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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Intervista a Edoardo Triscoli: per l’uscita del suo nuovo libro “Pagine di Sabbia. Trieste, il deserto e le biblioteche rivelate”

Intervista a Edoardo Triscoli: per l’uscita del suo nuovo libro “Pagine di Sabbia. Trieste, il deser

Trieste - Dopo il successo ottenuto da Bibliopolis,  Edoardo Triscoli, ritorna con un nuovo libro “Pagine di Sabbia. Trieste, il deserto e le biblioteche rivelate” (ed. Mgspress), che verrà presentato da Luigi Urdih, domani giovedì 14 maggio con inizio alle ore 17.30 alla Libreria Lovat.

Senza svelare troppo mistero e togliere il sapore della lettura chiediamo direttamente all’autore Edoardo Triscoli alcune curiosità.

Il tuo  nuovo libro "Pagine di Sabbia", è il sequel di un altro libro che ha avuto un grande successo Bibliopolis. Nell'altro c'era il thriller, qui l'avventura è la nota dominante ci sveli qualcosa?

L’Avventura cui faccio riferimento nel mio secondo lavoro è ovviamente quella che respiravo da bambino dell’altro millennio e che mi ha formato e deformato : Verne, Salgari, i film western e i fumetti di ogni tipo che leggevo spesso clandestinamente dato che non tutti erano approvati dal famigerato codice morale dell’epoca (te lo ricordi? Era una specie di piccolo logo in basso a destra della copertina, a garanzia morale delle nostre menti innocenti.

Anche perché Bibliopolis doveva essere un librone di mille pagine che l’editore, saggiamente, mi ha consigliato di frazionare in tre parti per motivi di costi e di praticità. Da qui l’idea di “vestire” ognuno dei tre libri con una sfumatura di genere: thriller per Bibliopolis, avventura per Pagine di sabbia, letteratura per Eresie terzo e ultimo capitolo ancora in pre-produzione.

Foto di Mauro Marass


C’è un personaggio che ti piace di più di quelli che racconti?

In Pagine di sabbia ci sono predoni e scorpioni, tuaregh e vecchi saggi oltre alle incredibili biblioteche del deserto, motore e senso della parte sahariana del libro. Come nell’altro, anche in questo romanzo mi diverto a giocare con il lettore sfidandolo a riconoscere nella storia le cose rigorosamente vere, quelle parzialmente vere e quelle inventate di sana pianta, la grave situazione in cui versano le biblioteche mauritane che descrivo purtroppo è tragicamente vera.

Come nella vita esibiamo un variabile mix di ciò che siamo e di ciò che vorremmo essere, anche i miei personaggi non sfuggono alla regola: mi sono diluito un po’ in tutti, spargendo a piene mani note autobiografiche e ambizioni realizzate e non. E da bravo papà non ho preferenze per i miei figli (non solo letterari), visto che mi rappresentano e discendono da me. Ogni scarrafone…


Per te scrivere rappresenta la porta verso?


Mi è sempre piaciuto parlare e in fondo la scrittura è un dialogo con un interlocutore indiretto presente ma non presente. Questo paradosso permette a chi scrive di essere molto sincero ma anche molto bugiardo, e su questa ambiguità credo si fondi il novanta per cento della letteratura. Oscar Wilde sosteneva che la parola è stata data all’uomo per nascondere la verità, ma senza addentrarci in discorsi troppo filosofici sul ruolo della letteratura, ti devo confessare che mi sono divertito un sacco a scrivere, mettendo dentro nei libri tutto quello che mi girava, da signore e padrone assoluto del mondo letterario che ho inventato, anche Dante si è levato qualche sassolino dalle scarpe nella sua Commedia.

Sei dentro al mondo dei libri dal lontano 1975 nel ruolo di libraio, casualità o  scelta?  Inoltre, come vedi il mondo dei libri nel futuro…?

Ho avuto la rara fortuna di intraprendere la professione che desideravo, e nonostante abbia diversi interessi anche importanti, continuo a fare il libraio volentieri, anche se il mondo dei libri sta radicalmente cambiando. E non parlo solo di e-book (che probabilmente finiranno per convivere con il cartaceo con proporzioni diverse da quelle attuali), ma di lettori. Lettori veri, quelli che leggono per capire e accrescere la loro cultura, parola ormai vista con sospetto dal gran numero dei lettori di superficie, quelli che non hanno tempo di leggere i libri che contano, i libri che ti possono cambiare la vita o rendertela migliore. La folle accelerazione che stiamo vivendo in realtà ci toglie tempo invece che regalarcelo e il tempo impiegato per leggere è visto come uno spreco.

Ci racconti qualche aneddoto della tua professione di libraio?

Qui di aneddoti te ne potrei raccontare a centinaia, ma te ne segnalo il più noto, talmente emblematico da essere diventato una leggenda metropolitana per ciò che rappresenta.

Libraio: “Per il compleanno potrebbe regalare a suo marito un libro”. Signora: “No, grazie, ne ha già uno”.


Tu sei libraio-scrittore-lettore, tre sostantivi che nel  tuo caso stanno insieme...ce ne una che predomina sulle altre?

Io saltabecco tra la mia professione, la scrittura e la lettura, e mi piace pensare che forse la scrittura potrebbe avere una generosa parte nel mio futuro. E al mio futuro ci tengo, è lì che passerò il resto della mia vita.

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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