Giulia Mastrantoni vince il premio letterario nazionale Napoli Cultural Classic
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- Pubblicato Giovedì, 14 Maggio 2015 14:25
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Il premio letterario nazionale Napoli Cultural Classic, alla sua quindicesima edizione, ha premiato come prima classificata per la sezione Narrativa Giovani la ventiduenne Giulia Mastrantoni, nata a Frosinone e “ospite” in Friuli per motivi di studio da ormai quattro anni. Il suo racconto, “I denti di Dracula”, è stato valutato sia da una giuria altamente qualificata, che votato dal pubblico tramite Facebook. Giulia scrive da quattro anni sulle pagine del Messaggero Veneto per l’inserto Scuola, collabora con la rivista dell’Università di Trieste “Sconfinare” e pubblica regolarmente racconti, interviste e recensioni sul mash up online SugarPulp.
Si è recentemente conclusa con enorme successo la sua prima avventura radiofonica, durante la quale ha co-condotto per alcuni mesi un programma per band emergenti friulane, rockYOU. Il suo racconto è stato così giudicato da Claudio Perillo: “L’autrice ci parla di una nonna che racconta ai suoi nipoti la storia del vampiro Dracula, inseguito da una maledizione ma poi guarito da una maga.
L’ambientazione e l’immediatezza del linguaggio rendono il racconto spontaneo e delicato, scritto con disarmante naturalezza, a tratti anche divertente, capace, al termine della lettura, di suscitare una profonda tenerezza per una storia che sembra attingere proprio da una favola gradevole e lontana. Bello anche il finale, davvero originale”. Giulia, laureata in Lingue all’Università di Udine, sta per pubblicare ben due libri: il primo, in edizione cartacea per la Edizioni Montag, vedrà la luce a fine Maggio e si intitola “Misteri di una notte d’estate” ed è una raccolta di racconti di vario genere, il secondo, che uscirà in eBook per la Panesi Edizioni a Gennaio, è un romanzo erotico.
Intervista a Edoardo Triscoli: per l’uscita del suo nuovo libro “Pagine di Sabbia. Trieste, il deserto e le biblioteche rivelate”
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- Pubblicato Mercoledì, 13 Maggio 2015 07:11
- Scritto da serenella dorigo
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Trieste - Dopo il successo ottenuto da Bibliopolis, Edoardo Triscoli, ritorna con un nuovo libro “Pagine di Sabbia. Trieste, il deserto e le biblioteche rivelate” (ed. Mgspress), che verrà presentato da Luigi Urdih, domani giovedì 14 maggio con inizio alle ore 17.30 alla Libreria Lovat.
Senza svelare troppo mistero e togliere il sapore della lettura chiediamo direttamente all’autore Edoardo Triscoli alcune curiosità.
Il tuo nuovo libro "Pagine di Sabbia", è il sequel di un altro libro che ha avuto un grande successo Bibliopolis. Nell'altro c'era il thriller, qui l'avventura è la nota dominante ci sveli qualcosa?
L’Avventura cui faccio riferimento nel mio secondo lavoro è ovviamente quella che respiravo da bambino dell’altro millennio e che mi ha formato e deformato : Verne, Salgari, i film western e i fumetti di ogni tipo che leggevo spesso clandestinamente dato che non tutti erano approvati dal famigerato codice morale dell’epoca (te lo ricordi? Era una specie di piccolo logo in basso a destra della copertina, a garanzia morale delle nostre menti innocenti.
Anche perché Bibliopolis doveva essere un librone di mille pagine che l’editore, saggiamente, mi ha consigliato di frazionare in tre parti per motivi di costi e di praticità. Da qui l’idea di “vestire” ognuno dei tre libri con una sfumatura di genere: thriller per Bibliopolis, avventura per Pagine di sabbia, letteratura per Eresie terzo e ultimo capitolo ancora in pre-produzione.
Foto di Mauro Marass
C’è un personaggio che ti piace di più di quelli che racconti?
In Pagine di sabbia ci sono predoni e scorpioni, tuaregh e vecchi saggi oltre alle incredibili biblioteche del deserto, motore e senso della parte sahariana del libro. Come nell’altro, anche in questo romanzo mi diverto a giocare con il lettore sfidandolo a riconoscere nella storia le cose rigorosamente vere, quelle parzialmente vere e quelle inventate di sana pianta, la grave situazione in cui versano le biblioteche mauritane che descrivo purtroppo è tragicamente vera.
Come nella vita esibiamo un variabile mix di ciò che siamo e di ciò che vorremmo essere, anche i miei personaggi non sfuggono alla regola: mi sono diluito un po’ in tutti, spargendo a piene mani note autobiografiche e ambizioni realizzate e non. E da bravo papà non ho preferenze per i miei figli (non solo letterari), visto che mi rappresentano e discendono da me. Ogni scarrafone…
Per te scrivere rappresenta la porta verso?
