgente sul tramonto di un’epoca.
Protagonista della serata sarà la scrittrice Edgarda Ferri autrice di “Guanti Bianchi”. A condurre l’incontro e conversare con la scrittrice e giornalista Rai: Marinella Chirico.
"Guanti Bianchi" è la storia di Francesco Ferdinando d’Asburgo e di Sophie Chotek, sua sposa morganatica, e della loro tragica fine a Sarajevo, il 28 giugno 1914, preludio allo scoppio del conflitto mondiale.
In sette capitoli, Edgarda Ferri racconta le discussioni, i puntigli, i compromessi del Gran Ciambellano di Corte, che non riconosce Sophie come moglie legittima dell'erede al trono.
Ci sono pagine coinvolgenti, dal ritmo cadenzato dello scorrere degli eventi, dei momenti, delle riflessioni ed un senso quasi sacrale, che rende consapevoli della fine di un impero, del potere che oggi c’è e domani può essere scomparso nel vortice degli accadimenti della storia.
L’autrice è appassionata studiosa di personaggi che hanno fatto la storia, ha pubblicato con Rizzoli, Mondadori e Skirà libri dedicati a Matilde di Canossa, Maria Teresa d’Austria, Giovanna La Pazza, Piero della Francesca, Caterina da Siena e Letizia Buonaparte, ed ancora Rodolfo II, Orlando Orlandi Posti, Klimt e Antonin Careme.
L’incontro sarà l’occasione anche per visitare la mostra di ritratti contemporanei fine art di Annamaria Castellan allestita nella Galleria d’arte Mario Di Iorio.
I prossimi appuntamenti: sabato 21 marzo ore 10.30/12.30 Atelier di scrittura creativa sul tema “Tra il dire e il tacere” con Patrizia Rigoni, sempre sabato 21 marzo ore 10.30/12.30 Set fotografico con Annamaria Castellan. Invece mercoledì 25 marzo ore 17 presentazione del libro di Patrizia Rigoni Il tempo delle mani condotto da Marinella Chirico
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito negli spazi espositivi aperti da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 18.30, il sabato fino alle 13.30.
“Murmur fiaba per bambini pelosi”: un libro per tutti i gusti
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- Pubblicato Giovedì, 12 Marzo 2015 17:05
- Scritto da Cristina Degrassi
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Trieste - Murmur e Belinda sono i protagonisti di “Murmur fiaba per bambini pelosi”. Diciassette racconti con un filo conduttore che risulta tanto ferreo quanto paradossalmente etereo.
La struttura narrativa che la scrittrice, Leonor Fini, nota pittrice, ma anche costumista e scenografa, adopera nella costruzione di questa favola per adulti, attinge a piene mani dal surrealismo più delicato e sognante.
Le favole si legano l’una all’altra con il fil rouge di un viaggio, reale ed iniziatico insieme. Murmur, per metà ragazzo e per metà gatto parte, o forse scappa, con sua madre Belinda, una gatta fata, strega, musa. Partono per mare ed intendono raggiungere un luogo lontano dove finalmente potranno vivere senza paura.
Difficile raccontare le sensazioni che regala un libro come quello della Fini. I simboli si rincorrono su ogni riga del testo, e s’incollano a miti, a leggende ad animali camuffati che “sentono” e parlano come esseri umani, mantenendo però inalterata la loro struttura animalesca e quindi viva, lucida, pulsante.
Molto del testo è una delicata e magica iniziazione alla sensualità che mai sfocia in qualcosa che anche lontanamente possa assomigliare al basso o al volgare. Il viaggio di madre e figlio è un concentrato di incontri con gatti, con streghe, diavoli e figure mitologiche dai nomi fantasiosi. Un concentrato di magici simbolismi che portano il lettore con la mente in un “altrove” che però trova il suo spazio dentro l’anima, in modo così diretto e pregnante da risultare a tratti dolcemente violento.
Una favola da leggere e rileggere che ha il pregio di arrivare diretta dove deve, un “dove deve” diverso, per chiunque vi si accosti.
Grazie all’iniziativa e al bel lavoro di Corrado Premuda, valente scrittore triestino, il libro della Fini che finora era stato pubblicato solo in francese, può essere ora assaporato nella nostra lingua. Ed è bello che Premuda sia triestino dal momento che Trieste è la città in cui Leonor Fini visse fanciullezza, adolescenza e prima giovinezza dopo la sua partenza dalla sua città d’origine Buenos Aires.
Arrivò, infatti, a Trieste da piccolissima con sua madre Malvina Braun, triestina, costretta a scappare da Buenos Aires quando Leonor aveva un anno, per sottrarsi ad un marito violento e autoritario.
Leonor Fini (1907-1996) oltre ad essere come molti sapranno una valente pittrice era, poiché depositaria di un grande talento artistico, anche costumista, illustratrice, scenografa, designer e chiaramente scrittrice, ma la permeava anche il suo fascino da diva, il suo essere in qualche modo inafferrabile e presente. Nella sua lunga carriera, la collaborazione con i più importanti artisti e intellettuali del secolo scorso e la sua produzione artistica a largo raggio l’hanno resa un’icona del mondo dell’arte e della cultura.
Traduzione e cura di Corrado Premuda
116 pagine, 10,00 euro
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