“Murmur fiaba per bambini pelosi”: un libro per tutti i gusti
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Giovedì, 12 Marzo 2015 17:05
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Trieste - Murmur e Belinda sono i protagonisti di “Murmur fiaba per bambini pelosi”. Diciassette racconti con un filo conduttore che risulta tanto ferreo quanto paradossalmente etereo.
La struttura narrativa che la scrittrice, Leonor Fini, nota pittrice, ma anche costumista e scenografa, adopera nella costruzione di questa favola per adulti, attinge a piene mani dal surrealismo più delicato e sognante.
Le favole si legano l’una all’altra con il fil rouge di un viaggio, reale ed iniziatico insieme. Murmur, per metà ragazzo e per metà gatto parte, o forse scappa, con sua madre Belinda, una gatta fata, strega, musa. Partono per mare ed intendono raggiungere un luogo lontano dove finalmente potranno vivere senza paura.
Difficile raccontare le sensazioni che regala un libro come quello della Fini. I simboli si rincorrono su ogni riga del testo, e s’incollano a miti, a leggende ad animali camuffati che “sentono” e parlano come esseri umani, mantenendo però inalterata la loro struttura animalesca e quindi viva, lucida, pulsante.
Molto del testo è una delicata e magica iniziazione alla sensualità che mai sfocia in qualcosa che anche lontanamente possa assomigliare al basso o al volgare. Il viaggio di madre e figlio è un concentrato di incontri con gatti, con streghe, diavoli e figure mitologiche dai nomi fantasiosi. Un concentrato di magici simbolismi che portano il lettore con la mente in un “altrove” che però trova il suo spazio dentro l’anima, in modo così diretto e pregnante da risultare a tratti dolcemente violento.
Una favola da leggere e rileggere che ha il pregio di arrivare diretta dove deve, un “dove deve” diverso, per chiunque vi si accosti.
Grazie all’iniziativa e al bel lavoro di Corrado Premuda, valente scrittore triestino, il libro della Fini che finora era stato pubblicato solo in francese, può essere ora assaporato nella nostra lingua. Ed è bello che Premuda sia triestino dal momento che Trieste è la città in cui Leonor Fini visse fanciullezza, adolescenza e prima giovinezza dopo la sua partenza dalla sua città d’origine Buenos Aires.
Arrivò, infatti, a Trieste da piccolissima con sua madre Malvina Braun, triestina, costretta a scappare da Buenos Aires quando Leonor aveva un anno, per sottrarsi ad un marito violento e autoritario.
Leonor Fini (1907-1996) oltre ad essere come molti sapranno una valente pittrice era, poiché depositaria di un grande talento artistico, anche costumista, illustratrice, scenografa, designer e chiaramente scrittrice, ma la permeava anche il suo fascino da diva, il suo essere in qualche modo inafferrabile e presente. Nella sua lunga carriera, la collaborazione con i più importanti artisti e intellettuali del secolo scorso e la sua produzione artistica a largo raggio l’hanno resa un’icona del mondo dell’arte e della cultura.
Traduzione e cura di Corrado Premuda
116 pagine, 10,00 euro