Mi è sempre piaciuto parlare e in fondo la scrittura è un dialogo con un interlocutore indiretto presente ma non presente. Questo paradosso permette a chi scrive di essere molto sincero ma anche molto bugiardo, e su questa ambiguità credo si fondi il novanta per cento della letteratura. Oscar Wilde sosteneva che la parola è stata data all’uomo per nascondere la verità, ma senza addentrarci in discorsi troppo filosofici sul ruolo della letteratura, ti devo confessare che mi sono divertito un sacco a scrivere, mettendo dentro nei libri tutto quello che mi girava, da signore e padrone assoluto del mondo letterario che ho inventato, anche Dante si è levato qualche sassolino dalle scarpe nella sua Commedia.
Sei dentro al mondo dei libri dal lontano 1975 nel ruolo di libraio, casualità o scelta? Inoltre, come vedi il mondo dei libri nel futuro…?
Ho avuto la rara fortuna di intraprendere la professione che desideravo, e nonostante abbia diversi interessi anche importanti, continuo a fare il libraio volentieri, anche se il mondo dei libri sta radicalmente cambiando. E non parlo solo di e-book (che probabilmente finiranno per convivere con il cartaceo con proporzioni diverse da quelle attuali), ma di lettori. Lettori veri, quelli che leggono per capire e accrescere la loro cultura, parola ormai vista con sospetto dal gran numero dei lettori di superficie, quelli che non hanno tempo di leggere i libri che contano, i libri che ti possono cambiare la vita o rendertela migliore. La folle accelerazione che stiamo vivendo in realtà ci toglie tempo invece che regalarcelo e il tempo impiegato per leggere è visto come uno spreco.
Ci racconti qualche aneddoto della tua professione di libraio?
Qui di aneddoti te ne potrei raccontare a centinaia, ma te ne segnalo il più noto, talmente emblematico da essere diventato una leggenda metropolitana per ciò che rappresenta.
Libraio: “Per il compleanno potrebbe regalare a suo marito un libro”. Signora: “No, grazie, ne ha già uno”.
Tu sei libraio-scrittore-lettore, tre sostantivi che nel tuo caso stanno insieme...ce ne una che predomina sulle altre?
Io saltabecco tra la mia professione, la scrittura e la lettura, e mi piace pensare che forse la scrittura potrebbe avere una generosa parte nel mio futuro. E al mio futuro ci tengo, è lì che passerò il resto della mia vita.
Trieste - Al Posto delle Fragole al Parco di San Giovanni di Trieste si "mangeranno" anche i libri
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- Pubblicato Martedì, 12 Maggio 2015 15:19
- Scritto da ilfriuliveneziagiulia
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Luoghi in cui le persone possono riappropriarsi di spazi cittadini, situazioni di convivialità e allo stesso tempo di cultura, dove succede che anche i libri si possono "mangiare". Sono questi gli elementi alla base di una nuova sinergia cittadina che si avvia domani, a 37 anni dall'approvazione della Legge 180 (13 maggio 1978) e che vede protagonisti da una parte La Collina, storica cooperativa sociale d’inserimento lavorativo presente da oltre 25 anni nel mercato del terziario avanzato con sede nel Parco di San Giovanni, e dall'altra la Collana 180 - Archivio critico della salute mentale, edita dalle Edizioni alphabeta Verlag di Merano.
E' da questa nuova collaborazione che gli avventori del Posto delle Fragole sito al centro del comprensorio di San Giovanni, potranno da domani trovare a fianco del comune menù dei piatti del giorno anche un menù di libri, che possono essere sfogliati, letti, assaggiati in attesa delle prime settimane di giugno quando verrà aperto l'angolo vendite.
"La Collina vuole essere impresa al servizio anche della cultura. Lo sviluppo d’impresa della cooperativa è stato profondamente segnato dallo stretto legame con questi luoghi che sono stati quelli della rivoluzione di Basaglia. Ecco perchè ci è sembrato naturale mettere a disposizione e valorizzare i 13 titoli della Collana 180. In futuro, perchè no, il menù potrebbe ampliarsi - ha dichiarato Fabio Inzerillo, Presidente di La Collina -. A questa iniziativa si affiancheranno anche presentazioni di libri, incontri con gli autori".
Toccheranno storie molto legate a Trieste le due novità della Collana 180 in uscita a giugno Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970 di Gloria Nemec e l'atteso L'Istituzione inventata. Almanacco Trieste 1971-2010 di Franco Rotelli che dispiega quel che un vasto gruppo di persone ha fatto e tentato di fare, lavorando a Trieste dapprima con Franco Basaglia e poi per altri trent’anni dopo la sua morte. Quasi un Diario di lavoro di un gruppo che è stato comunque insieme per 40 anni.
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