Affondamento del Galilea, il racconto della tragedia al Museo della Grande Guerra di Ragogna
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- Pubblicato Sabato, 14 Febbraio 2015 14:12
- Scritto da Timothy Dissegna
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Ragogna (Ud) - L'Italia è un gigantesco libro, ricco di tantissime storie. Alcune però sono capitoli tragici che tendiamo a rimuovere, vuoi per cecità o vuoi per voltare pagina e andare oltre. Comunque sia, la Storia va ricordata e a Ragogna lo sanno bene, coinvolgendo spesso scrittori e storici per riportare alla memoria eventi non sempre felici, ma che è importante conoscere.
Per questo sabato 21 febbraio, alle 18.30, presso il Museo della Grande Guerra, sarà presentato il libro di Paolo Montina "La tragedia alpina del 'Galilea' - 28, 29 Marzo 1942", edito da Aviani & Aviani editori, alla presenza dell'autore, l'editore Giovanni Aviani Fulvio, l'esperto storico Marco Pascoli e il Sindaco di Ragogna Alma Concil. La serata è organizzata dal "Gruppo Storico Friuli Collinare".
Un'opera che ripercorre l'affondamento del Piroscafo Galilea ad opera di un sommergibile alleato, mentre l'imbarcazione faceva rotta dalle coste della Grecia a quelle italiane.
Un lutto che riguarda da vicino il Friuli, poiché sul Galilea erano a bordo gli alpini del Battaglione "Gemona", composto in gran parte da friulani appunto, oltre ad altri soldati del Regno. Di ritorno da una delle prime, nefaste campagne belliche nella Seconda Guerra Mondiale del fascismo, vi morirono circa un migliaio di nostri militari insieme a prigionieri di guerra greci. Un evento che si perde nell'infamia quale fu la strategia militare di Mussolini.
Ad unire il Galilea e il Comune collinare è, inoltre, la presenza di una Zona Sacra sul Monte di Ragogna, dove il corpo degli Alpini organizza annualmente una commemorazione in suo ricordo. La serata sarà così occasione, oltre a conoscere l'opera di Montina, per un dibattito tra presenti e relatori sul fatto e i vari scenari che apre. L'ingresso è libero.
Presentato alla Libreria Friuli il saggio di Gian Paolo Polesini “On demand. La tv da leggere (quando ti pare)”
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- Pubblicato Lunedì, 09 Febbraio 2015 20:57
- Scritto da Gabriele Franco
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Udine - Inquilina irrinunciabile di (quasi) ogni famiglia italiana, la tv da guardare è un must, parassita benevolo delle nostre serate. Eppure c’è anche la tv da leggere, meno nota, di sicuro più preziosa. E allora è Gian Paolo Polesini a proporci la sua personale tv da leggere.
“On demand. La tv da leggere (quando ti pare)”, edito da Volpato, è il terzo sforzo letterario del giornalista e critico cinematografico del Messaggero Veneto, una guida a misura di telespettatore presentata al pubblico sabato 7 febbraio in una Libreria Friuli davvero zeppa, in compagnia dell’amico e direttore del Messaggero Veneto Tommaso Cerno.
Non facile definire il “marchese” Polesini, personalità affabilmente poliedrica, professionista stimato in un campo che non accetta compromessi né sconti di pena. Ci prova proprio Cerno, lui che lo conosce bene.
“Esistono tanti tipi di critica televisiva. C’è il critico rosicone, quello che vorrebbe starci lui in tv. C’è il critico saccente, quello che anche se un programma è seguito non va bene perché difforme da certi canoni inviolabili. Polesini non è questo: lui racconta la tv dal punto di vista di chi la guarda sapendo che non potrebbe farne a meno”.
Ed è proprio il direttore del quotidiano friulano a imbastire il tavolo con un tema assai delicato, servendo un’analisi completa (e ahinoi fin troppo veritiera) del rapporto piccolo schermo – politica, sudditanza dell’uno nei confronti dell’altra, rottura di un equilibrio ormai perito, passaggio da una televisione che prima insegnava ad imparare e che dagli anni 80 insegna a disimparare.
Fenomenologia televisiva assai disarmante, ma solo se si è in grado di prenderne coscienza. “Oggi - illumina Polesini - il piccolo schermo è un luogo fantastico che noi abitiamo. Certo lo usiamo per distrarci, ma spesso perdiamo di vista ciò che succede dall’altra parte e che ci condiziona.
Il critico televisivo dovrebbe trovare un punto di vista originale, curioso, proprio perché attraverso la tv scopriamo noi stessi; dovrebbe insegnare alla gente a saper leggere la televisione: una volta che la si sa leggere non ci si fa più del male”.
“On demand” è l’estrema sintesi e contestualmente punto di arrivo e di partenza di un intento lungo una carriera, una summa dei migliori articoli raccolti per essere letti “quando ti pare”. Una guida si diceva poco sopra. Una guida tv perenne, breviario sempreverde, chiave di lettura di programmi, réclame e talk show, storia di un Italia che cambia nella e con la televisione.
Un libro che diventa accessorio letterario da avere sempre a portata di mano, collocabile preferibilmente a lato del telecomando (con grande disappunto del comodino), espressione ai massimi termini del gusto per il paradosso e della tendenza dissacratrice del pianeta Polesini.
Presentato il Festival "Dedica" a Pordenone. La 21ª edizione vede protagonista lo scrittore Luis Sepulveda
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- Pubblicato Giovedì, 05 Febbraio 2015 10:22
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - È stato presentato il 5 febbraio a Pordenone il programma della 21/a edizione di "Dedica", il festival culturale, incentrato quest'anno sulla figura e l'opera di Luis Sepulveda. Saranno otto giorni intensi - dal 7 al 14 marzo - fra libri, teatro, cinema, poesia, musica e incontri per una formula unica e originale nel panorama nazionale.
Undici gli appuntamenti che vedranno, accanto all'autore cileno, personaggi del calibro di Giancarlo De Cataldo, Giuseppe Cederna, Daniel Mordzinski, Carmen Yanez, Ginevra Di Marco e Modena City Ramblers.
Esordio al teatro Verdi sabato 7 marzo, mentre il giorno successivo ci sarà la prima assoluta del nuovo libro di Sepulveda, "L'avventurosa storia dell'uzbeko muto".
Nelle precedenti edizioni,il festival - che quest'anno ha affidato la direzione artistica a Bruno Arpaia - ha portato a Pordenone alcuni tra i massimi scrittori al mondo, fra i quali i premi Nobel Wole Soyinka e Nadine Gordimer (festeggiata nel corso di Dedica da un altro Nobel, Kofi Annan), Paul Auster, Anita Desai, Amos Oz, Hans Magnus Enzensberger, l'anno scorso Tahar Ben Jelloun, gli italiani Claudio Magris, Antonio Tabucchi e Dacia Maraini.
Biglietti
Appuntamenti del 7,10, 12 marzo: € 8,00 (posto numerato)
Concerto del 13 marzo: € 15,00 (posto in piedi)
Tutti gli altri appuntamenti sono a ingresso libero.
Prevendita
È possibile acquistare i biglietti in prevendita nella biglietteria del Teatro Verdi dal 23 febbraio (dal lunedì al venerdì, orario 14.30 - 19.00; al sabato dalle 16 alle 19).
Per il concerto del 13 marzo anche on-line, www.dedicafestival.it
Book Corner
Durante gli appuntamenti del festival sarà allestito un book corner con le pubblicazioni di DEDICA, i libri di
Luis Sepúlveda e quelli degli ospiti del festival.
Thesis Associazione Culturale, Pordenone
tel. 0434 26236
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.dedicafestival.it
Facebook: Dedica Festival Pordenone
Twitter: #dedicasepulveda
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